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Il capo della delegazione russa non considera oggetto di trattative i militari nell'acciaieria. La moglie di uno di loro: "Perse le speranze, pronti alla battaglia finale"
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I combattenti del battaglione Azov non possono essere oggetto di "negoziati politici". Lo ha detto Vladimir Medinsky, capo della delegazione russa ai colloqui con Kiev, mentre sono ancora in corso le trattative per l'evacuazione dall'Azovstal. Medinsky ha utilizzato l'appellativo di "criminali di guerra" nei confronti del battaglione ucraino che resiste all'interno dell'acciaieria di Mariupol.
Bombe contro l'acciaieria - I russi avrebbero lanciato bombe incendiare o al fosforo contro l'acciaieria Azovstal. Lo denuncia il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, secondo quanto riportano i media ucraini. "Sabato gli occupanti hanno usato per la prima volta bombe incendiarie o al fosforo contro i difensori di Mariupol", scrive Andryushchenko su Telegram, precisando che "gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius.
"Nessuna speranza" - Gli uomini asserragliati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol "hanno perso le speranze e si preparano alla battaglia finale". Lo ha detto, in una conferenza stampa Kateryna, moglie di un soldato del Reggimento Azov. "Difficilmente salgono in superficie, il più delle volte restano seduti nei bunker. Sono pessimisti, perché non c'è quasi speranza di salvezza. Si stanno preparando per l'ultima battaglia perché non credono in una soluzione diplomatica", ha aggiunto secondo quanto riporta l'Unian.