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Ultimo aggiornamento: 2 mesi fa
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Gaza, tregua fragile: nuovi raid israeliani nella Striscia | Hamas consegna i corpi di altri due ostaggi

Erdogan in disaccordo con Merz: "A Gaza è genocidio"

di Redazione online
30 Ott 2025 - 19:49

La tregua in Medioriente resta fragile. Aerei da guerra israeliani hanno lanciato attacchi aerei nel nord e nel sud di Gaza. La Croce Rossa ha detto all'esercito israeliano di aver ritirato due bare con i corpi di due ostaggi uccisi, consegnati da Hamas nella zona centrale della Striscia. Il presidente turco Erdogan ha mostrato il suo evidente disaccordo con il cancelliere Merz, durante una conferenza stampa congiunta, definendo quanto sta accadendo a Gaza "un genocidio". Alcuni media palestinesi riferiscono di nuovi raid aerei israeliani sul nord e sul centro della Striscia. Secondo il quotidiano Haaretz, l'esercito di Tel Aviv, che aveva annunciato la ripresa della tregua in mattinata, ha spiegato di aver colpito una "minaccia imminente". Secondo la Difesa civile palestinese di Gaza, gli ultimi attacchi israeliani hanno ucciso oltre 100 palestinesi, tra cui una quarantina bambini.


Dopo i recenti attacchi di Hamas ai militari israeliani e i bombardamenti israeliani nei confronti di Hamas, adesso è ricominciato un cessate il fuoco e bisogna rinforzarlo, per farlo diventare prima una vera tregua e poi trasformarlo in pace. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, intervenuto alla trasmissione "Dritto e rovescio" su Rete Quattro. "Da lunedì ci sarà un'altra missione italiana a Gerusalemme per studiare come essere protagonista di ricostruzione, pacificazione e costruzione di uno Stato palestinese", ha detto Tajani, spiegando che sono stati inviati quattro militari e "due-trediplomatici per dare un contributo". 


Aerei da guerra israeliani hanno lanciato in serata attacchi aerei sulle città di Abasan al-Kabira e Bani Suheila, a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, secondo quanto riportato da Al Jazeera Arabic. Gli attacchi aerei arrivano il giorno dopo il raid israeliano a Beit Lahiya, nel nord di Gaza, in quello che, secondo quanto dichiarato da Israele era un "sito terroristico".


Israele "ha ancora del lavoro da fare a Gaza". Lo ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu, durante la cerimonia di consegna dei diplomi ai cadetti della scuola ufficiali Bahad 1, nel sud del Paese. "Se Hamas continuerà a violare apertamente il cessate il fuoco, subirà attacchi potenti come quelli di due giorni fa e di ieri", ha avvertito il premier, facendo riferimento alle recenti operazioni israeliane nella Striscia. "Siamo noi a decidere, e agiremo ogni volta che sarà necessario per eliminare le minacce immediate contro le nostre forze", ha aggiunto in risposta alle critiche secondo cui le restrizioni imposte dagli Usa avrebbero frenato la reazione israeliana agli attacchi di Hamas che hanno causato vittime tra i soldati dell'Idf.


Le forze israeliane affermano che la Croce Rossa ha ricevuto da Hamas due bare contenenti presumibilmente i corpi di due ostaggi uccisi. Le salme sono state portate nelle postazioni dell'esercito israeliano all'interno della Striscia, dove si è tenuta una piccola cerimonia presieduta da un rabbino militare.


Gli Usa stanno accelerando sulla creazione di una forza internazionale da schierare a Gaza e intendono presentare un piano nelle prossime settimane. Lo hanno dichiarato ad Axios tre fonti strettamente coinvolte in questo processo. E' il Comando centrale degli Stati Uniti ad avere assunto la guida del piano che stesura prevede una nuova forza di polizia palestinese, addestrata e valutata da Stati Uniti, Egitto e Giordania, insieme a truppe provenienti da Paesi arabi e musulmani come Indonesia, Azerbaigian, Egitto e Turchia. "Se non avremo una sicurezza e una governance affidabili a Gaza, accettate dagli israeliani, rimarremo bloccati in una situazione in cui Israele attaccherà di continuo", ha affermato una fonte coinvolta nella pianificazione. 


Disaccordo evidente sui temi del Medio Oriente, tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in visita ufficiale ad Ankara. Il leader turco in conferenza stampa congiunta ha parlato di "genocidio" a Gaza, riferendosi alle misure di difesa adottate da Israele dopo all'attacco terroristico del 7 ottobre 2023. Una "provocazione" - scrive Bild che riporta la notizia - che il cancelliere non ha voluto affrontare direttamente, ringraziando invece Erdogan per il suo contributo all'accordo di pace che ha portato al rilascio degli ostaggi israeliani. Merz ha definito l'attacco del 7 ottobre un "punto di partenza" e ribadito il "conseguente diritto di Israele all'autodifesa".


Israele si sta preparando all'eventualità che Hamas restituisca i corpi di due ostaggi nelle prossime ore. All'inizio di questa settimana, Hamas ha affermato di aver "recuperato" i corpi di due ostaggi, ma non li ha consegnati immediatamente, citando le "violazioni" israeliane del cessate il fuoco. Attualmente, sono 13 i corpi degli ostaggi ancora non riconsegnati.


Le forze militari israeliane proseguono nel sud-ovest della Siria le operazioni di scavo e livellamento a Bir Ajam, nel distretto di Quneitra, capoluogo delle Alture occupate del Golan. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui le incursioni e i lavori del genio israeliano rientrano nel progetto noto come "Sufa 53", cominciato nel 2022 ma la cui realizzazione è stata accelerata dopo la presa, di fatto, da parte dello Stato ebraico del controllo di regioni siriane dopo il cambio di potere avvenuto a Damasco lo scorso 8 dicembre.