LIVE
Ultimo aggiornamento: 5 mesi fa
Speciale Il conflitto in Medioriente

Le notizie in tempo reale

Hamas: "Accordo solo con la fine della guerra e il ritiro dell'esercito" | "Marcia delle bandiere", violenti scontri a Gerusalemme tra arabi ed ebrei

Netanyahu: "Prepariamo un'azione molto forte nel Nord del Paese". Beirut, scontro a fuoco vicino all'ambasciata Usa: un assalitore ucciso

di Redazione online
05 Giu 2024 - 18:10

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 243. Il gruppo fondamentalista islamico ribadisce: "Nessun accordo senza la fine della guerra e il ritiro dell'esercito". Netanyahu afferma che la proposta non fermerà il conflitto, ma procurerà un cessate il fuoco temporaneo. E rilancia: "Prepariamo un'azione molto forte nel Nord del Paese". Il presidente Usa Biden osserva: "Credibile che il premier stia cercando di prolungare le ostilità per motivi politici". Alta tensione alla Marcia israeliana delle bandiere a Gerusalemme, nella Città vecchia: scontri fra ebrei e arabi e aggrediti alcuni reporter. 

Gerusalemme, tensione alla Marcia delle bandiere: scontri tra ebrei e arabi

1 di 11
© Afp  | Il giornalista palestinese Saif Kwasmi aggredito da attivisti israeliani alla Marcia delle bandiere, a Gerusalemme
© Afp  | Il giornalista palestinese Saif Kwasmi aggredito da attivisti israeliani alla Marcia delle bandiere, a Gerusalemme
© Afp  | Il giornalista palestinese Saif Kwasmi aggredito da attivisti israeliani alla Marcia delle bandiere, a Gerusalemme
© Afp  | Il giornalista palestinese Saif Kwasmi aggredito da attivisti israeliani alla Marcia delle bandiere, a Gerusalemme

© Afp | Il giornalista palestinese Saif Kwasmi aggredito da attivisti israeliani alla Marcia delle bandiere, a Gerusalemme

© Afp | Il giornalista palestinese Saif Kwasmi aggredito da attivisti israeliani alla Marcia delle bandiere, a Gerusalemme


"Quello che succede a Gaza non assomiglia a una guerra ma a uno sterminio totale della popolazione civile". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.


Una escalation in Libano metterebbe a rischio la sicurezza di Israele. Lo afferma il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller.


L'esercito israeliano ha annunciato di aver distrutto un tunnel ramificato lungo due chilometri che portava al "Corridoio Filadelfia", la striscia di terra a Gaza parallela al confine con l'Egitto. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "nel tunnel sono stati trovati missili anticarro, ordigni esplosivi e altri dispositivi di intelligence".


Hamas tratterà "seriamente e positivamente" qualsiasi cessate il fuoco che si basi su una totale fine della guerra, il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia e uno scambio ostaggi-detenuti palestinesi. Lo ha detto su Telegram il leader di Hamas Ismail Haniyeh.


"Tutti i negoziati con Hamas avverranno solo sotto il fuoco". Lo ha detto, riferendosi alla trattative per una nuova tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi, il ministro della difesa Yoav Gallant. "Gli attacchi dell'Idf sono visibili su ogni fronte. Andremo avanti e - ha aggiunto - logoreremo il nemico".


A poche ore dall'inizio della Marcia delle bandiere, il Jerusalem Day dice che sono stati segnalati dai media violenti incidenti tra giovani ebrei e arabi in Città vecchia. La Marcia avrà inizio alla Porta di Damasco, che immette nella parte araba della Città vecchia e poi dovrebbe proseguire al suo interno. Il ministro della Sicurezza e leader della destra radicale Itamar Ben Gvir ha annunciato la sua presenza alla Marcia alla quale, secondo le stime della polizia, dovrebbero partecipare circa 20mila persone con 3mila poliziotti schierati. 


Il giornalista di Haaretz Nir Hasson sarebbe stato aggredito da manifestanti di destra mentre si accingeva a raccontare la Marcia delle bandiere, la sfilata che accompagna il Jerusalem Day che ricorda la "riunificazione" tra le due parti della città (ovest ed est), all'esito della guerra dei Sei giorni del 1967. Lo riportano i media israeliani. Hasson sarebbe stato spinto a terra e preso a calci fino all'intervento degli agenti della polizia di frontiera. 


