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"Falliti colloqui per un'altra tregua", riecco le bombe: "178 morti, tra cui tre reporter" | Netanyahu: avanti fino alla distruzione di Hamas

Israele: "Hamas ha violato gli accordi". Lo Stato ebraico vuole una "zona cuscinetto" al confine di Gaza

01 Dic 2023 - 23:41
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Nella guerra in Medioriente, dopo la ripresa dei combattimenti Netanyahu avverte: "Ora si vada avanti fino alla distruzione di Hamas". E il ministro della Sicurezza nazionale israeliana: "Martellare con tutta la potenza". Giorgia Meloni a Dubai per il Cop 28 incontro Erdogan: "La Turchia ha ruolo per evitare allargamento conflitto". Dal ministero della Sanità di Hamas avvertono: 178 palestinesi sono morti e 589 persone sono rimaste ferite dalla fine della tregua. Tra le vittime tre reporter uccisi da raid israeliani sulla Striscia. La Bbc: "Falliti i colloqui per un'altra tregua". Media: "Israele vuole creare una zona cuscinetto al confine di Gaza". Il kibbutz di Nir Oz annuncia che uno dei suoi membri fondatori, Arieh Zalmanovich, 85 anni, "è stato ucciso" durante la prigionia a Gaza. A Gerusalemme quattro israeliani sono rimasti uccisi in un attentato a colpi d'arma da fuoco compiuto da due uomini alla fermata di un autobus. Giovedì in tutto sono stati liberati otto ostaggi: due donne russe nel pomeriggio e cinque israeliane in tarda serata, assieme a un 18enne. Resterebbero detenuti ancora 145 ostaggi.


Le sirene d'allarme antiaereo sono risuonate nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano, e nel sud, nelle comunità a ridosso della Striscia di Gaza. Per tutto il giorno, il primo dopo l'interruzione della tregua, decine di località israeliane sono state prese di mira dai razzi di Hamas lanciati da Gaza. Nel pomeriggio le sirene hanno risuonato anche nei pressi di Gerusalemme e negli insediamenti israeliani di Tekoa e Eliav, in Cisgiordania.




L'esercito di Israele ha dichiarato di aver ottenuto conferma della morte di cinque ostaggi a Gaza e di aver informato le loro famiglie.


"La tregua umanitaria" a Gaza, "è finita a causa di Hamas che non ha fornito una lista degli ostaggi". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby sottolineando che "chi soffre di più sono i palestinesi nella Striscia".


Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, afferma che 178 palestinesi sono stati uccisi da questa mattina a seguito degli attacchi aerei israeliani nell'enclave, e 589 persone sono rimaste ferite. Lo riporta Sky News.


Il governo di Hamas al potere a Gaza ha annunciato che i raid israeliani sulla Striscia hanno ucciso tre giornalisti. Uno dei tre reporter è Muntasir al-Sawwaf, cameraman palestinese impiegato dall'agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu che aveva annunciato la sua morte nelle ore scorse.


La famiglia di Guy Iluz, 26enne di Tel Aviv preso in ostaggio da Hamas al rave di Re'im, nel sud di Israele, è stata informata della sua morte. Lo riporta Haaretz. 


Israele ha informato diversi Stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l'enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali. 


I media ufficiali libanesi affermano che un bombardamento israeliano ha ucciso due civili nel sud del Paese, poche ore dopo la scadenza della tregua tra Israele e Hamas che aveva in gran parte fermato il fuoco anche lungo la frontiera tra i due Stati. L'agenzia nazionale Ani ha affermato che "due civili" sono stati uccisi nella città di Hula "dopo che la loro casa è stata presa di mira dai bombardamenti nemici", identificandoli come Nasifa Mazraani e suo figlio Mohammed. Anche un funzionario locale e i soccorritori hanno confermato la loro morte.
 


Il gruppo libanese di Hezbollah ha rivendicato un attacco col quale ha preso di mira soldati israeliani "con armi adeguate" vicino a una posizione militare lungo la frontiera con Israele. Lo riporta Al Jazeera. L'annuncio segna il primo attacco rivendicato dal gruppo dalla scadenza della tregua questa mattina. Hezbollah e Israele avevano ampiamente rispettato una pausa non dichiarata lungo il confine durante la scorsa settimana, nel corso della tregua concordata con Hamas. Il gruppo libanese ha affermato che il confine con Israele rimarrà una linea attiva del fronte finché continuerà l'aggressione di Israele contro Gaza.


