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Schiaffo di Biden a Trump: via i fondi per il muro al confine con il Messico

Chiesti però 1,2 miliardi di dollari per la sicurezza alle frontiere. Una commissione studia la riforma della Corte suprema Usa, tropo sbilanciata a destra per opera dell'ex presidente

coronavirus covid Joe Biden discorso alla nazione
Ansa

Doppio schiaffo a Donald Trump da parte del suo successore. Joe Biden cancella tutti i fondi per la costruzione del muro con il Messico e vara una commissione per la riforma della Corte suprema che, dopo l'ingresso dei tre giudici nominati dall'ex presidente, ha una schiacciante maggioranza conservatrice. Due mosse che vengono incontro alle pressanti richieste della sinistra del Partito democratico Usa. 

La nuova Casa Bianca va avanti quindi nell'opera di rottamazione dell'eredità trumpiana su tutti i fronti. E Biden non vuole perdere tempo. 

 

Muro con il Messico, via tutti i finanziamenti - Nella sua prima proposta di bilancio, quella per il 2022, mantiene una delle sue principali promesse: nemmeno più un dollaro andrà all'opera simbolo di The Donald. Non solo Biden esclude nuove risorse per completare il muro con il Messico, ma elimina anche i fondi già stanziati e non ancora utilizzati. Perché , dicono all'amministrazione Usa, il problema dell'immigrazione non si affronta con la repressione ma aggredendo il problema alle sue radici e con politiche di più ampio respiro e un orizzonte di medio e lungo termine. 

 

Ma 1,2 miliardi per la sicurezza ai confini - Un approccio che piace alla sinistra dei democratici, ma che può creare grossi problemi a Biden nel momento in cui si registra un boom di ingressi senza precedenti attraverso il confine con il Messico, con migliaia e migliaia di immigrati in arrivo dal Centro America e soprattutto con un numero impressionante di minori non accompagnati che ogni giorno varcano la frontiera. Il presidente americano chiede comunque 1,2 miliardi di dollari per rafforzare la sicurezza ai confini.

 

 

Commissione per riformare la Corte Suprema Usa - Un'altra cattiva notizia per Trump e per i repubblicani arriva dalla decisione di Biden di istituire una commissione presidenziale che dovrà studiare l'eventuale riforma del massimo organo giurisdizionale Usa, magari come chiedono in molti allargando a più membri la sua composizione. Un'altra promessa mantenuta dal neopresidente, per tentare di riequilibrare una Corte suprema plasmata da Trump e troppo sbilanciata a destra. 

 

Il massimo organo giurisdizionale sotto la lente - La commissione, dicono alla Casa Bianca, sarà composta da un gruppo di esperti bipartisan. Dovrà presentare entro 180 giorni dal suo primo incontro un quadro delle varie posizioni in campo. Tra gli aspetti da valutare, il ruolo della Corte nel sistema costituzionale alla luce dei tempi attuali, la lunghezza del mandato dei giudici costituzionali, attualmente a vita, e il loro eventuale avvicendamento, il numero dei "saggi" che devono comporre la Corte e le regole per la selezione dei casi da prendere in considerazione. 

 

In manovra 715 mld per la difesa e 770 tra sanità, istruzione, lotta alla povertà - La manovra presentata da Biden prevede una spesa complessiva di oltre 1.500 miliardi di dollari. Ben 770 sono quelli richiesti per sanità, istruzione, lotta ai cambiamenti climatici e alla povertà. Le risorse che Biden intende chiedere al Congresso per il Pentagono ammontano invece a 715 miliardi, una cifra superiore a quella dell'anno scorso ma inferiore rispetto alle previsioni di Trum. Sono comunque troppi soldi per la sinistra dem, che continua a pretendere una svolta, con un taglio drastico e una volta per tutte al bilancio "monster" della difesa. 

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