Migranti, Ue: informati su accordo Meloni-Albania prima della firma | "L'Italia ora fornisca altri dettagli"
"Possibile per gli Stati membri la presentazione di domande di asilo da persone arrivate da Paesi terzi ma senza pregiudicare l'applicazione delle regole Ue"
La Commissione Ue afferma di essere "stata informata dell'accordo Italia-Albania sui migranti prima dell'annuncio".
Lo fa sapere la portavoce di Bruxelles Anitta Hipper, che aggiunge: "Siamo in contatto con le autorità italiane, abbiamo chiesto di ricevere dettagli sull'accordo per la migrazione con l'Albania". "Prima di commentare oltre dobbiamo capire cosa s'intende fare esattamente", conclude.
Ue: "L'accordo ci sembra diverso da Londra-Ruanda"
In merito al paragone dell'accordo concluso da Meloni con quello Gran Bretagna-Ruanda per l'esternalizzazione dei migranti, seguito alla visita lampo di quest'estate del premier italiano in Albania, Hipper precisa: "Sull'intesa di Londra abbiamo sollevato diverse questioni, dall'Italia ci servono altre informazioni prima di poter entrare nei dettagli, ma dalle prime che vediamo non è la stessa cosa".
"Asilo, possibile presentazione domande asilo da Paesi terzi"
Poi la portavoce riprende: "In riferimento alle domande di asilo presentate nel territorio di uno Stato membro, e questo include sia il confine terrestre che il territorio marino, c'è un elemento che dice anche che agli Stati membri non è preclusa la possibilità di adottare misure di diritto nazionale per consentire la presentazione di domande di asilo da parte di persone provenienti da Paesi terzi. Tuttavia, questo deve avvenire senza pregiudicare l'applicazione dell'asilo dell'Unione. Ora dobbiamo esaminare esattamente cosa verrà fatto prima di poter commentare". E ha ricordato che "quando si tratta di ricerca e salvataggio non è la Commissione che ha competenza per indicare i luoghi di sbarco".
Piantedosi: "In Albania non Cpr ma una struttura come Pozzallo"
Quelle previste dal protocollo siglato con l'Albania, ha precisato il ministro dell'Interno Matteo Piantesdosi in audizione al Comitato parlamentare Schengen, "non sono Cpr ma strutture come quella di Pozzallo-Modica, dove si trattengono persone, con provvedimento convalidato dal giudice, per il tempo necessario per svolgere le procedure accelerate di identificazione e gestione della domanda di asilo di persone provenienti da Paesi sicuri".
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