La Mezzaluna tunisina ne ha portati in salvo altri 84, a bordo della nave naufragata: era partita dalla Libia per raggiungere l'Italia. Ad Augusta fermo per un'imbarcazione di Msf per "deficienze riscontrate"
In un naufragio al largo della Tunisia sono morti annegati almeno 43 migranti mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo per lasciare la Libia e raggiungere l'Italia. Altri 84 sono stati salvati, fa sapere la Mezzaluna Rossa tunisina, secondo quanto riferisce la Reuters. L'imbarcazione su cui viaggiavano era partita da Zuwara, sulla costa libica nord-occidentale, e a bordo aveva persone provenienti da Egitto, Sudan, Eritrea e Bangladesh.
Altri 14 cadaveri su una spiaggia in Libia - Altri quattordici cadaveri di migranti sono stati ritrovati sulla spiaggia di Zawia in Libia, segnala la portavoce dell'Oim Safa Msehli su Twitter. "Finora sono stati recuperati i corpi di 14 persone, tra cui un bambino e una donna- sottolinea Msehli -. Un triste monito per ricordare che molte persone annegato nel Mediterraneo in naufragi invisibili, in assenza di un'efficace e responsabile ricerca e soccorso di Stato".
Intanto è stato disposto un fermo per la nave GeoBarents di Medici senza frontiere, bloccata nel porto di Augusta (Siracusa) dalle autorità italiane "sulla base di deficienze riscontrate" in seguito a un'ispezione di 14 ore. Lo fa sapere la stessa ong, che con quell'imbarcazione nei giorni scorsi aveva soccorso 410 migranti al largo della Libia, sottolineando che è la tredicesima volta in tre anni che l'Italia blocca navi umanitarie.
Nei primi sei mesi dell'anno, ricorda ancora Msf, "721 persone hanno perso la vita in mare. Faremo tutto il possibile per tornare nel Mediterraneo a salvare vite".