Il cadavere del gesuita, scomparso il 29 luglio 2013 in una zona del nord all'epoca occupata dallo Stato Islamico, sarebbe stato rinvenuto nei pressi di Raqqa. Fonti della Farnesina: "Nessuna conferma". La sorella: "Per me notizia non vera"
Il corpo di padre Paolo Dall'Oglio sarebbe stato ritrovato in una fossa comune in Siria. E' l'annuncio dato dal vescovo di Qamishlie. "Il cadavere di un uomo in abiti religiosi che si ritiene possa essere quello di Padre Paolo Dall'Oglio è stato ritrovato in una fossa comune nei pressi di Raqqa in Siria", si legge. La notizia del possibile ritrovamento è stata confermata dal nunzio apostolico a Damasco cardinal Mario Zenari: "Sono stato informato lunedì sera", ha dichiarato l'ambasciatore della Santa Sede. La sorella Francesca: "Per me notizia non vera". Dalla Farnesina per ora nessuna conferma.
L'annuncio del possibile ritrovamento è stato dato al settimanale Oggi. "Le indicazioni sulla località del ritrovamento e sull'identificazione di Padre Paolo non sono ancora precise", ha detto il cardinal Zenari. "Abbiamo contattato i gesuiti presenti sul territorio ma non siamo ancora riusciti ad avere conferma", ha aggiunto.
Il gesuita romano era scomparso il 29 luglio 2013 nel Nord della Siria, all'epoca occupata dallo Stato Islamico, dove si era recato per trattare la liberazione di alcuni ostaggi. L'inchiesta sulla sua scomparsa e sul suo ipotetico e probabile sequestro fu archiviata, malgrado l'opposizione dei familiari.
Stando a fonti della Farnesina, la notizia del ritrovamento del cadavere di padre Dall'Oglio non ha ancora conferme definitive.
Francesca Dall'Oglio, la sorella del gesuita romano, non crede alla notizia della morte del fratello. "In questi anni ci sono state spesso fake news, questa per me non è una notizia vera", ha detto. "Si parla di un corpo con abiti religiosi ma mio fratello aveva abiti civili", ha aggiunto Francesca Dall'Oglio. Francesca Dall'Oglio ha fatto riferimento anche a uno sceicco ex Isis che avrebbe riferito che il corpo di padre dall'Oglio "sarebbe stato sepolto in una sorta di maneggio a Raqqa ma non in una fossa comune". Inoltre, ha aggiunto, "mi hanno ripetutamente detto che non c'è stata nessuna spedizione per ritrovare il corpo di mio fratello. In questi anni più volte si è pensato di avere ritrovato il corpo ma non era così". Di recente, ha detto Francesca Dall'Oglio, "si diceva fosse stato ritrovato il cadavere di Austin Tice (un reporter americano sparito nel 2012, ndr) ma poi è risultato non essere lui".
Di parere opposto mons. Antranig Ayvazian, il vescovo armeno-cattolico di Qamishlie. "Penso che non c'è nessun interesse a dire bugie su questo caso", ha detto. "Sono passati 11 anni e già sette anni fa avevo notato e informato la Nunziatura apostolica che, secondo mie fonti, padre Paolo dall'Oglio era stato ucciso da un comandante dell'Isis, un saudita la cui confessione figurava anche sul Guardian e su un giornale arabo pubblicato a Londra, dove in prima pagina c'era questa notizia di due righe", ha aggiunto.
Anche padre Hanna Jallouf, vicario apostolico per il Vicariato apostolico di Aleppo che estende la sua giurisdizione sui fedeli cattolici di rito latino della Siria ha commentato: "Si tratta di una notizia incerta, impossibile da confermare al momento. Non abbiamo nessuna informazione precisa a riguardo, né io, né il nunzio né i gesuiti, ordine di appartenenza di padre Dall'Oglio". Jallouf ha poi aggiunto che "sappiamo di un ritrovamento di una fossa comune dentro la quale sarebbero stati rinvenuti dei corpi di persone con indosso dei segni religiosi. Attendiamo di saperne di più, di avere certezze prima di esprimerci. Indagini sono in corso".