'Ndrangheta, arrestato a Lisbona il boss Francesco Pelle
Soprannominato "Ciccio Pakistan", era irreperibile dal 2019, dopo che la Cassazione aveva rigettato il suo ricorso contro la condanna all'ergastolo per la strage di Natale di San Luca del 2006
Il boss della 'ndrangheta Francesco Pelle, 43 anni, è stato arrestato a Lisbona. E' stato scovato dai carabinieri in una clinica della capitale portoghese dove era in cura per il Covid. Il boss soprannominato "Ciccio Pakistan" era irreperibile dal 2019, dopo che la Cassazione aveva rigettato il suo ricorso contro la condanna all'ergastolo per la strage di Natale di San Luca del 2006.
La strage di Natale di San Luca Francesco Pelle era stato condannato all'ergastolo in via definitiva dalla Cassazione nel 2019 quale mandante della strage di Natale del 24 dicembre 2006 in cui fu uccisa Maria Strangio, moglie del capoclan avversario Giovanni Luca Nirta, vero obiettivo dell'agguato. In quell'occasione quattro persone, tra le quali un bambino, rimasero ferite.
La ritorsione a Duisburg L'episodio, da cui scaturì la faida di San Luca tra i Pelle-Vottari ed i Nirta-Strangio, fece da prologo alla strage di Ferragosto 2007 a Duisburg, in Germania con 6 morti. Ad ideare la vendetta, secondo la ricostruzione dell'accusa, fu Giovanni Strangio, cugino di Maria, poi condannato all'ergastolo.
La fuga Pelle, che è costretto sulla sedia a rotelle dopo essere stato ferito in un agguato il 31 luglio del 2006 ad Africo, al momento di darsi alla fuga si trovava a Milano dove era sottoposto all'obbligo di dimora proprio in attesa della sentenza della Cassazione. Giunta quella, nel 2019 Pelle fece perdere le proprie tracce ad inizio di luglio. Aveva già trascorso un anno di latitanza dopo la strage di Duisburg e fu arrestato dai carabinieri nel settembre 2008 in una clinica di Pavia.
L'arresto a Lisbona Francesco Il boss si trova ora piantonato nell'Hospital de Sao José di Lisbona, dove è ricoverato per le conseguenze del Covid. Ad individuarlo, in seguito alle indagini dei carabinieri di Reggio Calabria, sono stati gli agenti dell'Unità nazionale contro il terrorismo della polizia portoghese che hanno ricevuto le informazioni nell'ambito di "I Can", il progetto della Direzione centrale della polizia criminale in collaborazione con l'Interpool per la cattura dei latitanti e l'aggressione dei patrimoni illeciti della 'Ndrangheta. Le squadre sono state attivate tramite i canali di Interpool una volta che le informazioni raccolte hanno dato la ragionevole certezza che il latitante si trovasse effettivamente ricoverato in ospedale.
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