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Piano di pace per l'Ucraina, la controproposta europea in 24 punti

La bozza elaborata da Regno Unito, Francia e Germania rivede diversi passaggi del piano americano, aumentando i limiti per le forze armate ucraine e modificando le condizioni sulle questioni territoriali

23 Nov 2025 - 19:57
 © Ansa

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Le potenze europee del gruppo E3, composto da Regno Unito, Francia e Germania, hanno elaborato una controproposta in 24 punti al piano di pace statunitense per l’Ucraina. La bozza, anticipata dal Daily Telegraph, introduce modifiche sostanziali rispetto al progetto americano, ampliando i limiti delle Forze Armate ucraine, rivedendo la gestione delle concessioni territoriali e definendo un sistema di monitoraggio internazionale del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti. Il documento riafferma la sovranità dell’Ucraina, chiarisce la posizione sull’adesione alla Nato e propone nuove garanzie di sicurezza basate su un modello simile alla protezione collettiva prevista dall’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica.

Un contro-piano europeo che amplia i limiti militari per Kiev

 Nel testo presentato a Ginevra, le potenze europee introducono un punto centrale: il numero massimo delle Forze Armate ucraine non sarà limitato al tetto complessivo di 600mila militari previsto dagli Stati Uniti, ma potrà arrivare fino a 800mila. La bozza sottolinea inoltre che né la capacità operativa delle forze né l’industria della difesa ucraina saranno soggette a restrizioni, includendo piena libertà di cooperazione internazionale. Le fonti riportano che questa scelta risponde all’esigenza di garantire un livello di deterrenza considerato necessario dai Paesi europei, mantenendo la prospettiva di una difesa nazionale autonoma anche nella fase successiva al conflitto.

Cessate il fuoco totale e monitoraggio internazionale guidato dagli Usa

 Nel documento si ribadisce l’impegno delle parti a una cessazione completa delle ostilità senza alcuna condizione, su terra, mare e spazio aereo. A questo si affianca un sistema di monitoraggio internazionale del cessate il fuoco, gestito dagli Stati Uniti insieme ai partner dell’Ucraina. Il controllo sarà prevalentemente remoto, attraverso satelliti, droni e altre tecnologie, ma è prevista anche una componente flessibile sul terreno, incaricata di indagare sulle eventuali violazioni. Tale architettura tecnica segna una differenza organizzativa rispetto alla proposta americana, ponendo maggiore enfasi sulla supervisione multilaterale e sulla raccolta di prove in tempo reale.

Sovranità, Nato e garanzie di sicurezza: cosa cambia nella bozza europea

 Secondo gli estratti pubblicati dal Daily Telegraph, la controproposta ribadisce che l’Ucraina non sarà soggetta a limiti nella presenza di forze amiche sul territorio e potrà decidere autonomamente quali operazioni autorizzare. Il punto 13 del documento precisa che l’adesione dell’Ucraina alla Nato resta legata al consenso interno all’Alleanza, mentre il suo ingresso nell’Unione Europea viene esplicitamente contemplato. Gli Stati garanti della sicurezza saranno individuati in un raggruppamento ad hoc di Paesi europei ed extraeuropei disponibili, con l’introduzione di una garanzia di sicurezza bilaterale con gli Stati Uniti modellata su un meccanismo simile all’articolo 5, sebbene in forma non identica. Questa modifica rappresenta una distanza significativa dalla versione americana, che prevedeva un quadro di sicurezza più circoscritto.

Le questioni territoriali e il confronto diretto con la proposta americana

 Il documento europeo introduce differenze rilevanti anche sul tema più delicato del negoziato: le concessioni territoriali. Il testo chiarisce che le trattative sugli scambi territoriali dovranno partire dalla linea di contatto attuale, rifiutando l’ipotesi indicata nella proposta americana, secondo la quale alcune aree sarebbero state riconosciute sin dall’inizio come “de facto russe”. L’intento degli estensori europei appare quello di evitare predisposizioni definitive prima dell’avvio di un processo negoziale, mantenendo un approccio più neutrale che tenga conto dell’evoluzione sul terreno e delle esigenze politiche di Kiev.

