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Studentesse Erasmus morte in Spagna: processo chiuso per il decesso dell'autista

Santiago Rodriguez Jimenez era l'unico imputato. Nell'incidente persero la vita 13 ragazze, di cui sette italiane

Studentesse Erasmus morte in Spagna: processo chiuso per il decesso dell'autista - foto 1
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Per il caso delle studentesse Erasmus morte in Spagna, in seguito allo schianto di un autobus in Catalogna nel 2016, non sarà emesso alcun verdetto.

È, infatti, morto l'autista Santiago Rodriguez Jimenez, che era alla guida del pullman: l'uomo, stroncato da un infarto, era l'unico imputato. Nell'incidente persero la vita 13 studentesse, di cui sette italiane.

 

L'incidente del 2016 - Non è bastata dunque la tenacia dei genitori che un processo lo hanno cercato con tutte le loro forze. Perché sette anni dopo la strage in cui morirono 13 studentesse in Erasmus, di cui sette italiane, è stato stroncato da un infarto Santiago Rodriguez Jimenez, il conducente del pullman che il 20 marzo 2016 finì fuori strada a Freginals in Spagna.

 

 

L'unico imputato - Rodriguez Jimenez, 70 anni, era l'unico imputato per quella strage e la sua morte chiude di fatto il processo penale. Una notizia che cade in un tragico anniversario: quel giorno maledetto era una domenica di Pasqua e oggi si apre la settimana Santa. "Finisce quindi la nostra storia giudiziaria. Non sarà emesso nessun verdetto perché la responsabilità penale è personale", scrivono in una lettera i genitori delle vittime affidata all'avvocato Maria Cleme Bartesaghi.

 

Le vittime avevano tra i 19 e i 25 anni - Tra le ragazze morte nell'incidente anche la genovese Francesca Bonello, che all'epoca studiava medicina. E poi la torinese Serena Saracino, le toscane Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, la friulana Elisa Valent, e la viterbese Elisa Scarascia Mugnozza. Con loro, due ragazze tedesche, una rumena, una dell'Uzbekistan, una francese e una austriaca. Tutte tra i 19 e i 25 anni. 

 

 

La riapertura delle indagini - L'autista lo scorso autunno aveva raggiunto una sorta di patteggiamento, secondo l'ordinamento spagnolo, e cioè uno sconto di pena per l'ammissione delle responsabilità ma la decisione non era stata ancora messa nero su bianco dal giudice. La magistratura spagnola aveva tentato per tre volte di archiviare la vicenda come un incidente stradale dovuto a una fatalità, ma le famiglie e i loro legali si erano opposte. Le autorità spagnole avevano così riaperto le indagini.

 

"Guida inadeguata" - Dai racconti dei superstiti era emersa infatti una guida inadeguata, sia dall'analisi tecnica del crono tachigrafo che ha rilevato fino a 77 decelerazioni dovuti forse a colpi di sonno. L'autista non aveva rispettato i turni di risposo e decise di continuare il viaggio nonostante la stanchezza accumulata. Una attesa lunga sette anni e che adesso si chiude senza giustizia.

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