PROTESTE CONTRO IL PREMIER

Libia, a Tripoli le forze di sicurezza sparano sui manifestanti | Il ministero dell'Interno: situazione sotto controllo

La protesta davanti alla residenza del premier Abdelhamid Dbeibah per chiederne le dimissioni e davanti alla sede dell'ex Apparato di supporto alla stabilità, occupata dopo l'uccisione di Al Kikli della Brigata 444

15 Mag 2025 - 14:15

A Tripoli le forze di sicurezza libiche del governo di unità nazionale hanno aperto il fuoco sui dimostranti che stavano protestando di fronte alla residenza del premier Abdelhamid Dbeibah per chiederne le dimissioni e davanti alla sede dell'ex Apparato di supporto alla stabilità, occupata dopo l'uccisione di Al Kikli dalla Brigata 444 ad Abu Slim. Lo riportano media e attivisti locali, secondo i quali erano diverse centinaia i giovani che stavano manifestando nella capitale libica dove da mercoledì è entrato in vigore un fragile cessate il fuoco dopo gli scontri tra milizie rivali dei giorni scorsi. Ma da Tripoli assicurano: situazione sotto controllo. 

Il ministero dell'Interno: "Situazione sotto controllo"

 Il ministero dell'Interno del governo di unità nazionale assicura che la situazione della sicurezza a Tripoli è "stabile e sotto controllo". In una dichiarazione ufficiale citata dai media locali il ministero sottolinea che "sono state dispiegate pattuglie in diverse località strategiche, oltre all'impiego di personale di polizia stradale e di emergenza sulle strade, nell'ambito di un piano volto a migliorare la sicurezza e a rassicurare i residenti". 

Tajani: "Credo che entro giovedì sera i connazionali rientreranno"

 Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ritiene che "entro giovedì sera tutti coloro che intendono rientrare in Italia lo faranno. La partenza è prevista dall'aeroporto di Misurata perché quello di Tripoli è ancora chiuso. Stiamo lavorando per garantire la massima sicurezza e l'incolumità dei nostri concittadini, ma nei colloqui che sono stati fatti dai nostri rappresentanti diplomatici a Tripoli" è emerso che "non c'è alcuna intenzione di colpire in nessun modo i cittadini italiani, quindi direi che possiamo essere ottimisti su tutto quanto riguarda la situazione dei nostri connazionali. Per loro non ci sono al momento pericolo gravi, certo prudenza e attenzione, ma il lavoro incessante di diplomatici e carabinieri garantisce la sicurezza di tutti i nostri concittadini". 

Le ambasciate occidentali: "Rispettare il cessate il fuoco"

 "Le ambasciate di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d'America esprimono la loro profonda preoccupazione per le recenti violenze a Tripoli, invitano le autorità ad adottare tutte le misure per proteggere i civili e sollecitano le autorità ad adottare tutte le misure per proteggere i civili e sollecitano che la calma venga immediatamente ripristinata nell'interesse di tutti i libici". E' questo il testo di un comunicato congiunto delle ambasciate occidentali in Libia diramato attraverso i canali social in cui i diplomatici accolgono "con favore le notizie secondo cui le parti libiche hanno raggiunto un accordo su un cessate il fuoco e sollecitano che venga pienamente e incondizionatamente rispettato". 

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