Almeno 109 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dalla fine della tregua tra Israele e Hamas, ha dichiarato Ashraf al-Qidreh, portavoce del ministero della Sanità di Hamas. Qidreh ha anche contato "centinaia di feriti". Secondo i giornalisti Afp, i feriti si stanno riversando negli ospedali già sovraffollati della Striscia, dove i residente stanno correndo a donare il sangue. 


"Le nostre forze sono lanciate in avanti all'attacco. Continuiamo a combattere con tutta la nostra forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi: il recupero dei nostri ostaggi, la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele": lo ha scritto il premier Benyamin Netanyahu su X.


Giorgia Meloni ha avuto un breve incontro con il presidente di Israele, Isaak Herzog, a margine della Cop28. Lo comunica Palazzo Chigi. Meloni ha espresso la piena solidarietà del governo italiano a seguito del nuovo grave attentato rivendicato da Hamas che ha portato ieri all'uccisione di tre cittadini israeliani a Gerusalemme e alla fine della pausa umanitaria a Gaza. "L'Italia è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento e continua a lavorare per una pace duratura", ha detto il presidente del Consiglio.
 


Gli Stati Uniti "continuano a lavorare" per una tregua umanitaria a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca. 


Il kibbutz di Nir Oz ha annunciato la morte di Mia Goren (56 anni), durante la prigionia a Gaza. "Mia, madre di Asif, Bar, Gal e Dekal, è stata una maestra d'asilo e badante diligente e devota e si è presa amorevolmente cura dei bambini del kibbutz per molti anni - ha scritto la comunità -. Suo marito, Avner Goren, è stato assassinato il 7 ottobre, anche lui aveva 56 anni". 


Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che "è essenziale prendere misure efficaci per fermare Israele in modo tale da porre fine alle uccisioni" a Gaza. Lo ha detto durante un colloquio con il premier Giorgia Meloni, a margine della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Cop28, in corso a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Come riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha sottolineato l'importanza di una "stretta cooperazione con l'Italia" per arrivare alla fondazione di uno Stato sovrano palestinese, basato sui confini del 1967.


La polizia militare indagherà due soldati della riserva che ieri a Gerusalemme hanno aperto il fuoco per sventare un'attentato di Hamas e che hanno colpito ripetutamente un civile che, prima di loro, aveva già neutralizzato con la sua pistola i due attentatori. Lo ha reso noto la radio militare. Secondo immagini diffuse sul web il civile, Yuval Doron Kastelman (38 anni), aveva segnalato loro di essere israeliano, aveva gettato la pistola, si era tolto una giacca per mostrare di non avere un corpetto esplosivo e aveva alzato le mani. Ma è stato egualmente colpito dal fuoco dei soldati, persuasi che fosse uno degli attentatori. 


Il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha parlato della guerra a Gaza con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Meloni, riferisce Palazzo Chigi, ha auspicato una nuova pausa umanitaria e sottolineato il ruolo della Turchia nell'evitare di allargare il conflitto al resto della regione. Entrambi i leader, che si sono incontrati a margine della Cop28 a Dubai, hanno riaffermato la volontà di contribuire alla sicurezza e alla stabilità in questa difficile fase della regione e l'importanza di iniziare sin d'ora a lavorare per una soluzione politica.



Il kibbutz di Nir Oz ha annunciato che uno dei suoi membri fondatori, Arieh Zalmanovich, 85 anni, "è stato ucciso" durante la prigionia a Gaza. "Padre di due figli, nonno di cinque nipoti Arieh è sempre stato legato alla terra". "Si è sempre occupato di agricoltura e di coltivazioni. Era un uomo di lettere e persona colta nella storia del nostro Paese". Zalmanovich era il più anziano dei 240 israeliani e stranieri catturati da Hamas.


Migliaia di abitanti di una zona agricola situata a sud di Gaza stanno raggiungendo la vicina città di Khan Ynis dopo aver ricevuto l'ordine di sgombero immediato da parte dell'esercito israeliano. Si tratta degli abitanti dei villaggi di Kakara, Khuzaa, Bani Suheila e Abasan, situati a breve distanza dalla linea di demarcazione con Israele. Fonti locali riferiscono di lunghe code di persone che intasano l'artiera Sallah-a-din diretti verso Khan Yunis con automobili, carretti o anche a dorso di asini. 


Israele ritiene che dopo alcuni giorni di combattimento Hamas sarà di nuovo disponibile alla liberazione di altri ostaggi. Lo ha detto una fonte politica israeliana ai media nazionali. "Le trattative si svolgeranno in parallelo al fuoco", ha aggiunto. "Hamas può sempre presentarci una lista di dieci donne da liberare e allora prenderemo in esame una tregua di un giorno". Stasera intanto sarà nuovamente riunito il gabinetto di guerra israeliano.


