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Ucraina, il volto simbolo della guerra a un anno dall'inizio dal conflitto: "Vorrei tornare a casa"

"Mi piacerebbe sedermi in pace con una tazza di tè. E il giorno dopo magari uscire, andare dal fioraio, comprare delle piante", dice

Ucraina, la donna di una delle foto simbolo della guerra un anno dopo

Quello di Olena Kurylo è uno dei volti simbolo della guerra in Ucraina.

La donna era stata fotografata da Afp il 24 febbraio scorso, il primo giorno d'invasione russa, vicino Kharkiv: il suo volto con le bende a coprire le ferite appena medicate e, soprattutto, lo sguardo come fermo sullo shock di quel momento aveva fatto il giro del mondo. Dodici mesi dopo, Olena, che adesso ha recuperato la vista (dopo quattro operazioni agli occhi) e vive in Polonia, sogna di tornare a casa: "Mi piacerebbe sedermi in pace con una tazza di tè. E il giorno dopo magari uscire, andare dal fioraio, comprare delle piante", dice.

 

L'inizio di un incubo - Erano da poco passate le cinque del mattino quando un'esplosione la fece sobbalzare nel suo appartamento di Chuguiv, vicino Kharkiv, nel nord-est dell'Ucraina, il 24 febbraio scorso, racconta Olena alla Afp: il primo missile era caduto su una pista di atterraggio presso una base militare a 500 metri da casa sua, il secondo aveva sventrato il suo appartamento. Olena ricorda le finestre come sfondate da un mostruoso rombo di tuono, i vetri in frantumi lanciarsi contro la parete, "uno mi colpì". Rimase immobile, ricoperta di vetri, nel silenzio più assoluto per circa 10 secondi, ricorda, "poi le urla dei feriti".

 

La nuova vita di Olena - Adesso Olena, insegnante di 53 anni, vive a Katowice, nel sud della Polonia, ma ha memoria di ogni istante di quel giorno e una delle immagini che resta indelebile nella sua mente è quella di un uomo in lacrime mentre tiene tra le braccia il suo bambino senza vita. Che il suo ritratto era finito su tutti i giornali del mondo glielo disse sua figlia, "io non ci prestai particolare interesse in quel momento, però mi rendo conto che quelle immagini furono fra le prime a diventare il simbolo della guerra". E si trovò anche costretta a doverne confermare la veridicità, a dare prova del fatto che non si trattasse di un "fake". A questo scopo pubblicò un video su Instagram: ebbe oltre due milioni di visualizzazioni.

 

Un artista negli Usa dalla sua foto realizzò un ritratto, poi venduto all'asta per 100mila dollari: Olena ha voluto che fossero usati per equipaggiamento e viveri destinati ai soldati che difendono la sua patria. Sono seguiti altri progetti e raccolte fondi, mentre per il futuro Olena spera di poter creare una fondazione per gli orfani in Ucraina. "Non ho denaro ma ho il mio nome che ormai è noto ovunque", dice. Per il futuro dell'Ucraina Olena vorrebbe invece che la guerra finisse "in un istante", è pero' anche consapevole che non sarà cosi': "Ci vorrà un po' di tempo: quando un'auto è lanciata in velocità non può fermarsi di colpo". 

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