Ex ostaggi israeliani a Roma incontrano il Papa
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Gli Stati Uniti: "Per la fine della guerra serve il rilascio degli ostaggi". Raid israeliani anche in Siria: decine di morti a Palmira
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 411. Gli Stati Uniti hanno posto il veto alla bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza. "Per la fine della guerra serve il rilascio degli ostaggi", ha detto il vice ambasciatore americano all'Onu Robert Wood. Hamas replica: "Usa responsabili del genocidio". Intanto proseguono i raid israeliani: a Palmira, in Siria, un attacco ha provocato almeno 36 morti. Il primo ministro israeliano Netanyahu si è recato a Gaza, affermando che "qui Hamas non governerà più". E ha promesso "Cinque milioni di dollari a chi consegna un ostaggio".
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Hamas ha accusato Washington di essere "direttamente responsabile" di una "guerra genocida" a Gaza, dopo che gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu preparata dai 10 membri non permanenti che chiede "un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" nella Striscia e "il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi". Il testo ha ottenuto 14 voti a favore e il veto americano.
"Gli Usa hanno lavorato per settimane in buona fede per evitare questo risultato. La fine durevole della guerra a Gaza necessita il rilascio degli ostaggi, questi due aspetti sono collegati in maniera inseparabile". Così il vice ambasciatore americano all'Onu Robert Wood ha commentato il veto Usa sulla bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiedeva il cessate il fuoco nella Striscia. "Il testo avrebbe inviato il messaggio sbagliato alle parti, e cioè che la strategia di Hamas è vincente - ha aggiunto - Non è Israele che si mette in mezzo all'accordo per la tregua, ma Hamas".
Secondo l'osservatorio sulla guerra in Siria, il bilancio delle vittime dell'attacco israeliano a Palmira, in Siria, è di 36 persone uccise. L'agenzia di stampa statale Sana aveva dichiarato che un "attacco israeliano aveva preso di mira edifici residenziali e la zona industriale" della città, rinomata per le sue antiche rovine.
Hezbollah "ha ricevuto la proposta americana" di accordo per un cessate il fuoco con Israele e ha "presentato i commenti" a riguardo. Lo ha detto Naim Qassem, leader del partito armato libanese. "Dipende ora dalla serietà di Netanyahu, la questione è legata alla risposta israeliana", ha aggiunto.
"Dopo i sanguinosi raid israeliani su Beirut, colpiremo il centro di Tel Aviv". Lo ha detto il segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem in un discorso trasmesso in tv. "Israele ha attaccato il cuore di Beirut, quindi deve aspettarsi che la risposta avvenga nel centro di Tel Aviv. Deve pagarne il prezzo", ha aggiunto.
É di 43.985 vittime il bilancio a Gaza dall'inizio degli attacchi israeliani dopo l'attacco del 7 ottobre del 2023. Lo riporta il ministero della Sanità locale controllato da Hamas. Nelle ultime 24 ore sono morte 13 persone. I feriti sono 104.092.
L'Iran risponderà "a tempo debito e in modo proporzionato" alla risoluzione, da parte dei Paesi europei e degli Usa, presentata al consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) che condanna la mancanza di cooperazione di Teheran sulla questione nucleare. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, come riferisce Isna, durante una telefonata con il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, dove ha definito la risoluzione "non costruttiva" ma ha espresso determinazione a proseguire sulla strada della cooperazione con l'agenzia, evitando gli approcci conflittuali e non costruttivi.
I Paesi europei e gli Stati Uniti hanno presentato al consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) una risoluzione che condanna la mancanza di cooperazione dell'Iran sulla questione nucleare. Lo si apprende da fonti diplomatiche. "Il testo è stato formalmente presentato" poco prima della mezzanotte di martedì, ha detto una fonte all'Afp, con una seconda che conferma l'informazione, prima della riunione del consiglio questa mattina a Vienna, sede dell'organismo delle Nazioni Unite.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che i droni lanciati dal Libano verso il nord di Israele si sono schiantati dopo numerosi tentativi di abbattimento. Lo riporta Times of Israel. Prima che l'esercito annunciasse la fine dell'emergenza, le sirene di allarme hanno suonato per 20 minuti nelle comunità che si estendono dal confine con il Libano lungo la costa israeliana fino alle aree a sud-est di Haifa.