Nel 2020 fu graziato dal tycoon dopo essere stato in carcere per evasione fiscale e corruzione di testimoni. Patel in passato criticò duramente proprio l'Fbi
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Ancora una nomina controversa fatta da Donald Trump: si tratta quella dell'imprenditore immobiliare Charles Kushner, 70 anni e padre del genero Jared, ad ambasciatore in Francia. In passato il 70enne ha scontato una pena detentiva di due anni, dopo essersi dichiarato colpevole nel 2004 di 18 capi di imputazione per evasione fiscale, corruzione di testimoni e contributi illegali alla campagna elettorale. Nel 2020 Trump concesse la grazia a Kushner, la cui condanna aveva portato alla sua radiazione dall'albo degli avvocati in tre Stati. Il presidente eletto ha annunciato su Truth che nominerà come direttore dell'Fbi Kash Patel, in passato duramente critico proprio verso l'Fbi.
I candidati per le cariche di ambasciatore chiave sono spesso soci in affari di un presidente eletto o importanti donatori politici. È raro nominare una persona condannata, anche se graziata. I primi due uomini a ricoprire la prestigiosa carica di ambasciatore a Parigi sono stati il noto inventore e statista Benjamin Franklin e un futuro presidente, Thomas Jefferson.
Dalla vicenda giudiziaria di Charles Kushner emersero dettagli scabrosi, ammessi poi dallo stesso Kushner: ossia che aveva assunto una prostituta per sedurre suo cognato, un uomo che collaborava a un'indagine sul finanziamento della campagna, e poi aveva filmato l'incontro inviando le immagini alla moglie dell'uomo, la sorella di Kushner, per dissuaderla dal testimoniare contro di lui.
Trump nominerà dunque direttore dell'Fbi Kash Patel, che durante la sua prima presidenza ha ricoperto il ruolo di chief of staff al Dipartimento della difesa, di vicedirettore della National Intelligence e direttore senior per l'antiterrorismo al Consiglio per la sicurezza nazionale.
Anche questa scelta appare controversa perché Patel è un duro critico dell'Fbi: in passato ha chiesto di chiuderne la sede centrale di Washington, di licenziare la dirigenza e di mettere "sotto controllo" le forze dell'ordine del Paese. Sicuramente scuoterà il Bureau, che Trump e i suoi alleati vedono come parte di una cospirazione del "deep State" contro di lui. Patel è stato strettamente allineato alla convinzione del tycoon che gran parte dell'establishment delle forze dell'ordine e della sicurezza nazionale del Paese debba essere purgato da pregiudizi e chiamato a rispondere di quelle che considerano indagini ingiustificate contro Trump e i gli alleati.