Israele attacca Sanaa, si alzano le fiamme dalla capitale dello Yemen dopo la risposta dell'Idf
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I miliziani: "Gaza sia amministrata da un governo tecnico". Israele: "Iran regime più pericoloso al mondo, non può avere un'arma nucleare"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 583. Fonti di Hamas, secondo quanto riporta The Times of Israel, hanno riferito che sono in fase di definizione i dettagli finali di un accordo relativo al rilascio dell'ostaggio americano-israeliano Edan Alexander. Alexander è l'unico ostaggio americano ancora in vita a Gaza. Il rilascio sarebbe una dimostrazione di buona volontà nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che si sta per recare nella regione. Sempre Hamas sta tenendo colloqui diretti con gli Stati Uniti sulla tregua a Gaza e la ripresa degli aiuti umanitari. Lo ha rivelato un alto funzionario palestinese, come riferisce Ynet citando Reuters. "Abbiamo proposto ai mediatori un accordo globale con Israele, secondo il quale la Striscia di Gaza sarà amministrata da un organismo tecnico e indipendente con pieni poteri", ha detto un membro dei miliziani. Intanto, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato che "Israele sostiene pienamente l'iniziativa americana di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia, che non prevede la partecipazione diretta di Israele". Lo stesso Saar ha poi affermato: "L'Iran è il regime più pericoloso del mondo, Teheran non deve essere autorizzata ad acquisire l'arma (nucleare) più pericolosa del mondo".
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Fonti di Hamas, secondo quanto riporta The Times of Israel, hanno riferito al canale qatariota Al-Araby che sono in fase di definizione i dettagli finali di un accordo relativo al rilascio dell'ostaggio americano-israeliano Edan Alexander. Alexander è l'unico ostaggio americano ancora in vita a Gaza. Il rilascio incondizionato sarebbe una dimostrazione di buona volontà nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che si sta per recare nella regione.
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Hamas sta tenendo colloqui diretti con il governo statunitense sulla tregua a Gaza e la ripresa degli aiuti umanitari. Lo ha dichiarato un alto funzionario palestinese, come riferisce Ynet citando Reuters. Questa non è la prima volta che gli Stati Uniti avviano contatti diretti con Hamas. In passato Israele si era indignato per i negoziati segreti condotti dall'inviato di Donald Trump, Adam Boehler, sul rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco che alla fine non hanno avuto successo.
Un alto funzionario statunitense ha descritto positivamente il quarto round di colloqui con l'Iran sul suo programma nucleare, affermando che un altro round si svolgerà a breve. I colloqui in Oman, guidati dall'inviato speciale Steve Witkoff, "sono stati di nuovo sia diretti che indiretti e sono durati oltre 3 ore", ha dichiarato un alto funzionario dell'amministrazione, in condizione di anonimato. "È stato raggiunto un accordo per proseguire con i colloqui e continuare a lavorare sugli aspetti tecnici. Siamo incoraggiati dall'esito di oggi e attendiamo con ansia il nostro prossimo incontro, che si terrà nel prossimo futuro".
L'Iran ha dichiarato che si sono "conclusi" colloqui del quarto round di negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti in Oman, definiti da Teheran "difficili". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Email Baghaei. "Il quarto round di negoziati indiretti Iran-Usa si è concluso; colloqui difficili ma utili per capire meglio le rispettive posizioni e per trovare ragionevoli e realistici modi per affrontare le differenze", ha detto Baghaei.
"L'Iran è il regime più pericoloso del mondo, Teheran non deve essere autorizzata ad acquisire l'arma (nucleare) più pericolosa del mondo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar in conferenza stampa Gerusalemme sottolineando che "le strutture di arricchimento dell'uranio dell'Iran devono essere smantellate".
Una fonte del ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato a Ynet che il Cairo ha deciso di non nominare un nuovo ambasciatore a Tel Aviv, dopo che Israele ha annunciato la sua intenzione di estendere i combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza nell'ambito dell'operazione Carri di Gedeone. Ha inoltre osservato che è stato deciso di non approvare la concessione delle credenziali all'ambasciatore israeliano in Egitto, Uri Rotman, che è stato recentemente nominato a tale incarico dal governo e che di fatto si trova ancora in Israele.
"Gli Stati Uniti avrebbero proposto a Hamas un accordo che prevede, al termine del processo, il riconoscimento della partecipazione dell'organizzazione al governo della Striscia di Gaza". Lo riferisce Cahnnel 12 citando media sauditi. "La proposta americana include un piano che inizierebbe con il rilascio di 10 ostaggi israeliani in cambio di un periodo di cessazione delle ostilità".
"Abbiamo proposto ai mediatori un accordo globale con Israele, secondo il quale la Striscia di Gaza sarà amministrata da un organismo tecnico e indipendente con pieni poteri": lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas alla tv saudita al Sharq.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato che "Israele sostiene pienamente l'iniziativa americana di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, che non prevede la partecipazione diretta di Israele". "Israele sostiene pienamente il piano dell'amministrazione Trump presentato venerdì dall'ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee", ha aggiunto.
"Gaza è tutta distrutta, non è rimasto più nulla da annientare. L`emergenza nella Striscia è umanitaria, più che militare. Bisogna capire che senso abbia tutto questo, considerato che a Gaza nessuno può entrare né uscire ed è già sotto occupazione, di fatto. È molto difficile esprimere qualcosa di chiaro perché non c`è nulla di chiaro". Così ha detto il patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, nel corso di una intervista al Corriere della sera.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha espresso preoccupazione per il conflitto israelo-palestinese. "I nostri popoli sono uniti da profondi legami di amicizia", ;;ha detto lo zar durante un incontro con il presidente palestinese, Abu Mazen, scrive l'agenzia Tass. "Guardiamo con ansia e compassione ai tragici eventi che si stanno verificando nella regione e che hanno causato la perdita di oltre 51mila vite umane", ha proseguito. Il presidente ha quindi sottolineato che la Russia storicamente attribuisce particolare importanza alle sue relazioni con la Palestina. Accogliendo Abu Mazen, Putin lo ha definito calorosamente un "caro amico" e ha espresso gratitudine per il suo impegno nel partecipare alle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della sconfitta delle truppe naziste nella Seconda guerra mondiale. "Sei sempre un ospite gradito qui", ha ribadito lo zar.