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Ucraina, lunedì i colloqui di pace tra Mosca e Kiev | Zelensky è scettico: "Non credo all'esito, ma proviamoci"

La conferma della partecipazione al tavolo dei negoziati, che si terranno in Bielorussia, è arrivata via Telegram dal presidente ucraino dopo un primo diniego

Lunedì sarà il giorno dei negoziati di pace tra Mosca e Kiev in Bielorussia.

Nonostante un iniziale diniego e lo scetticismo sull'esito dell'incontro, l'Ucraina ha infatti accettato l'invito fatto dalla Russia (dopo le pressioni di Cina e Israele). "Abbiamo convenuto che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat". Lo ha affermato in un messaggio su Telegram il presidente Volodymyr Zelensky, confermando l'incontro negoziale con la Russia a Gomel. "Lo dirò con franchezza: non credo molto all'esito di questo incontro, ma proviamoci", ha però aggiunto Zelensky.

Lukashenko ha assicurato lo stop delle attività militari durante i negoziati

Durante la conversazione con il presidente bielorusso, "Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina", ha concluso Zelensky.

 

Con tutta probabilità, si ripeteranno i fatti del 2014. Agli accordi di Minsk di allora si arrivò, infatti, dopo incontri e negoziati ospitati all'interno della villa di Lukashenko, situata nella zona di Gomel.

 

Gomel, la città bielorussa già al centro degli accordi di pace del 2014 tra Russia e Ucraina

Sullo scenario della guerra tra Russia e Ucraina rispunta Gomel, città bielorussa già al centro della storia del recente conflitto tra Mosca e Kiev. Gomel, infatti, nel 2014, fu teatro degli incontri che portarono alla ratifica tra le due parti del Protocollo di Minsk. Quell'accordo fu firmato per porre fine alla guerra dell'Ucraina orientale e fu raggiunto il 5 settembre 2014 dal Gruppo di Contatto Trilaterale sull'Ucraina, composto dai rappresentanti di Ucraina, Russia, Repubblica Popolare di Donetsk (DNR) e Repubblica Popolare di Lugansk (LNR). I colloqui allora avvennero sotto l'egida della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Gomel è la seconda città più popolosa della Bielorussia con oltre mezzo milione di abitanti ed è situata nella parte sudorientale del Paese, a circa 300 chilometri a sud-est dalla capitale e a una cinquantina di chilometri sia dalla frontiera con la Russia sia da quella ucraina. Le foto Afp ci riportano alla fine del marzo 2014 e mostrano l'allora presidente del parlamento ucraino e presidente ucraino ad interim Oleksandr Turchynov, a sinistra, con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, nella residenza Lyaskovichi dello stesso Lukashenko, proprio nella zona di Gomel

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L'ultimatum di Mosca e poi l'accordo Pochi minuti prima dell'annuncio di Zelensky, la controparte russa aveva dato la notizia che Kiev aveva accettato di negoziare nella cittadina bielorussa di Gomel. Allo scadere dell'ultimatum dato da Mosca, infatti, il capodelegazione russo Vladimir Medinsky, all'agenzia di stampa russa Tass, dava conferma che Kiev aveva dato la disponibilità a tenere negoziati con la delegazione russa nella regione di Gomel.

 

"Alle 15 (ora locale, ndr) circa abbiamo ricevuto conferma che i negoziati si terranno nella regione di Gomel, come noi avevamo suggerito": queste le parole di Medinsky all'ambasciata russa a Minsk, in Bielorussia.

San Pietroburgo, proteste contro la guerra in Ucraina: interviene la polizia

Molti manifestanti sono scesi in piazza contro la guerra in Ucraina, a San Pietroburgo. La polizia è subito intervenuta per sgomberare i dimostranti, come si vede dalle immagini trasmesse dalle televisioni internazionali. Sono in totale 4.552 le persone che sono state arrestate dalla polizia russa nel corso delle manifestazioni di protesta contro l'invasione dell'Ucraina a partire dal 24 febbraio. Lo riporta il sito indipendente OVD-Infogruppo che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia. Sono oltre 900 le persone fermate durante le proteste che si sono tenute la prima domenica dopo l'invasione in 44 città in tutta la Russia, da Mosca alla Siberia.

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