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Ultimo aggiornamento: 4 mesi fa
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Israele, Gantz: "Serve una tregua di uno o due anni per liberare gli ostaggi" | "Rapporto Onu su crimini di guerra pieno di bugie"

Il movimento terrorista vuole garanzie americane su una tregua. Blinken: "Non tutte le loro richieste sono realizzabili"

di Redazione online
13 Giu 2024 - 23:09

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 251. Un attacco missilistico degli Houthi in Yemen ha ferito gravemente un marinaio su una nave mercantile. Israele dovrebbe pagare il prezzo di un cessate il fuoco di "uno o due anni" nella Striscia di Gaza per il rilascio di tutti ostaggi ancora nelle mani dei fondamentalisti. Lo ha detto il leader di Unità nazionale, Benny Gantz, dimessosi domenica dal Gabinetto di Guerra dello Stato ebraico. Il ministero israeliano degli Esteri ha respinto il rapporto di un gruppo di esperti di diritti umani delle Nazioni Unite che accusa Tel Aviv di "sterminio" e crimini contro l'umanità dall'inizio della guerra in Medioriente. Intanto Hamas esorta gli Stati Uniti a fare "pressione" su Israele per un cessate il fuoco permanenteGaza.

I quattro ostaggi liberati dall'Idf in un'operazione a Nuseirat

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Un attacco missilistico degli Houthi dallo Yemen ha ferito gravemente un marinaio su una nave mercantile. Lo riferisce il Comando centrale Usa.


Israele dovrebbe pagare il prezzo di un cessate il fuoco di "uno o due anni" nella Striscia di Gaza per il rilascio di tutti ostaggi nelle mani di Hamas. Lo ha detto il leader di Unità nazionale, Benny Gantz, dimessosi domenica dal Gabinetto di Guerra israeliano.


Il presidente americano Joe Biden, parlando al vertice del G7, ha detto di "non aspettarsi presto un accordo sul cessate il fuoco" in Medio Oriente, ma di non aver perso la speranza per un'intesa. Biden ha quindi esortato Hamas ad accettare un'intesa per il cessate il fuoco. 


"Confermo il sostegno unanime alla proposta degli Stati Uniti per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il sostegno e la protezione della popolazione civile. Abbiamo ribadito ogni sforzo per evitare l'escalation". Lo ha dichiarato il premier Giorgia Meloni, a margine dei lavori del G7, ribadendo che è una "soluzione con la prospettiva di due popoli e due Stati"". 


"Tutte le parti devono astenersi da qualsiasi azione unilaterale che mini la prospettiva di una soluzione a due Stati, compresa l'espansione israeliana degli insediamenti e la 'legalizzazione' degli avamposti degli insediamenti. Condanniamo l'aumento della violenza estremista dei coloni commessa contro i palestinesi, che mina la sicurezza e la stabilità in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura". E' quanto si legge nella bozza di comunicato dedicata al Medioriente, che dovrà essere approvata dai leader del G7. 


"Siamo preoccupati per le conseguenze sulla popolazione civile delle operazioni di terra in corso a Rafah e per la possibilità di un'offensiva militare su vasta scala che avrebbe ulteriori conseguenze disastrose sui civili". E' quanto si legge nella bozza di un comunicato, che dovrà essere approvata dai leader del G7. "Chiediamo a Israele - aggiungono i capi di Stato e di governo - di astenersi da tale offensiva, in linea con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale". 


"Ribadiamo il nostro appello ad Hamas affinché accetti la proposta del cessate il fuoco che Israele è pronto a portare avanti, ed esortiamo i Paesi che hanno influenza su Hamas a contribuire a garantire che lo faccia". Lo affermano i leader del G7 in una bocca del comunicato finale del vertice, in cui si legge che i leader appoggiano "pienamente e sosterremo l'accordo globale delineato dal presidente Biden che poreberebbe a un cessate il fuoco immediato, al rilascio di tutti gli ostaggi, a un aumento significativo dell'assistenza umanitaria a Gaza e alla fine della crisi, garantendo gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi a Gaza". 


