le nuove mata hari

Spie sexy all'attacco della Silicon Valley: la nuova guerra di Cina e Russia

Secondo l’intelligence americana, Pechino e Mosca usano la seduzione come arma per carpire segreti industriali e indebolire il dominio tecnologico degli Stati Uniti

25 Ott 2025 - 08:43
 © Grok

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“Spie sexy” inviate da Cina e Russia per sedurre dirigenti e ingegneri delle aziende tecnologiche americane. È lo scenario descritto da una nuova inchiesta del Times di Londra, che parla apertamente di “sex warfare”, una guerra fredda combattuta con il fascino e la manipolazione emotiva al posto delle armi. Secondo quanto emerso, i servizi di intelligence di Pechino e Mosca avrebbero arruolato giovani donne attraenti, addestrate a conquistare la fiducia – e talvolta il cuore – di uomini con accesso a dati sensibili, brevetti e tecnologie strategiche. Lo scopo: ottenere informazioni riservate e trasferirle all’estero.

Le “honey trap” della Silicon Valley

 Le cosiddette “honey trap”, o trappole al miele, scatterebbero attraverso canali digitali e incontri dal vivo. Gli agenti si presenterebbero come imprenditrici, ricercatrici o investitrici interessate a collaborare con startup e società innovative. Dopo il contatto iniziale, spesso su LinkedIn o durante eventi hi-tech, seguirebbero relazioni mirate a estrarre progressivamente dati o confidenze. L’inchiesta parla di un fenomeno sempre più sofisticato, in cui le spie si muovono come professioniste comuni, difficili da individuare. Non si tratta più di agenti segreti nel senso classico, ma di figure civili integrate nel mondo tecnologico occidentale, capaci di agire con discrezione in nome dell’intelligence di Stato.

Un danno da centinaia di miliardi di dollari

 Il furto di proprietà intellettuale e di tecnologie sensibili rappresenta una delle principali minacce per l’economia americana. Secondo stime citate nell’inchiesta, le attività di spionaggio economico da parte di potenze straniere costerebbero agli Stati Uniti fino a 600 miliardi di dollari l’anno. Le operazioni di “sex warfare” sarebbero solo una componente di un sistema più ampio che include hackeraggi, società di facciata e investimenti ombra, con l’obiettivo comune di indebolire il dominio tecnologico statunitense. Le autorità avrebbero già intensificato i controlli nei settori più esposti, dalla difesa all’intelligenza artificiale.

Il pericolo sex warfare

 Questa non è la prima volta che l’intelligence occidentale denuncia un’operazione di questo tipo. Già due anni fa, i servizi di sicurezza americani e britannici avevano lanciato un’allerta per una serie di “honey trap” rivolte a funzionari governativi e ricercatori del settore difesa. Secondo gli analisti, il ritorno periodico di queste segnalazioni mostra che la "sex warfare", la guerriglia con tattiche sessuali, non si è mai davvero fermata. Le tecniche di spionaggio tradizionali si sono semplicemente adattate all’era digitale e oggi, tra social network e conferenze tecnologiche, la nuova Mata Hari parla la lingua del networking e dell’innovazione.

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