La mortalità legata alle ondate di calore "è aumentata del 30% negli ultimi due decenni", e l'incremento delle temperature "cambia lo scenario delle malattie infettive"
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In Europa "gli eventi meteorologici estremi sono un'emergenza sanitaria, non solo climatica". Lo scrive la commissione paneuropea per il clima e la salute dell'Oms, in una lettera aperta ai governi dei Paesi membri. "La Regione europea sta vivendo ondate di calore da record, sempre più frequenti, intense e mortali", si legge. "La mortalità legata al caldo è aumentata del 30% negli ultimi due decenni, con oltre 100mila decessi" e "si prevede che il bilancio delle vittime aumenterà negli anni a venire", aggiungono gli esperti, che chiedono maggiori sforzi contro i cambiamenti climatici.
"Questi eventi - chiarisce la lettera della Commissione paneuropea - non sono solo fastidiosi, sono killer silenziosi. Il loro tributo è spesso nascosto nei registri dei decessi come ictus, infarti o insufficienza respiratoria. Ma la causa è chiara. Gli anziani, le persone con disabilità e coloro che vivono in alloggi di scarsa qualità sono particolarmente a rischio. Lo stesso vale per le donne incinte, i bambini piccoli e i lavoratori all'aperto esposti a temperature pericolosamente elevate. Gli effetti non sono solo immediati: si ripercuotono sulla vita e sui mezzi di sussistenza, danneggiando la salute mentale e il benessere, riducendo la produttività, danneggiando i raccolti, aumentando le bollette energetiche e mettendo a dura prova le infrastrutture vitali".
Nella lettera, la Commissione dell'Oms sottolinea che l'aumento delle temperature sta cambiando lo scenario delle malattie infettive e aumentando la pressione sui servizi sanitari europei. "Il cambiamento climatico sta alimentando la diffusione di malattie un tempo rare nella regione", si legge. "I casi di dengue a trasmissione locale nell'Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo sono aumentati del 368% tra il 2022 e il 2024".
Cresce inoltre la sofferenza dei servizi sanitari. "I pronto soccorso registrano un aumento dei ricoveri durante le ondate di calore, soprattutto per patologie cardiache, polmonari e renali", prosegue il documento. "Anche la salute mentale ne risente: il sonno peggiora, l'ansia si aggrava e le funzioni cognitive diminuiscono. Nel frattempo, le persone con problemi di salute mentale corrono maggiori rischi di colpi di calore e ricoveri in ospedale dal momento che alcuni farmaci da prescrizione riducono la capacità del corpo di regolare la propria temperatura".
Il caldo aumenta i problemi anche per gli operatori e le infrastrutture: "gli operatori sanitari sono a rischio di colpi di calore e burnout, mentre i sistemi su cui fanno affidamento, dal raffreddamento alle tecnologie informatiche, sono a rischio guasti", concludono gli esperti, che sottolineano che "queste vulnerabilità non sono isolate: sono sistemiche e in crescita".
Per la Commissione paneuropea dell'Oms "la crisi climatica è una crisi sanitaria e quindi l'azione per il clima è un'azione per la salute. L'inquinamento atmosferico causa oltre 500mila morti premature all'anno nella regione europea, molte delle quali sono attribuibili ai combustibili fossili. La buona notizia è che molte soluzioni climatiche sono anche soluzioni che proteggono e promuovono la salute". Innanzitutto, "ridurre le emissioni significa aria più pulita e meno morti, con un potenziale risparmio di oltre 5 milioni di vite a livello globale grazie alla riduzione dell'inquinamento atmosferico. L'espansione degli spazi verdi nelle città riduce l'esposizione al calore, migliora la salute mentale, abbassa le bollette energetiche e assorbe il carbonio. Aumentare il verde urbano del 30% potrebbe ridurre fino al 40% i decessi legati al calore. Si tratta di vantaggi per la salute, l'equità e l'economia".
Queste soluzioni, conclude la lettera, "non sono solo efficaci, ma rappresentano anche investimenti intelligenti. Abbiamo bisogno di nuovi parametri di misurazione del progresso che mettano al centro la salute, il benessere, l'equità e la sostenibilità. Nei prossimi mesi presenteremo una serie di raccomandazioni intersettoriali audaci ma realizzabili per affrontare la crisi climatica e salvaguardare la salute. Non è il momento delle mezze misure. È il momento di agire in modo straordinario".