Gli attacchi israeliani nell'area di mezzo della Striscia di Gaza hanno causato martedì 70 morti e oltre 300 feriti. Vittime e sopravvissuti, in maggioranza donne e bambini, sono stati portati all'ospedale di Al Aqsa, dove opera Medici senza frontiere. Le equipe mediche della struttura, una delle poche realtà sanitarie ancora funzionanti nell'area di mezzo, tentano di far fronte all'enorme afflusso di pazienti, molti dei quali con gravi ustioni, ferite da schegge, fratture e altre lesioni traumatiche. 


"Potere ebraico", il partito di Itamar Ben Gvir, non voterà con la coalizione di governo di cui fa parte finché il premier Benyamin Netanyahu non renderà noto integralmente l'accordo sulla possibile tregua con Hamas. "Il premier - ha denunciato il partito - nasconde la bozza dell'accordo con Hamas che prevede una clausola sulla fine della guerra, e addirittura evita di presentarla al ministro Ben Gvir nonostante la sua promessa". 


Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 36.586 persone sono state uccise nel territorio durante gli oltre sette mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende almeno 36 morti nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero.


Serve più carburante nel nord della Striscia di Gaza per consentire i funzionamento di una sanità messa in crisi dagli attacchi israeliani. Lo ha detto ad Al Jazeera Munir Al-Bursh, esponente del ministero della Sanità dell'enclave. Le forze israeliane "hanno distrutto il settore sanitario nel nord di Gaza - ha affermato -. Chiediamo al mondo di portare carburante diesel nel nord di Gaza, stiamo lavorando al minimo". 


Le forze israeliane di difesa hanno annunciato la creazione di una nuova unità antiterrorismo che opererà nelle zone di confine con la Striscia di Gaza. Sarà formata da ex appartenenti alle forze speciali che risiedono nella zona interessata. Lo riporta The Times of Israel. L'unità Lotar Otef, questo il nome, è stata istituita lunedì, seguendo le indicazioni del capo di stato maggiore dell'Idf Herzi Halevi, sulla base di quanto appreso dalle prime indagini "sugli eventi del 7 ottobre". Centinaia di riservisti, spiega l'Idf, hanno già fatto domanda per prestare servizio nella Lotar Otef e nelle prossime settimane inizieranno l'addestramento. 


Le sirene di allarme sono tornate a risuonare nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l'esercito. 


"Siamo pronti ad un'azione molto forte nel nord. In un modo o nell'altro ripristineremo la sicurezza al nord del Paese". Lo ha detto il premier Netanyahu che questa mattina ha visitato Kiryat Shmona, dove ieri sono divampati gli incendi dopo il lancio di droni dal Libano.


Quattro uomini hanno provato ad attaccare l'ambasciata Usa in Libano, che si trova nel sobborgo Awkar di Beirut. È quanto riferisce un funzionario della sicurezza libanese ad Associated Press, precisando che uno dei 4 ha guidato per portare gli uomini armati fino al posto e gli altri 3 hanno aperto il fuoco. Dei 3 che hanno sparato, uno è stato ucciso, uno è fuggito e il terzo è stato ferito e arrestato dall'esercito libanese.


L'esercito israeliano ha annunciato che due soldati sono rimasti gravemente feriti nell'esplosione di munizioni immagazzinate in una base nel sud di Israele. Altri due militari sono rimasti moderatamente feriti e cinque hanno riportato ferite lievi, ha aggiunto l'Idf. I soldati feriti sono stati evacuati per le cure mediche e le loro famiglie sono state avvisate. L'Idf sta indagando sull'incidente, si legge sul sito del quotidiano Haaretz.


La Camera americana, a maggioranza repubblicana, approva un provvedimento che prevede sanzioni per la Corte penale internazionale riguardo al mandato di arresto contro il premer israeliano Benyamin Netanyahu. La misura è stata approvata con 247 voti a favore e 155 contrari e 42 democratici che hanno votato con i repubblicani per far passare il provvedimento. 


Una delegazione egiziana incontrerà oggi le controparti del Qatar e degli Stati Uniti a Doha nel tentativo di rilanciare i negoziati sulla tregua con Gaza. Lo hanno riferito la Tv di Stato egiziana e il canale televisivo Al-Qahera News citando fonti. I due canali sono stati rilanciati dai media internazionali tra cui Al-Arabyia.