"Per i bambini che ancora non sono tornati. Per gli uccisi che non torneranno più. Perché gli orrori del 7 ottobre non si ripetano mai più. Dobbiamo tornare a martellare Gaza con tutta la forza, distruggere Hamas e ritornare stabilmente a Gaza. Senza compromessi. Senza 'intese'. Con tutta la nostra potenza possibile". Così su X, alla ripresa dei lanci di razzi da Gaza, il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar ben Gvir, leader del partito di estrema destra 'Potere ebraico'.


Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato gli ultimi sviluppi del conflitto in Medioriente. In queste ore "purtroppo c'è un peggioramento della situazione tra Israele e Hamas - ha detto in un intervento radiofonico -. Dopo il cessate il fuoco speravamo si potesse prolungare, abbiamo tutti insistito perché ci fosse ancora qualche giorno per permettere gli aiuti ai civili di Gaza. Ma evidentemente Hamas con l'attentato di ieri e il lancio di razzi stamane ha voluto far capire chiaramente che non c'è possibilità di dialogo". Tajani ha però aggiunto che "il dialogo internazionale continua ma non è facile, speriamo che si possa risolvere la questione ostaggi".


Secondo fonti palestinesi, l'esercito israeliano ha lanciato dei volantini a Khan Younis (nel meridione della Striscia) invitando i residenti a spostarsi a sud, verso Rafah e avvertendo che l'area è pericolosa. A riportarlo è il "Times of Israel". Fonti israeliane hanno più volte affermato che i leader di Hamas si trovano proprio a Khan Younis.


Sirene di allarme risuonano nella città israeliana di Ashkelon, a nord di Gaza, e in diverse località vicine alla Striscia. Lo ha riferito la radio militare. Alcune strade israeliane che costeggiano la Striscia sono state chiuse al traffico, nel timore di lanci di razzi anticarro. Misure analoghe sono state adottate anche lungo i confini con il Libano e con la Siria, in quanto la ripresa delle ostilità a Gaza potrebbe essere fonte di nuovi incidenti di frontiera. Nel centro di Israele il comando delle retrovie ha autorizzato lo svolgimento di lezioni oggi solo negli istituti scolastici dotati di rifugi adeguati. 


Secondo fonti di Hamas, attacchi aerei israeliani hanno colpito il sud di Gaza, compresa la comunità di Abassan, a est della città di Khan Younis. Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che tre persone sono state uccise in raid aerei israeliani a Rafah, nel sud della Striscia, come riportano i media israeliani. Altri attacchi aerei avrebbero colpito la città di Al-Karara, a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L'ufficio governativo per le comunicazioni di Gaza, un ente gestito da Hamas, ha accusato "la comunità internazionale di essere responsabile della continuazione della guerra a Gaza". 


Secondo fonti di Doha, i colloqui per la tregua a Gaza tra i mediatori del Qatar e dell'Egitto "continuano", nonostante siano ripresi i combattimenti.


L'esercito israeliano sta conducendo una serie di attacchi aerei contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza questa mattina. Secondo quanto dichiarato dal portavoce dell'Idf, diversi razzi sono stati lanciati da Gaza poco prima delle 7 del mattino (ora locale), facendo scattare le sirene nella comunità meridionale di Holit. Diversi altri lanci da Gaza sono arrivati intorno alle 6 del mattino.


Dopo la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza, l'ufficio del Primo ministro israeliano ha fatto sapere in un comunicato che Hamas "ha violato il quadro di riferimento (dell'accordo), non ha rispettato l'obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele". "In mezzo al ritorno ai combattimenti - si legge ancora -, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra: liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele".


L'esercito israeliano ha annunciato sul proprio canale Telegram la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza. "Hamas ha violato la pausa operativa - spiega l'Idf - e, inoltre, ha sparato verso il territorio israeliano. L'Idf ha ripreso i combattimenti contro i terroristi di Hamas nella Striscia di Gaza". Poco prima delle 6 (ora italiana), ora della scadenza della tregua, i sistemi di difesa aerea israeliani avevano intercettato un missile lanciato dalla Striscia di Gaza.


Nonostante le notizie diffuse dai media statunitensi, nessun annuncio ufficiale è arrivato né da Hamas né da Israele e, dunque, alle 7 locali, le 6 in Italia, la tregua del conflitto in Medio Oriente è scaduta.


