La bozza elaborata da Regno Unito, Francia e Germania rivede diversi passaggi del piano americano, aumentando i limiti per le forze armate ucraine e modificando le condizioni sulle questioni territoriali
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Le potenze europee del gruppo E3, composto da Regno Unito, Francia e Germania, hanno elaborato una controproposta in 24 punti al piano di pace statunitense per l’Ucraina. La bozza, anticipata dal Daily Telegraph, introduce modifiche sostanziali rispetto al progetto americano, ampliando i limiti delle Forze Armate ucraine, rivedendo la gestione delle concessioni territoriali e definendo un sistema di monitoraggio internazionale del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti. Il documento riafferma la sovranità dell’Ucraina, chiarisce la posizione sull’adesione alla Nato e propone nuove garanzie di sicurezza basate su un modello simile alla protezione collettiva prevista dall’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica.
Nel testo presentato a Ginevra, le potenze europee introducono un punto centrale: il numero massimo delle Forze Armate ucraine non sarà limitato al tetto complessivo di 600mila militari previsto dagli Stati Uniti, ma potrà arrivare fino a 800mila. La bozza sottolinea inoltre che né la capacità operativa delle forze né l’industria della difesa ucraina saranno soggette a restrizioni, includendo piena libertà di cooperazione internazionale. Le fonti riportano che questa scelta risponde all’esigenza di garantire un livello di deterrenza considerato necessario dai Paesi europei, mantenendo la prospettiva di una difesa nazionale autonoma anche nella fase successiva al conflitto.
Nel documento si ribadisce l’impegno delle parti a una cessazione completa delle ostilità senza alcuna condizione, su terra, mare e spazio aereo. A questo si affianca un sistema di monitoraggio internazionale del cessate il fuoco, gestito dagli Stati Uniti insieme ai partner dell’Ucraina. Il controllo sarà prevalentemente remoto, attraverso satelliti, droni e altre tecnologie, ma è prevista anche una componente flessibile sul terreno, incaricata di indagare sulle eventuali violazioni. Tale architettura tecnica segna una differenza organizzativa rispetto alla proposta americana, ponendo maggiore enfasi sulla supervisione multilaterale e sulla raccolta di prove in tempo reale.
Secondo gli estratti pubblicati dal Daily Telegraph, la controproposta ribadisce che l’Ucraina non sarà soggetta a limiti nella presenza di forze amiche sul territorio e potrà decidere autonomamente quali operazioni autorizzare. Il punto 13 del documento precisa che l’adesione dell’Ucraina alla Nato resta legata al consenso interno all’Alleanza, mentre il suo ingresso nell’Unione Europea viene esplicitamente contemplato. Gli Stati garanti della sicurezza saranno individuati in un raggruppamento ad hoc di Paesi europei ed extraeuropei disponibili, con l’introduzione di una garanzia di sicurezza bilaterale con gli Stati Uniti modellata su un meccanismo simile all’articolo 5, sebbene in forma non identica. Questa modifica rappresenta una distanza significativa dalla versione americana, che prevedeva un quadro di sicurezza più circoscritto.
Il documento europeo introduce differenze rilevanti anche sul tema più delicato del negoziato: le concessioni territoriali. Il testo chiarisce che le trattative sugli scambi territoriali dovranno partire dalla linea di contatto attuale, rifiutando l’ipotesi indicata nella proposta americana, secondo la quale alcune aree sarebbero state riconosciute sin dall’inizio come “de facto russe”. L’intento degli estensori europei appare quello di evitare predisposizioni definitive prima dell’avvio di un processo negoziale, mantenendo un approccio più neutrale che tenga conto dell’evoluzione sul terreno e delle esigenze politiche di Kiev.
Il documento dell’E3 respinge la proposta americana relativa all’utilizzo immediato dei beni sovrani russi congelati in Occidente per creare un fondo di investimento direttamente gestito dagli Stati Uniti. La bozza chiarisce invece che tali asset rimarranno congelati fino al risarcimento da parte della Russia dei danni provocati all’Ucraina. La ricostruzione dovrà procedere con un meccanismo più ampio e non legato a una gestione unilaterale esterna. Secondo quanto riportato da Reuters, il piano americano prevedeva investimenti pari a 100 miliardi di dollari, con ritorni economici che sarebbero stati divisi per metà con Washington. Il testo europeo esclude questa impostazione e privilegia un quadro maggiormente condiviso e con un controllo più diretto da parte di Kiev e dei partner europei.
I 24 punti del contropiano europeo: