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Netanyahu pone il veto alla costituzione di uno Stato palestinese e limita accesso alla Spianata delle Moschee

Il ministro israeliano Gallant: "Hamas cerca un sostituto per il leader Sinwar". Quasi 29mila palestinesi uccisi da inizio guerra

Fotogallery - Israele, trovato il tunnel di Hamas dove erano tenuti alcuni ostaggi

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 135.

Netanyahu pone il veto alla costituzione di uno Stato palestinese e, contro il parere dello Shin Bet, ha accettato la richiesta del ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di limitare l'ingresso degli arabi israeliani al complesso del Monte del Tempio/Spianata delle Moschee durante il Ramadan. Borrell a Monaco: "Nessuna pace senza una prospettiva chiara per i palestinesi". Secondo i dati del ministero della Sanità di Gaza, i palestinesi uccisi dall'inizio delle operazioni israeliane sono quasi 29mila.

  • 18 feb

    Netanyahu approva limitazioni accesso a Spianata moschee

    Il primo ministro israeliano Netanyahu ha accettato la richiesta del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, di limitare l'ingresso degli arabi israeliani al complesso del Monte del Tempio/Spianata delle Moschee durante il Ramadan, nonostante il parere contrario dello Shin Bet. Lo scrive Hareetz.

  • 18 feb

    Israele, Gallant: Hamas cerca un sostituto per il leader Sinwar

    Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che la brigata di Hamas a Khan Younis è stata smantellata e che la leadership del gruppo, che si trova all'estero, sta cercando un sostituto per il suo leader nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. "La stazione di Hamas-Gaza non risponde, non c'è nessuno con cui parlare come leadership sul campo", ha affermato Gallant, aggiungendo che la leadership fondamentalista all'estero sta cercando nuovi leader. "Questo significa che c'è una gara d'appalto per chi gestirà" la Striscia, ha aggiunto.

  • 18 feb

    Gaza: quasi 29mila palestinesi uccisi da inizio guerra

    Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che dallo scoppio della guerra dopo l'attacco del 7 ottobre, sono stati uccisi almeno 28.985 palestinesi, soprattutto donne e bambini. Il ministero non distingue tra morti civili e miliziani. Nelle ultime 24 ore sono state registrate 127 vittime. Circa l'80% della popolazione di Gaza è stata cacciata dalle proprie case e un quarto rischia di morire di fame.

  • 18 feb

    Oms: l'ospedale Nasser a Gaza non funziona più dopo i raid

    L'ospedale Nasser di Gaza "non è più funzionante, dopo un assedio durato una settimana e per i raid in corso" da parte di Israele. Lo riferisce il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che "negli ultimi giorni non è stato permesso al nostro team di entrare in ospedale per valutare le condizioni dei pazienti e le necessità mediche più urgenti, nonostante avesse raggiunto il complesso per consegnare carburante insieme ai partner". All'interno della struttura si trovano ancora circa 200 pazienti, di cui almeno 20 necessitano di essere trasferiti urgentemente in altri ospedali per ricevere assistenza.

  • 18 feb

    Lula: "A Gaza non è in corso una guerra ma un genocidio"

    Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, ha affermato ad Addis Abeba che "quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza non è una guerra, ma un genocidio" e ha fatto riferimento alle azioni di Adolf Hitler contro gli ebrei. "Ciò che sta accadendo al popolo palestinese nella Striscia di Gaza non è esistito in nessun altro momento storico. In effetti, esisteva. Quando Hitler decise di uccidere gli ebrei", ha detto durante la conferenza stampa che ha concluso il suo viaggio in Etiopia.

  • 18 feb

    Borrell: "Nessuna pace senza una prospettiva chiara per i palestinesi"

    "Senza una prospettiva chiara per il popolo palestinese, non ci sarà pace in Medio Oriente, e la sicurezza di Israele non sarà garantita solo con mezzi militari". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

  • 18 feb

    Il governo israeliano approva la mozione contro la costituzione di uno Stato palestinese

    Il governo israeliano ha approvato all'unanimità la risoluzione presentata dal premier Benjamin Netanyahu che ribadisce la opposizione di Israele ad ogni riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese. Lo ha riferito la radio pubblica Kan rilevando che il premier ha ottenuto il sostegno anche dei ministri del partito centrista guidato da Benny Gantz.

  • 18 feb

    Netanyahu: "Governo respinga la nascita di uno Stato palestinese"

    Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al governo di respingere "ogni tentativo di imporre ad Israele in maniera unilaterale uno Stato palestinese". Il premier, precisa un comunicato, ha sottoposto al voto dei ministri una dichiarazione in cui ribadisce l'opposizione di Israele a ogni "diktat internazionale". Dopo aver ribadito che un accordo con i palestinesi deve scaturire da trattative bilaterali, Netanyahu afferma che "un riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese, dopo il massacro del 7 ottobre, elargirebbe un premio enorme al terrorismo e impedirebbe qualsiasi accordo di pace in futuro". 

  • 18 feb

    Shtayyeh: "28mila vittime a Gaza e Netanyahu non ha ottenuto nulla"

    "Netanyahu non ha raggiunto nulla fino ad ora. E intanto sono state uccise 28mila persone. La situazione è molto seria e tutti dovrebbero ritenere Israele responsabile per quello che sta succedendo". Lo ha detto il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh durante il suo intervento in occasione della terza e ultima giornata della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

  • 18 feb

    Al Jazeera: oltre 60 palestinesi morti nelle ultime 24 ore

    "Le forze israeliane continuano la loro offensiva di terra all'interno della Striscia di Gaza. E oggi (sabato, ndr) è stato molto sanguinoso poiché più di 60 palestinesi sono stati uccisi in una serie di attacchi aerei nelle parti centrali della Striscia di Gaza così come nelle aree meridionali di Rafah e Khan Younis". E' quanto scrive Al Jazeera in una reportage da Rafah, aggiungendo che "i civili sfollati sono alle prese con una grave carenza di cibo, crescono i timori riguardo a una potenziale incursione militare israeliana nel distretto di Rafah che aggraverebbe la crisi umanitaria".

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