Israele ha promesso di rispondere con la forza a tutti gli attacchi di Hezbollah, dopo che oggi il gruppo militante libanese (sostenuto dall'Iran) ha lanciato una raffica di razzi oltre confine per il secondo giorno consecutivo. "Israele risponderà con la forza a tutte le aggressioni di Hezbollah", ha detto il portavoce del governo David Mencer nel corso di una conferenza stampa, aggiungendo che "attraverso sforzi diplomatici o meno, Israele ripristinerà la sicurezza sul nostro confine settentrionale".


"Se gli Stati Uniti fossero seri nelle loro iniziative politiche per fermare la guerra e lo spargimento di sangue a Gaza, dovrebbero smettere di aiutare gli aggressori sionisti con armi e aiuti militari". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani, nella conferenza stampa tenuta a Baghdad con l'omologo iracheno, Fuad Hussein. "Gli americani non possono, da un lato, consegnare le armi più avanzate agli aggressori e ai sionisti occupanti per attaccare la popolazione indifesa di Gaza nelle loro case e tende, e dall'altro presentarsi come pacificatori lanciando iniziative politiche", ha detto il ministro, citato dai media iraniani.
 


Il bilancio dei morti a Gaza dall'inizio della guerra è salito a 37.232, mentre i feriti sono 85.037. Lo ha comunicato il ministero della Sanità di Hamas aggiornando il bilancio delle vittime e sottolineando che solo nelle ultime 24 ore si sono registrati 30 morti. 


Il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan ha respinto le ricostruzioni secondo cui Israele non sarebbe pienamente impegnato nella proposta di cessate il fuoco con Hamas illustrata a fine maggio da Joe Biden. "Israele ha fornito questa proposta. È rimasta sul tavolo per un po' di tempo. Israele non l'ha contraddetta né ha fatto marcia indietro", ha affermato Sullivan, che si trova in Italia per il G7. "Tuttora sostengono la proposta", ha aggiunto, "non credo ci sia una contraddizione nella posizione israeliana". Sullivan ha ribadito che Hamas ha risposto offrendo una proposta modificata e ha detto che l'obiettivo è "capire come lavorare per colmare le lacune rimanenti e arrivare a un accordo". L'obiettivo, ha concluso, "è cercare di concludere la questione il più rapidamente possibile".
 


Le modifiche che Hamas ha chiesto alla proposta di cessate il fuoco presentata dagli Usa "non sono significative" e includono il ritiro completo delle truppe di Israele da Gaza. Lo ha detto alla Reuters un alto esponente del gruppo. Hamas, ha affermato, ha chiesto di scegliere un elenco di 100 palestinesi con lunghe condanne da rilasciare dalle carceri israeliane, aggiungendo che il documento israeliano aveva escluso la richiesta e limitato i rilasci ai soli prigionieri con pene residue inferiori a 15 anni. "Non ci sono emendamenti significativi che, secondo la leadership di Hamas, giustifichino obiezioni", ha detto la fonte.


I negoziati per raggiungere un accordo di tregua in Medioriente in cambio del rilascio di ostaggi dovrebbero continuare nonostante la risposta di Hamas all'ultima bozza di intesa con modifiche che Israele ha considerato un rifiuto alla proposta. Lo riporta Haaretz, citando funzionari. "I colloqui continueranno ora attraverso gli inviati del Qatar e dell'Egitto in coordinamento con gli Stati Uniti, per vedere se è possibile raggiungere un accordo", ha affermato la fonte.


Il ministero israeliano degli Esteri ha respinto il rapporto di un gruppo di esperti di diritti umani delle Nazioni Unite che accusa Tel Aviv di "sterminio" e crimini contro l'umanità dall'inizio della guerra in Medioriente. Lo riporta The Times of Israel, spiegando che secondo il dicastero il report è "pieno di bugie e diffamazioni contro i soldati delle forze israeliane di difesa (Idf)".


Caccia dell'Aeronautica israeliana hanno colpito la notte scorsa strutture militari di Hezbollah nell'area di Ayta ash Shab e altre infrastrutture terroristiche nell'area di Aynata, nel sud del Libano: lo rende noto l'Idf in un comunicato.


Hamas esorta gli Stati Uniti a fare "pressione" su Israele per un cessate il fuoco permanente a Gaza. Lo fa sapere il movimento islamico in un comunicato diffuso in serata.