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New York, Jean Carroll in tribunale: "Trump mi violentò e mi diffamò"

La giornalista ha citato in tribunale l'ex presidente, accusandolo di averla stuprata nel camerino di un grande magazzino a metà anni '90

La scrittrice che accusa Trump di stupro parla al processo

Violenza e diffamazione ai danni di Jean Carroll: sono le accuse a carico di Donald Trump nel processo civile che si è aperto a New York.

"Sono qui perché Trump mi ha violentata, e quando ne ho scritto, ha detto che non è successo", ha dichiarato la giornalista americana in tribunale, dove ha citato l'ex presidente accusandolo di averla stuprata nel camerino di un grande magazzino a metà anni '90 e di averla poi diffamata negando l'episodio. "Ha mentito e ha distrutto la mia reputazione, e io sono qui per cercare di riprendermi la vita", ha aggiunto.

 

 

Il legale di Trump: accuse con movente politico

 "Donald Trump suscita reazioni forti, in senso positivo o negativo: si può odiarlo ed esprimerlo con il proprio voto, non in tribunale". Sono le parole che Joseph Tacopina, il legale di Donald Trump, usa per descrivere come motivate le politicamente le accuse di stupro della scrittrice E. Jean Caroll contro l'ex presidente. "Le prove mostreranno che sta mentendo": Carroll ha creato questo caso per vendere il suo libro, danneggiare Trump politicamente e attirare l'attenzione, aggiunge  mostrando una foto di Caroll e Trump. "Vale più di mille parole", ha osservato.

 

Secondo l'accusa Trump ha mentito ripetutamente

 "Le prove dimostreranno che Trump ha detto una bugia dietro l'altra su questo caso". Lo ha detto Shawn Crowley, il legale di E. Jean Carroll. Rivolgendo alla giuria per l'arringa iniziale, Crowley ha spiegato che la sua assistita non ha denunciato subito Trump perché l'incidente è avvenuto tre decenni fa, quando il mondo era completamente diverso per una donna single, e Trump era allora molto potente a New York.

 

 

Lo stupro raccontato in un libro

 Quello in corso a New York è un processo civile in cui la scrittrice E. Jean Carroll chiama in causa Donald Trump. La vicenda, un presunto stupro, sarebbe avvenuto all'interno di un grande magazzino newyorchese a metà degli anni '90. Carroll lanciò le sue accuse, che Trump nega, quando l'ex presidente sedeva alla Casa Bianca. Nel processo la scrittrice dovrà dimostrare che Trump abusò di lei sessualmente e che inoltre la diffamò, quando nell'ottobre dello scorso anno sostenne che il caso era "una truffa totale". Secondo la scrittrice, l'incontro con Trump avvenne all'interno del grande magazzino di Manhattan Bergdorf Goodman nell'autunno del 1995 o nella primavera del 1996. Carroll sostiene che Trump le chiese aiuto per comprare un regalo per una "ragazza". I due sarebbero poi finiti all'interno di un camerino, dove il tycoon l'avrebbe violentata. La storia divenne pubblica per la prima volta il 21 giugno del 2019, quando sui media comparve un'anticipazione del libro nel quale la scrittrice raccontava la vicenda.

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