Negli Stati Uniti sempre più famiglie scelgono di adottare gli animali della festa invece di cucinarlo per il Thanksgiving Day, sostenendo i santuari che li accolgono.
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Negli Stati Uniti prende sempre più piede una nuova tendenza che unisce compassione e consapevolezza ambientale: invece di finire nei forni delle cucine americane, molti tacchini vengono oggi “adottati” simbolicamente dalle famiglie per il Giorno del Ringraziamento. Un gesto che consente di finanziare rifugi per animali, ricevere foto e certificati personalizzati e, in alcuni casi, conoscere dal vivo i volatili salvati. È l’alternativa etica alla tradizione più iconica della festa, promossa da un numero crescente di santuari negli Usa.
L’iniziativa, nata come proposta di alcuni rifugi per animali, sta diventando un vero fenomeno sociale. Centinaia di famiglie scelgono ogni anno di contribuire al mantenimento dei tacchini, risparmiando loro il destino dei milioni di esemplari macellati per la festività. Con una donazione che varia dai 20 ai 30 dollari, i partecipanti ricevono una foto e un certificato d’adozione del loro tacchino, talvolta con la possibilità di una visita virtuale o in presenza.
A Erie, in Colorado, il santuario Luvin Arms è diventato un punto di riferimento per questa nuova sensibilità. Con una donazione minima di 25 dollari, le famiglie ricevono un attestato e possono incontrare i tacchini adottati, come Gus, salvato nel 2023 dopo la grazia concessa dal governatore. I fondi raccolti servono per ampliare le aree esterne, garantire cure veterinarie e sostenere nuovi salvataggi. "Il nostro obiettivo è far capire che i tacchini sono esseri senzienti, non semplici centrotavola" ha spiegato la direttrice Kelly Nix.
La prima organizzazione a introdurre questa forma di adozione è stata Farm Sanctuary, fondata negli anni Ottanta tra New York e la California. "All’inizio la gente era perplessa, non capiva l’idea di salvare animali da allevamento", ha raccontato il presidente Gene Baur. Oggi l’iniziativa ha raggiunto migliaia di sostenitori e raccolto centinaia di migliaia di dollari, contribuendo alla diffusione di una cultura più rispettosa del benessere animale.
Anche il Barn Sanctuary, in Michigan, partecipa alla campagna dal 2023. Qui i tacchini hanno nomi e personalità: Lewis, più riservato, preferisce la compagnia delle femmine; Sabrina e Hilda, curiose, seguono con attenzione ogni visitatore. "Vogliamo far conoscere il lato affettuoso e intelligente di questi animali, troppo spesso visti solo come cibo" ha spiegato il responsabile Chase DeBack. Le immagini condivise sui social raccontano un Ringraziamento alternativo, fatto di incontri e abbracci invece che di ricette.
Per i santuari, l’adozione simbolica va oltre la raccolta fondi. L’obiettivo è stimolare una riflessione sul rapporto tra esseri umani e animali, soprattutto in occasione di una festività legata alla tradizione del consumo di carne. "Anche solo fermarsi a pensare che si tratta di una vita senziente è già un passo avanti", ha ancora sottolineato Kelly Nix. Una tradizione che cambia, dunque, per riscoprire nel Ringraziamento il valore originario della gratitudine e del rispetto per ogni forma di vita.
Il Giorno del Ringraziamento, celebrato ogni quarto giovedì di novembre, affonda le radici nel XVII secolo, quando i Padri Pellegrini organizzarono un banchetto per ringraziare del primo raccolto del 1621 e dell’aiuto ricevuto dai nativi americani. Con il tempo la festa ha assunto un significato più ampio, diventando un simbolo di unione familiare e gratitudine. Oggi, pur mantenendo le tradizioni culinarie, molti americani scelgono di reinterpretare il senso della ricorrenza in chiave etica e solidale.
Il tacchino è il protagonista per eccellenza del Ringraziamento fin dalle sue origini. La sua diffusione nelle campagne americane e la capacità di sfamare grandi famiglie lo resero presto l’animale simbolo, suo malgrado, della ricorrenza. Oggi, tuttavia, il tacchino assume anche un valore simbolico opposto: da piatto principale a emblema di rispetto e compassione, rappresentando una nuova consapevolezza nel modo di vivere la tradizione.