Le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, - definite "squallide e preoccupanti" da fonti del ministero degli Affari Esteri italiano - riaccendono la tensione diplomatica. Convocato l'ambasciatore russo
Un crollo nel cuore della Capitale si trasforma in un caso politico internazionale. Dopo il cedimento parziale della Torre dei Conti, storico monumento del XIII secolo situato a pochi passi dai Fori Imperiali, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha pubblicato un commento al vetriolo sul proprio canale Telegram. "Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti per l'Ucraina, l'Italia crollerà tutta, dall'economia alle torri", ha scritto la diplomatica, citando i 2,5 miliardi di euro di aiuti forniti da Roma a Kiev. Un messaggio che ha immediatamente fatto il giro dei media, suscitando reazioni critiche e rilanciando il tema delle relazioni tra Italia e Russia in un momento già delicato sul piano internazionale.
L'incidente è avvenuto nella mattinata di lunedì 3 novembre, durante alcuni lavori di restauro in corso nel cantiere che circonda la Torre dei Conti, nel pieno centro storico della Capitale. Una parte della struttura ha ceduto improvvisamente, coinvolgendo gli operai presenti. L'area, che si trova a pochi metri dal Colosseo, è stata immediatamente transennata per consentire le verifiche di stabilità. La torre, costruita nel XIII secolo per volere di Annibaldo degli Annibaldi, è considerata uno dei simboli del potere nobiliare medievale romano. Già in passato aveva subito danni dovuti a terremoti e crolli parziali, ma mai un cedimento di questa portata negli ultimi decenni.
Poche ore dopo l'incidente, il messaggio di Maria Zakharova ha attirato l'attenzione dei media internazionali. La portavoce del Cremlino ha legato l'episodio romano alla politica estera italiana, citando le cifre fornite lo scorso maggio dal ministero degli Esteri di Roma: "Il sostegno italiano all'Ucraina, compresi gli aiuti militari e i contributi versati attraverso i meccanismi dell'Ue, ammonta a circa 2,5 miliardi di euro". Secondo Zakharova, questi fondi rappresenterebbero uno "spreco" che, simbolicamente, avrebbe portato al "crollo" del Paese. Le parole della diplomatica russa, diffuse tramite Telegram sono state interpretate come una provocazione diretta al governo italiano.
"Parole squallide, preoccupanti quelle della portavoce russa. Perché confermano l'abisso di volgarità in cui è piombata la dirigenza di Mosca. A nessuno in Italia, proprio a nessuno, sarebbe mai venuto in mente di gioire, di speculare su un incidente, una tragedia in cui siamo ancora tutti coinvolti come popolo italiano". Così fonti della Farnesina hanno commentato le parole di Maria Zakharova sul crollo a Roma. Come Italia "esprimeremo sempre e comunque solidarietà e amicizia per i più deboli, per chi è in difficoltà, per chi è sotto attacco. Per questo appoggiamo il popolo ucraino. Perché siamo italiani". Negli ultimi mesi, le relazioni tra Roma e Mosca si sono ulteriormente raffreddate a causa del sostegno italiano al governo di Volodymyr Zelensky, sia sul piano umanitario sia militare. L'Italia ha partecipato ai principali pacchetti di sanzioni europee contro la Russia e contribuito con forniture di equipaggiamenti difensivi a Kiev.
La Farnesina ha convocato l'ambasciatore russo in Italia Alexey Paramonov per procedere con un richiamo formale a seguito delle parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sul crollo a Roma.
Sulla vicenda è intervenuto direttamente anche il ministro Antonio Tajani, secondo il quale dal Cremlino sono giunte "dichiarazioni a dir poco volgari. Perché quando c'è una disgrazia non si può speculare su persone che stanno ancora sotto le macerie e su operai feriti. Noi non lo abbiamo mai fatto, quando c'è stata qualche disgrazia che ha colpito la Federazione russa abbiamo sempre mostrato solidarietà. Queste dichiarazioni sono vergognose, inaccettabili, in un Paese civile".