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Mosca blocca il gas a Polonia e Bulgaria | L'Ue pronta a un nuovo pacchetto di sanzioni: tra queste c'è lo stop graduale al petrolio russo

Le misure saranno approvate entro la settimana prossima: il 2 maggio è previsto il Consiglio straordinario dei ministri dell'Energia e dopo potrebbe esserci l'ok definitivo

gas
Ansa

La guerra del gas tra Russia e Unione europea prosegue.

Gazprom ha sospeso le forniture a Polonia e Bulgaria con conseguente aumento dei prezzi. Immediate le risposte delle cancellerie dei Paesi europei e di Bruxelles. La Bulgaria ha assicurato di avere riserve sufficienti per un altro mese, mentre Ursula von der Leyen ha promesso che l'Europa non cederà ai "ricatti di Mosca" e che "la risposta sarà immediata, unita e coordinata". E assicura che i due Paesi colpiti "stanno ricevendo gas dai loro vicini europei". Intanto Bruxelles è pronta a chiudere un nuovo pacchetto di sanzioni, che includeranno anche lo stop (graduale) al petrolio russo entro la settimana prossima.

Il timing per l'approvazione del sesto pacchetto di sanzioni - La scaletta della Commissione è da definire ma, spiegano fonti europee, è possibile che sabato Bruxelles presenti la sua proposta agli ambasciatori dei 27 dando il tempo alle cancellerie europee di studiare le misure. Il 2 maggio è previsto il Consiglio straordinario dei ministri dell'Energia e subito dopo potrebbe essere convocato il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) per l'ok. Non c'è una data cerchiata con il rosso ma l'Ue punta a chiudere entro la settimana prossima, in coordinamento con le nuove sanzioni di Londra e Usa. 


Metsola: "Non abbiamo paura di Putin" - A replicare a Mosca sul blocco del gas anche la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, che su Twitter ha affermato: "non abbiamo paura di Putin. Polonia, Bulgaria e gli altri Stati presi di mira troveranno il nostro sostegno. Il Parlamento europeo chiede l'immediato embargo paneuropeo sulle forniture energetiche controllate dal Cremlino. È ora di tagliare le nostre dipendenze dagli autocrati una volta per tutte". Da Snam, invece, hanno fatto sapere che "i flussi di gas dalla Russia in entrata in Italia dal Tarvisio sono regolari". Ma Mosca, tramite il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha minacciato altri provvedimenti: "Se qualcuno rifiuta di pagare con il nuovo sistema, sarà attuato il decreto del presidente russo". E Gazprom ha fatto sapere che quattro acquirenti europei hanno già pagato in rubli il gas e dieci hanno aperto i conti presso Gazprombank necessari per assecondare la richiesta di Mosca di pagare in valuta locale. Vienna l'ha definita una "fake news".

 

Berlino: "Rischio recessione con embargo del gas" - E mentre è in corso una consultazione continua tra Bruxelles e i governi europei, da Berlino il ministro tedesco dell'Economia, Robert Habeck, ha avvertito che la Germania in caso di embargo energetico entrerebbe in recessione. E a proposito dei pagamenti in rubli del gas russo, pretesi nuovamente dalla Russia sotto la minaccia di bloccare gli approvvigionamenti, il portavoce del governo tedesco ha detto che "gli importatori tedeschi pagano in euro".

 

 

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