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Migranti, sbarchi ancora in calo: più arrivi in Spagna che in Italia

Secondo il Rapporto Ismu sulle migrazioni 2018, Madrid detiene il primato europeo con 49mila arrivi via mare e 6mila via terra. "Drasticamente diminuiti" i flussi verso il nostro Paese

Migranti, sbarchi ancora in calo: più arrivi in Spagna che in Italia - foto 1
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E' la Spagna, e non più l'Italia, il Paese che detiene in Europa il primato degli arrivi di migranti.

Secondo il 24esimo Rapporto Ismu sulle migrazioni 2018, sulle coste iberiche sono sbarcate, dal primo gennaio all'11 novembre, 49mila persone, mentre altre 6mila sono arrivate via terra. In Grecia nello stesso periodo si contano 29mila arrivi e 22mila in Italia. Nei primi sette mesi del 2018 è proseguito il rallentamento degli sbarchi iniziato nel 2017.

Flussi verso l'Italia drasticamente diminuiti - Alla fine dello scorso anno erano 119mila i nuovi arrivi sulle coste italiane ovvero il 34% in meno rispetto ai dati del 2016. "I flussi migratori non autorizzati via mare verso l'Italia sono drasticamente diminuiti" si legge nel Report presentato a Milano.

Irregolari ed espulsi - Tra gli stranieri presenti in Italia, secondo il report, risultano irregolari l'8,7%, 533mila persone (nel 2016 erano l'8,2%); solo 7.045 gli espulsi effettivi dall'Italia (di cui oltre 4mila in modo forzato), a fronte dei 36mila raggiunti dal decreto di espulsione nel 2017.

Uno straniero ogni dieci abitanti - In generale, aumenta la percentuale degli immigrati tra la popolazione italiana, che raggiunge il 10%: al primo gennaio 2018, sono 6 milioni e 108mila gli stranieri in Italia, su 60 milioni e 484mila residenti. Si è toccata quindi la "soglia simbolica", come viene definita nel report, di uno straniero ogni dieci abitanti. Rispetto all'anno precedente, l'incremento è stato del 2,5%.

Sono in discesa invece, le acquisizioni di cittadinanza italiana, anche se sono destinate a persistere nel tempo: 147mila "nuovi italiani" nel 2017 (55mila in meno rispetto al 2016) con previsioni a dieci anni di raggiungere cifre tra 1,6 e 1,9 milioni.

Diminuiscono i disoccupati tra gli stranieri - Sul fronte del lavoro, per il terzo anno consecutivo continua la riduzione della disoccupazione tra stranieri con 30mila persone senza lavoro in meno: sono oltre 2 milioni e 423mila gli occupati, con un salario che però rimane inferiore a quello degli italiani del 35%.

Focus studenti - Nel rapporto c'è anche un focus sugli studenti: nell'anno scolastico 2016/2017 i bambini e ragazzi stranieri in età scolare presenti nelle classi hanno segnato un +9,4%, pari a 826mila (11mila in più rispetto all'anno precedente).

Il tema delle migrazioni, secondo Fondazione Ismu, è spesso soggetto a "drammatizzazioni e strumentalizzazioni" anche in anni come il 2018, in cui i flussi migratori irregolari sono diminuiti: "Una strumentalizzazione scorretta che rappresenta una minaccia per la convivenza sociale", ha detto il segretario della Fondazione Vincenzo Cesareo.

L'arcivescovo di Agrigento contro il dl sicurezza - Sulla situazione è intervenuto anche il cardinal Montenegro, arcivescovo di Agrigento ed ex presidente di Caritas, commentando il decreto Sicurezza, dicendo che si tratta di un provvedimento che è un segno di "debolezza" e non di "forza" perché "quando non riesco ad affrontare i problemi come vorrei taglio i rami".

"Se penso a me come uomo in un momento di difficoltà e vedo che tutto ciò che mi potrebbe aiutare a stare in piedi mi viene tolto, non hanno risolto il problema, mi hanno ucciso due volte", ha detto il Cardinale riferendosi, oltre che al decreto, al taglio dell'assistenza sanitaria per i migranti previsto in Manovra.