nel mirino il cartello della droga

Strage di Mormoni in Messico: il gesto eroico di Devin che a soli 16 anni si fa 23 km a piedi nel deserto per salvare i fratellini

Sopravvissuto all'agguato, ha avuto la lucidità di nascondere i fratellini dietro un cespuglio, coprendoli con rami e foglie, e incamminarsi per dare l'allarme. 

07 Nov 2019 - 12:54
 © Facebook

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Ventitré chilometri possono valere una vita intera. Devin Langford a soli 13 anni li ha percorsi tutto d'un fiato attraverso il deserto per chiedere aiuto. Il ragazzino è sopravvissuto all'attacco contro un gruppo di mormoni statunitensi da parte di una gang del cartello della droga messicano in cui a morire sono stati sei bambini e tre donne. La storia del piccolo grande Devin sta commuovendo gli Stati Uniti. 

Dopo l'omicidio della madre e di due fratelli, Devin ha coperto i bambini sopravvissuti tra cespugli e rami e poi ha camminato per sei ore fino alla base della comunità a La Mora. 

La madre di Devin, Dawna Ray Lanford, stava guidando una delle tre auto finite nel mirino del commando che ha ucciso le tre donne al volante e sei bambini, bruciandoli vivi. Tra loro, i fratelli di Devin: Trevor, 11 anni, e Rogan, 2 anni. Durante i terribili attimi in cui le auto sono state inondate di proiettili, Devin si è buttato sulla sorellina di 7 mesi, Faith Marie Johnson, per proteggerla. Sopravvissuto all'agguato, ha avuto la lucidità di nascondere i fratellini dietro un cespuglio, coprendoli con rami e foglie, e incamminarsi per dare l'allarme. 

Cinque dei sei bambini sono stati recuperati dalla polizia e trasferiti in un ospedale dell'Arizona. Una sesta, la sorellina di 9 anni di Devin, che si era allontanata per chiedere aiuto, è stata ritrovata sana e salva alcune ore dopo. Secondo il ministro messicano della Sicurezza, Alfonso Durazo, la famiglia di mormoni - appartenente alla comunità della Colonia LeBaron - sarebbe stata presa di mira per uno scambio di persone, finendo in mezzo a una guerra tra bande. Da anni, però, la comunità aveva avviato una guerra al narcotraffico, denunciandone violenza e illegalità. Per questo motivo avevano chiesto e ottenuto la protezione di una novantina di poliziotti. Le misure di sicurezza, su decisione del governo, erano state allentate nelle ultime settimane. 

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