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I negoziatori ucraini: "Tutti i Paesi possono partecipare. Chiediamo di garantire un intervento automatico in caso di attacco"
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Mentre prende faticosamente forma un accordo internazionale tra Kiev e Mosca, tra mille dubbi e difficoltà, si delinea un gruppo di Paesi garanti che dovranno vigilare perché i punti dell'intesa di pace vengano rispettati. La proposta che arriva da Kiev è che ci siano almeno una decina di garanti: per il momento quello che sembra certo è che in questo gruppo ci saranno i membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu, ovviamente Russia esclusa. Si tratterebbe quindi di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Cina. Kiev precisa: "Bene se anche l'Italia entra nel gruppo".
Kiev: ok ingresso Italia - "La questione dei garanti è aperta - dice il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak -, tutti possono partecipare. E l'Italia è interessata a parteciparvi. Saremmo molto grati all'Italia se lo facesse. E' un trattato che potrebbe costruire una nuova architettura della sicurezza globale". E, sulla possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky, ha sottolineato di "vedere la possibilità di un accordo preliminare" aggiungendo che "ci potrebbe essere un incontro a livello di presidenti".
"I garanti siano obbligati a difenderci" - Le garanzie di sicurezza chieste dall'Ucraina a una serie di Paesi prevedono un intervento automatico in caso di un "attacco in qualsiasi forma", ha detto il capo della delegazione negoziale ucraina, David Arakhamia, in un'intervista a Rbc. Con la firma di un accordo di sicurezza, "i Paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l'assistenza necessaria, sotto forma di armi e intervento delle forze armate o altro", aggiunge, chiarendo che "il vincolo giuridico" a intervenire in difesa dell'Ucraina sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei Parlamenti dei Paesi garanti.
Telefonata Zelensky-Draghi - Pochi giorni fa, in una telefonata tra Mario Draghi e Volodymyr Zelensky, i due leader avevano discusso proprio l'ipotesi che l'Italia possa entrare nella cerchia di Paesi garanti della sicurezza in caso di accordo di pace: il nostro premier aveva ribadito il fermo sostegno di Roma a Kiev assicurando anche la piena disponibilità a "promuovere una soluzione durevole della crisi in Ucraina", cioè proprio a far parte di un gruppo di Paesi che faccia da garante a un'intesa.
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