Londra, rogo Grenfell Tower: un nuovo rapporto punta il dito anche contro i pompieri
I vigili del fuoco sono accusati di un "insufficiente addestramento per una situazione così estrema": nellʼincendio del 2017 morirono 72 persone
Un nuovo rapporto sul rogo della Grenfell Tower di Londra, in cui nel 2017 morirono 72 persone, punta il dito contro i vigili del fuoco.
I pompieri sono accusati di "gravi manchevolezze", tra cui la lentezza nella risposta al numero d'emergenza, l'indicazione di rimanere chiusi nelle case e l'insufficiente addestramento per una situazione così estrema.
Indicazioni fatali - Nel rapporto si riconosce "il coraggio" dei pompieri che intervennero. Ma si sottolineano, tra le altre cose, le lentezze nella risposta del numero d'emergenza 999, gli errori e le decisioni discutibili prese durante l'operazione, la fatale indicazione ("stay put") di rimanere barricati negli appartamenti (rivelatasi micidiale specialmente per alcuni inquilini dei piani alti, come la coppia di architetti italiani), o l'insufficientemente addestramento mostrato in una simile circostanza. Tutti fattori che si ritiene abbiano contribuito a rendere quanto meno più pesante il bilancio dei morti.
Vittime italiane - La Greenfell Tower era un grattacielo popolare ai margini del quartiere dorato di Chelsea e Kensington. Tra le vittime del rogo anche i giovani architetti veneti Gloria Trevisan e Marco Gottardi. Il rapporto è stato stilato nell'ambito dell'inchiesta indipendente, ancora in corso, presieduta dal magistrato in pensione sir Martin Moore-Bick.
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