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Tensione Usa-Cina, Pechino chiude il consolato americano di Chengdu

La mossa del gigante asiatico è la risposta alla serrata da parte del governo statunitense del consolato cinese a Houston

bandiera Cina

La Cina ha ordinato la chiusura del consolato americano di Chengdu, nel sud-ovest del Paese. A renderlo noto è stato il ministero degli Esteri, che ha dato il via così alla contromossa di Pechino dopo lo sgombero imposto dagli Stati Uniti per l'ambasciata cinese di Houston, nel Texas. Pechino ha motivato la decisione definendola ''una risposta legittima e necessaria agli atti ingiustificati degli Usa".

Continuano le tensioni - "L'attuale situazione nelle relazioni tra i due Paesi non è quella che la Cina desidera e l'America è responsabile di questo", si legge nella nota del ministero degli Esteri. Quella di Chengdu è la sede diplomatica americana che copre le zone del Tibet e dello Xinjiang, regioni oggetto di recente di sanzioni americane per presunte violazioni dei diritti umani nei confronti della minoranza musulmana. Il termine per lo sgombero dell'ambasciata non è ancora stato fissato. Nel territorio cinese gli Stati Uniti hanno i loro consolati anche a Guangzhou, Shangai, Shenyang e Wuhan. 

 

Accuse di spionaggio - Secondo i media cinesi, gli americani starebbero raccogliendo dati e informazioni sul Tibet, regione altamente sensibile per Pechino, e sulle strutture di difesa presenti nel Sichuan e nelle zone limitrofe. Accuse simili a quelle che avevano portato gli Stati Uniti a chiudere il consolato di Houston. Le tv cinesi hanno anche avviato una diretta streaming dalla sede dell'ambasciata di Chengdu. Dopo l'imbarazzo provocato dalle immagini che ritraevano il personale del consolato cinese di Houston intento a bruciare documenti, l'attenzione è tutta sul comportamento che terranno ora i diplomatici americani. Alcuni componenti del personale in servizio nel consolato generale Usa "si sono impegnati in attività incompatibili con il loro status diplomatico - dice il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin -, interferendo negli affari interni della Cina e danneggiando i suoi interessi sulla sicurezza".

 

Una guerra diplomatica - Prosegue senza esclusione di colpi la guerra diplomatica tra i due Paesi. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha tenuto giovedì un discorso durissimo contro la Cina, accusandola di praticare ''una nuova tirannia'' e lanciando un appello affinchè ''il mondo libero trionfi''. Le reazioni da Pechino, affidate a Hua Chunying, responsabile del Dipartimento per l'informazione del ministero degli Esteri, non sono tardate ad arrivare: ''Pompeo vuole lanciare una nuova crociata contro la Cina. Quello che sta facendo è inutile come se una formica cercasse di scuotere un albero'' ha twittato Hua.

 

Intrighi politici nella storia recente - Del consolato di Chengdu si parlò molto nel 2012 per l'intrigo politico con protagonista Wang Lijun, ex capo della polizia e vicesindaco di Chongqing, che il 6 febbraio tentò di disertare quando il capo del Partito comunista locale era il potentissimo Bo Xilai, leader dei neo maoisti e tra gli esponenti di punta dell'aristocrazia "rossa". Wang rimase al consolato per 30 ore raccontando ai diplomatici americani i dettagli dell'omicidio dell'uomo d'affari britannico Neil Heywood e il presunto coinvolgimento della famiglia di Bo. Nel 2013, la Cina chiese spiegazioni agli Usa sul piano di spionaggio emerso con lo scandalo partito dall'analista disertore Edward Snowden, che vendeva in Chengdu una delle sedi d'intelligence americana nel mondo. 

 

L'Fbi arresta tre cittadini cinesi - L'Fbi intanto ha arrestato tre cittadini cinesi, accusati di spionaggio insieme alla ricercatrice di Pechino rifugiatasi nel consolato di San Francisco. Sono state interrogate anche altre persone sospettate di essere segretamente affiliate alle forze armate della Cina, come fa sapere il Dipartimento di giustizia americano.

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