Secondo il "Wall Street Journal", che cita fonti egiziane, Israele e Hamas hanno trovato un accordo per estendere la tregua per un altro giorno. Secondo quanto riportato, ma non ancora confermato, l'accordo prevede il rilascio di altri 10 ostaggi, molti dei quali donne e bambini.


Dirigenti israeliani ottennero il piano di battaglia di Hamas per l'attacco del 7 ottobre più di un anno prima che accadesse: lo scrive il "New York Times" sulla base di documenti, e-mail e interviste, aggiungendo che dirigenti dell'esercito e dell'intelligence israeliani liquidarono il piano come ambizioso, ritenendolo che fosse troppo difficile da realizzare per il movimento estremista. Il documento di circa 40 pagine, che le autorità israeliane chiamarono in codice "Muro di Gerico", delineava, punto per punto, esattamente il tipo di devastante invasione che ha portato alla morte di circa 1.200 persone.


Trenta palestinesi, donne e minori detenuti nelle carceri israeliane, sono stati rilasciati nella notte tra giovedì e venerdì come previsto dall'accordo sulla tregua con Hamas.


I ribelli yemeniti filoiraniani Houthi sono pronti a lanciare nuove operazioni militari contro Israele, se le forze israeliane lanceranno una nuova offensiva contro Gaza. "Non esiteremo a espandere le nostre operazioni militari contro l'entità israeliana e a includere obiettivi che potrebbero non essere previsti né sulla terra né in mare", ha affermato il portavoce militare Yahya Saree. Il gruppo continua a detenere una nave mercantile collegata allo Stato ebraico, sequestrata nel Mar Rosso a inizio novembre.


"Secondo i termini del settimo giorno dell'accordo di pausa umanitaria, 30 palestinesi saranno rilasciati in cambio del rilascio di 10 ostaggi a Gaza. In questa lista sono stati conteggiati i due cittadini russi già liberati". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al Ansari.


Otto ostaggi in totale sono stati rilasciati oggi da Hamas. Oltre alle due russe rilasciate nel pomeriggio, i sei israeliani liberati in serata sono cinque donne e un uomo: la 17enne Aisha Ziyadne e suo fratello 18enne Bilal Ziyadne (i genitori sono ancora detenuti); la 29enne Shani Goren, operatrice educativa in un kibbutz; la 29enne Sapir Cohen, il cui compagno Sasha Trupanov è ancora prigioniero; la 30enne Ilana Gritzewsky, il cui compagno Matan Tsngauker è ancora in ostaggio; la 40enne Nili Margalit, infermiera pediatrica. Tra loro ci sono doppie nazionalità di Israele e Uruguay, Messico e Russia.


Sei ostaggi israeliani sono stati rilasciati da Hamas e sono sulla via per Israele. Lo ha annunciato l'esercito.


Hamas è "disponibile a prolungare la tregua" in vigore dal 24 novembre e che dovrebbe concludersi domani alle 7 (le 6 in Italia). Lo ha riferito una fonte vicina al movimento palestinese che governa la Striscia di Gaza. "I mediatori stanno conducendo sforzi intensi, che continuano attualmente per ottenere un ulteriore giorno di tregua e poi lavorare per una proroga di diversi altri giorni".


L'obiettivo immediato dell'amministrazione Biden "è lavorare con i nostri partner per prolungare la pausa" nei combattimenti tra Israele e Hamas, in modo che più ostaggi possano essere rilasciati. Lo ha detto il segretario di Stato, Antony Blinken. Gli Usa hanno ribadito allo Stato ebraico la necessità di mettere in atto piani per ridurre ulteriormente le vittime civili prima di operare nel sud di Gaza, come la creazione di aree sicure per i palestinesi. "Il modo in cui Israele si difende è importante. Come ho detto a Netanyahu le intenzioni contano, ma contano anche anche i risultati".


Le immagini satellitari scattate sopra la Striscia di Gaza mostrano che sono quasi 100mila edifici. Lo riporta la Bbc, precisando che "le immagini sono state scattate poco prima che entrasse in vigore la tregua, dopo settimane di attacchi aerei israeliani e combattimenti terrestri". L'emittente britannica pubblica varie fotografie che rivelano una "serie di crateri visibili in quella che un tempo era una zona residenziale". Alcuni degli edifici di fronte alla spiaggia, che ospitavano il primo hotel a cinque stelle di Gaza, l'Al-Mashtal, così come capanne e ristoranti, "sembrano essere stati parzialmente distrutti".


"In questa fase" gli Stati Uniti "non appoggiano un cessate il fuoco permanente". Lo ha ribadito il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, aggiungendo che gli Usa sono però favorevoli a pause umanitarie.

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