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Salman Rushdie, Hadi Matar: "L'ho aggredito perché ha attaccato l'Islam"

L'aggressore dello scrittore ha concesso dal carcere un'intervista esclusiva al "New York Post"

 Hadi Matar
Ansa

"Ha attaccato l'Islam, non è una brava persona".

Lo ha detto Hadi Matar, l'aggressore di Salman Rushdie in un'intervista esclusiva del "New York Post" dal carcere. "Non mi piace quell'uomo - ha ripreso -, ha attaccato le credenze degli islamici, il loro sistema di valori". Matar, che ha negato di avere contatti con i pasdaran iraniani, ha poi aggiunto di "rispettare l'ayatollah Khomeini, credo sia una grande persona".

 

 

Il 24enne del New Jersey che venerdì 12 agosto ha aggredito con un coltello lo scrittore Salman Rushdie a New York, ha dichiarato dal carcere della contea di Chautauqua, dove si trova attualmente, di essere rimasto "sorpreso dal fatto che sia sopravvissuto". Nel corso dell'intervista Matar non ha voluto chiarire se abbia compiuto il gesto a causa della fatwa per "blasfemia" emessa nel 1989 dall'ayatollah Ruhollah Khomeini nei confronti dello scrittore, che l'anno prima aveva pubblicato il libro "I versi satanici".

 

Matar ha poi affermato di aver letto "solo qualche pagina" del libro di Rushdie, negando qualsiasi contatto con le Guardie della rivoluzione islamica dell'Iran (i cosiddetti pasdaran). 

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