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Scintille Roma-Parigi: Conte e Moavero stemperano la tensione, Di Maio insiste sullo scontro di civiltà

Inutili i tentativi del Premier e del Ministro degli Esteri di ammorbidire i toni, il leader M5s puntualizza: "Non è campagna elettorale. È una battaglia di civiltà contro lʼipocrisia di Macron e a sostegno delle ragioni del popolo africano e francese"

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Non si placa la bufera tra Roma e Parigi dopo i ripetuti attacchi rivolti dal vice premier Di Maio contro il governo francese.

Contro i "francesi neocolonialisti" si è scagliato anche Salvini: "Il problema dei migranti ha tante cause, c'è chi in Africa sottrae ricchezza a quei popoli e a quel continente e la Francia è tra questi", ha affermato il ministro dell'Interno. Aggiungendo (in chiave sovranista) che Parigi "ha interessi opposti a quelli italiani": vedi la contesa in Libia per sfruttare le ingenti risorse energetiche. A fargli immediata eco ancora Di Maio che ha rilanciato "la battaglia di civiltaà" del M5S "contro l'ipocrisia di Macron".

La risposta francese - Non si è fatta attendere la replica d'Oltralpe. Con un tweet la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, ha risposto a Salvini: "I francesi hanno avuto la scelta tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron e hanno scelto. Matteo Salvini insulta i francesi. Che cosa ci guadagnano gli italiani? Nulla. Cambia qualcosa alla situazione politica della Francia? No. Allora che cosa significa?".

La posizione di Conte, Moavero e Bruxelles - A livello istituzionale Palazzo Chigi e la Farnesina hanno cercato di gettare benzina sul fuoco. Sia il premier Conte che il ministro degli Esteri Moavero hanno infatti derubricato i battibecchi tra Roma e Parigi a "discussione politica", considerando i toni accesi parte della retorica elettorale man mano che il voto europeo si avvicina. 

Secondo il premier italiano è auspicabile che "la campagna elettorale sia occasione per confrontarsi sui temi di politica europea, anche se questi rimettono a scelte operate in epoche ormai lontane".

Moavero, che ha avuto colloquio "franco ed esplicito" con il collega Le Drian a Bruxelles, è stato ancora piu' chiaro: "È giusto che l'Ue si interroghi sul suo passato in Africa", per "ridefinire i rapporti con i suoi Stati" alla luce delle attuali sfide, come quella degli sbarchi.

Anche a Bruxelles si tenta di minimizzare il conflitto tra Italia e Francia. "Non siamo preoccupati", ha fatto sapere la Commissione Ue. Che però si è indirettamente schierata con Parigi, sostenendo che tra i paesi Ue "non ci sono colonialisti". La precisazione pesa, perché arriva in piena battaglia tra il fronte nazionalista e quello europeista per il primato nel prossimo Parlamento di Strasburgo.

Di Maio insiste sulla linea dura - Con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook ufficiale, il vice premier Di Maio è tornato ancora sull'argomento dei rapporti con la Francia: "Qualcuno vorrebbe derubricare a campagna elettorale le nostre dichiarazioni sul Franco delle colonie. Non è campagna elettorale. È una battaglia di civiltà contro l'ipocrisia di Macron e a sostegno delle ragioni del popolo africano e francese. Giuseppe Conte e il ministro Moavero hanno chiarito che è legittimo portare avanti queste argomentazioni. Bene! Ora passiamo ai fatti. Ci aspettiamo dalla Ue una decisione chiara e netta su un piano per iniziare a liberare l'economia africana".