Ricostruzione e asset russi congelati: le divergenze tra Europa e Stati Uniti

 Il documento dell’E3 respinge la proposta americana relativa all’utilizzo immediato dei beni sovrani russi congelati in Occidente per creare un fondo di investimento direttamente gestito dagli Stati Uniti. La bozza chiarisce invece che tali asset rimarranno congelati fino al risarcimento da parte della Russia dei danni provocati all’Ucraina. La ricostruzione dovrà procedere con un meccanismo più ampio e non legato a una gestione unilaterale esterna. Secondo quanto riportato da Reuters, il piano americano prevedeva investimenti pari a 100 miliardi di dollari, con ritorni economici che sarebbero stati divisi per metà con Washington. Il testo europeo esclude questa impostazione e privilegia un quadro maggiormente condiviso e con un controllo più diretto da parte di Kiev e dei partner europei.

I 24 punti del contropiano europeo:
 

  1. Fine della guerra e accordi per garantire che non si ripeta, creando una base permanente di pace e sicurezza durature.
  2. Impegno delle parti a un cessate il fuoco completo e incondizionato in aria, terra e mare.
  3. Avvio immediato dei negoziati sulla componente tecnica del monitoraggio del cessate il fuoco, con Usa ed Europa.
  4. Monitoraggio internazionale del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti e realizzato dai partner dell’Ucraina, con sorveglianza remota tramite satelliti, droni e strumenti tecnologici, più una componente terrestre flessibile per indagini.
  5. Creazione di un meccanismo per segnalare, investigare e correggere le violazioni del cessate il fuoco.
  6. Rimpatrio incondizionato di tutti i bambini ucraini deportati o sfollati illegalmente, sostenuto dalla comunità internazionale.
  7. Scambio di tutti i prigionieri di guerra secondo il principio "tutti per tutti" e rilascio da parte della Russia di tutti i detenuti civili.
  8. Dopo il mantenimento del cessate il fuoco, adozione di misure umanitarie, incluse visite ai familiari lungo la linea di contatto.
  9. Riconferma e rispetto della sovranità dell’Ucraina, senza obbligo di neutralità.
  10. Concessione all’Ucraina di garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti, comprese quelle statunitensi, simili all’articolo 5 della Nato.
  11. Nessuna restrizione alle Forze di Difesa ucraine né all’industria militare, incluse le cooperazioni internazionali.
  12. Stati garanti individuati in un raggruppamento ad hoc di Paesi europei ed extraeuropei disponibili.
  13. L’adesione dell’Ucraina alla Nato dipenderà dal consenso interno all’Alleanza.
  14. L’Ucraina diventerà membro dell’Unione Europea.
  15. L’Ucraina resterà uno Stato non nucleare nell’ambito del Trattato di Non Proliferazione.
  16. Le questioni territoriali saranno discusse solo dopo un cessate il fuoco totale e incondizionato.
  17. I negoziati sulle questioni territoriali partiranno dalla linea di contatto attuale.
  18. Una volta trovata un’intesa territoriale, né Russia né Ucraina potranno modificarla con l’uso della forza.
  19. L’Ucraina riprenderà il controllo della centrale di Zaporizhzhia (con coinvolgimento Usa) e della diga di Kakhovka, tramite un meccanismo dedicato.
  20. L’Ucraina avrà passaggi non ostacolati sul fiume Dnipro e il controllo del Kinburn Spit.
  21. L’Ucraina, insieme ai partner, attiverà una cooperazione economica senza restrizioni.
  22. L’Ucraina sarà ricostruita e risarcita anche attraverso beni sovrani russi congelati, che resteranno tali finché Mosca non avrà compensato i danni.
  23. Le sanzioni alla Russia (dal 2014) potranno essere ridotte gradualmente dopo una pace sostenibile, ma resterà la possibilità di reintrodurle se gli accordi verranno violati.
  24. Avvio di colloqui separati sull’architettura di sicurezza europea, con la partecipazione di tutti gli Stati dell’OSCE.