In Lituania aggredito a martellate Volkov, il braccio destro di Navalny | "Non ci arrenderemo"
"Qualcuno ha sfondato il finestrino dell'auto, gli ha spruzzato liquido urticante negli occhi e poi ha iniziato a colpirlo", ha scritto Kira Yarmysh, portavoce del dissidente russo morto in carcere
Leonid Volkov, stretto collaboratore politico e braccio destro del dissidente russo morto in carcere Alexei Navalny, è stato aggredito a martellate davanti alla sua abitazione in Lituania.
Lo ha reso noto la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh. "Qualcuno ha sfondato il finestrino dell'auto, gli ha spruzzato liquido urticante negli occhi e poi ha iniziato a colpirlo con un martello", ha scritto. In nottata, è arivato su Telegram anche il primo commento di Volkov: "Lavoreremo e non ci arrenderemo", ha scritto aggiungendo che l'attacco, costatogli la rottura di un braccio, è stato un "caratteristico saluto da bandito" da parte degli scagnozzi di Putin.
L'ultima intervista prima dell'aggressione
Poche ore prima di essere aggredito, Volkov aveva detto al quotidiano indipendente russo Meduza di essere preoccupato della sua incolumità. "Il rischio principale ora è che verremo tutti uccisi. Il perché è una cosa abbastanza ovvia", aveva detto.
Chi è Volkov
L'aggressione è giunta quasi un mese dopo la morte in carcere di Navalny per motivi ancora non chiariti. Volkov, in passato responsabile degli uffici regionali e delle campagne elettorali di Navalny (che si è candidato a sindaco di Mosca nel 2013 e ha cercato di sfidare Putin alle elezioni presidenziali del 2018), ha lasciato la Russia diversi anni fa su pressione delle autorità. L'anno scorso, Volkov e il suo team hanno lanciato un progetto chiamato "Navalny's Campaigning Machine", con l'obiettivo di parlare con quanti più russi possibile, per telefono o online, e metterli contro Putin in vista delle elezioni presidenziali dei prossimi 15-17 marzo.
Ministro Esteri Lituania: "Notizia scioccante"
La notizia dell'aggressione a Volkov è "scioccante", ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis su X, aggiungendo che "gli autori dovranno rispondere del loro crimine".
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