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Ucraina, Draghi a Putin: "La guerra è una vergogna per il suo popolo"

"Per il grande popolo russo la guerra non ha senso" ha aggiunto il premier giustificando l'espulsione dei diplomatici russi: "Decisione presa coi partner Ue"

Dal premier Mario Draghi è arrivata una nuova richiesta alla Russia di cessate il fuoco in Ucraina.

"Al presidente Putin dico ancora una volta di porre fine alle ostilità e interrompere le stragi di civili", ha detto il presidente del Consiglio, durante la firma del Patto per Torino, chiedendo indagini indipendenti sui fatti di Bucha e Irpin. "Per il grande popolo russo la guerra non ha senso, vuole dire solo vergogna, isolamento e povertà", ha aggiunto Draghi.

"Come sapete nella telefonata che ho fatto la prima cosa che ho detto è 'io la chiamo perché voglio parlare di pace'". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione della firma del Patto per Torino, a Palazzo Civico nel capoluogo piemontese. "Se noi guardiamo alla guerra attraverso le lenti dei nostri valori fondanti, di pace, di rispetto della vita umana, di solidarietà - ha quindi aggiunto -, dobbiamo dire che per il grande popolo russo la guerra non ha senso: vuole dire solo vergogna, isolamento, povertà". "Nella giornata di oggi - ha poi aggiunto Draghi - abbiamo espulso 30 diplomatici russi, una decisione presa in accordo con altri partner europei e atlantici". 

 

 

"Voglio ribadire la più ferma condanna del Governo e mia personale per le stragi di civili documentate in questi giorni in Ucraina. Le atrocitaà commesse a Bucha, Irpin e in altre località liberate dall`esercito ucraino scuotono nel profondo i nostri animi di europei e di convinti democratici.
Indagini indipendenti devono fare piena luce su quanto accaduto. I crimini di guerra devono essere puniti. Il Presidente Putin, le autorità e l`esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni", ha concluso Mario Draghi.

 

Polonia firma il contratto per l'acquisto dei tank americani (e libera quelli per l'Ucraina?)

Il ministro della Difesa polacco ha firmato l'ordine per 250 carri armati americani Abrams, nella loro versione modernizzata, per un importo complessivo di 4,74 miliardi di dollari. "L'accordo prevede l'acquisto di 250 carri armati Abrams, carri armati da recupero, ponti d'assalto, sistemi di addestramento e logistica oltre a una notevole quantità di munizioni", ha precisato Mariusz Blaszczak, durante una cerimonia televisiva. Secondo i media polacchi, si tratta di 250 carri armati Abrams nella versione M1A2 SEPv3 prodotti dal gruppo americano General Dynamics, 26 carri armati da recupero Hercules M882 e 17 ponti d'assalto M1110. Potrebbe essere anche il primo passo verso la consegna di carri armati all'Ucraina. La Polonia possiede ancora circa 328 MBT (Main Battle Tank) tipo T-72, 230 di fabbricazione sovietica che sono facilmente utilizzabili dall'esercito di Kiev. 

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