Re Carlo, la Gran Bretagna riparte dopo i tre giorni di festa
Il messaggio del re: "Sapere che possiamo contare sul vostro sostegno è il più bel regalo possibile"
Il Regno Unito torna al lavoro dopo il lunedì festivo che ha chiuso i tre giorni di celebrazioni per l'incoronazione solenne di sabato 6 maggio di re Carlo III e della regina Camilla nell'abbazia di Westminster a Londra.
Un evento al quale hanno partecipato migliaia di sudditi, ma non sono mancate le polemiche.
Messaggio di ringraziamento di Carlo
Al termine dell'incoronazione, re Carlo III ha rivolto un messaggio di ringraziamento alla Gran Bretagna, mostrandosi fiducioso del "sostegno" dei più. Nel testo Carlo sottolinea la partecipazione popolare a queste tre giornate: "Sapere che possiamo contare sul vostro sostegno e sul vostro incoraggiamento, essere stati testimoni della vostra gentilezza espressa in tante maniere diverse, è il più bel regalo che abbiamo ricevuto per l'incoronazione", aggiunge, non senza ribadire il proprio impegno a "consacrare la vita al servizio del popolo del Regno Unito, dei reami (della corona) e del Commonwealth". Buckingham Palance ha anche diffuso le immagini dei nuovi ritratti ufficiali di casa Windsor.
Le polemiche
Nonostante la grande partecipazione popolare alle celebrazioni per l’incoronazione, non è mancata qualche polemica sui costi e sull’attualità di certi formalismi in pompa magna. Tensione anche riguardo agli arresti preventivi di diverse decine di attivisti anti-monarchici fra dimostranti repubblicani ed ecologisti, compiuti dalla polizia a Londra. Il primo ministro Rishi Sunak, ha difeso l'operato degli agenti, a tutela della sicurezza di un evento che nelle sue parole è stato "bellissimo" e senza incidenti. I vertici di Scotland Yard hanno manifestato rammarico, in particolare per aver "dovuto" impedire di partecipare a una manifestazione di protesta autorizzata a Trafalgar Square al leader del movimento Republic, Graham Smith (tenuto in custodia per 16 ore) con 6 suoi collaboratori. Giustificando tuttavia la necessità dell'intervento col fatto che i fermati fossero in possesso di "strumenti per incatenarsi", e tentare quindi d'intralciare il traffico o il corteo reale: ragione sufficiente a far scattare gli arresti secondo la recente stretta legislativa sull'ordine pubblico del Public Order Act.
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