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Gaza, G7 e Usa: "No all'attacco a Rafah, sarebbe una catastrofe" | Media: Anonymous ha hackerato il database dell'esercito israeliano

Veto americano sull'ingresso a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite: ira dell'Anp. Tel Aviv attacca l'Iran, colpendo una base aerea militare a Esfahan

di Redazione online
19 Apr 2024 - 21:25

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 196. Dopo che fonti Usa hanno negato di aver dato il via libera all'attacco a Rafah, anche dal G7 arriva la condanna dell'aggressione su vasta scala: "Sarebbe una catastrofe". Tajani: "Messaggio chiaro dai G7 per una de-escalation". Anonymous avrebbe hackerato il database dell'esercito israealiano, secondo quanto scrive il Jerusalem Pot citando i pirati informatici. L'ingresso a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite si scontra contro il muro di Washington scatenando l'ira dell'Anp. Intanto arrivano nuove sanzioni contro l'Iran. Non solo l'Ue prende provvedimenti contro Teheran, anche Usa e Gb annunciano nuove sanzioni. Dopo le crescenti minacce, lo Stato ebraico sferra il suo contrattacco all'Iran, colpendo una base aerea militare nei pressi di Esfahan. Un attacco che sembra sia stato "limitato" e non abbia provocato vittime, come quello lanciato da Teheran il 13 aprile



Israele ha lanciato un raid aereo nel sud del Libano per colpire alcune infrastrutture di Hezbollah, dopo che da quella zona sono stati lanciati almeno tre razzi contro il territorio dello Stato ebraico. Lo fa sapere l'aeronautica israeliana, citata dai media israeliani, fra cui "YNet" e "Haaretz". L'attacco in Libano è stato anche confermato anche daI portavoce militare.


La Wafa ha riferito che quattro palestinesi sono stati uccisi in un'operazione dell'esercito israeliano a Nur Shams, vicino a Tulkarem in Cisgiordania. Secondo la ricostruzione, "forze speciali israeliane  hanno fatto irruzione in una casa nel quartiere di Al-lyada nel campo e hanno eliminato 4 giovani che si erano barricati all'interno". NOn è ancora chiaro se tra i quattro uccisi ci sia anche Salim Faisal Abdel Latif Ghannam, 30 anni, la cui morte era stata annunciata poche ore fa. Secondo i media palestinesi, ripresi da quelli israeliani, quest'ultimo era il comandante dell'ala militare della Jihad islamica a Tulkarem. 


È di almeno 34.012 morti e 76.833 feriti il bilancio delle vittime delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre a oggi. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa britannica Reuters citando il ministero della Sanità del territorio costiero controllato da Hamas.


L'organizzazione di hacker Anonymous avrebbe violato il database dell'Idf, le forze di difesa israeliane. Lo scrive il Jerusalem Post citando una dichiarazione dello stesso gruppo di pirati informatici. Anonymous ha detto di essere in possesso di 20 gigabyte di dati, che comprendono oltre 233mila documenti, inclusi Pdf, file Word, presentazioni PowerPoint e altro ancora. Fra di loro ci sarebbero anche "documenti militari" che gli hacker sarebbero pronti a rendere pubblici.


Gli Stati Uniti ritengono che non sia il momento giusto per il riconoscimento dello Stato palestinese, perché è necessaria la diplomazia per riunire le parti. Lo ha dichiarato il segretario di stato americano Antony Blinken, dopo il veto del suo Paese alla piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite a seguito del conflitto israeliano a Gaza. "Ci sarà un momento appropriato per il riconoscimento. Non è questo il momento. Abbiamo bisogno di diplomazia (...) Dobbiamo lavorare duramente per riunire le parti, per riunire la regione e dimostrare che c'è un futuro migliore per tutti se si segue questa strada", ha detto Blinken durante una conferenza stampa a Capri, al termine del G7.
 


Il Consiglio Ue sanziona quattro persone e due entità per gravi violazioni dei diritti umani contro i palestinesi, tra cui la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti e la violazione del diritto alla proprietà e alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania. 


Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dopo l'attacco di Israele all'Iran "ribadisce che è giunto il momento di fermare il pericoloso ciclo di ritorsioni in Medio Oriente". Il portavoce del Palazzo di Vetro Stephane Dujarric in una nota afferma che il segretario generale "condanna qualsiasi atto di ritorsione e fa appello alla comunità internazionale affinché lavori insieme per prevenire ogni ulteriore sviluppo che potrebbe portare a conseguenze devastanti per l'intera regione e oltre".


"Voglio in primo luogo ripetere la nostra impostazione" che è quella di "evitare l'escalation e chiediamo a tutte le parti di controllare le loro azioni". Su Rafah "siamo stati molto chiari: non possiamo essere favorevoli a un'operazione militare a Rafah". Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 Esteri a Capri. "Crediamo che si possano raggiungere gli stessi obiettivi con altri mezzi". 


"Il G7 e' impegnato per la sicurezza di Israele e ottenere la de-escalation" in Medio Oriente. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 di Capri, ricordando l'accordo sulla necessità di nuove sanzioni relative alle armi.


"L'unico ostacolo che divide i cittadini civili palestinesi da un cessate il fuoco è Hamas". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, a Capri in conferenza stampa al termine del G7 Esteri.


"Non siamo coinvolti in alcuna operazione offensiva. Quello che posso dire è che stiamo lavorando alla de-escalation. Non voglio dire altro, non siamo stati coinvolti". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 di Capri rispondendo a una domanda sull'attacco israeliano in Iran. 


"Ribadiamo la nostra opposizione a un'operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile". Così i ministri degli Esteri del G7 nel documento conclusivo della riunione di Capri. "Condanniamo con la massima fermezza i brutali attacchi terroristici condotti da Hamas e altri gruppi terroristici contro Israele, iniziati il 7 ottobre 2023. Esercitando il proprio diritto a difendersi - si legge nel documento -, Israele deve rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi immediatamente e senza condizioni".


L'amministrazione Biden sta valutando una nuova fornitura di armi del valore di oltre un miliardo a Israele. Lo ha riferito - citando fonti Usa - il Wall Street Journal ripreso da Haaretz. La fornitura, nella quale sarebbero incluse munizioni per tank, colpi di mortaio e veicoli militari, si aggiungerebbe a quella già all'esame del Congresso e, secondo il Wsj, sarebbe tra le maggiori fatte per Israele dall'avvio del conflitto da parte di Hamas il 7 ottobre scorso.


Da parte di Ue e G7 c'è "uno sforzo diplomatico per la de-escalation, invitiamo tutti alla prudenza per evitare l'escalation in Medioriente". Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aggiungendo che al momento l'operazione attribuita a Israele in Iran "sembra conclusa" e ribadendo la contrarietà a un attacco israeliano a Rafah, nel sud di Gaza.


L'Autorità Palestinese ha reagito con irritazione al veto degli Usa definendola una "palese aggressione" che spinge il Medioriente "sull'orlo dell'abisso". "Questa politica aggressiva degli Stati Uniti nei confronti della Palestina, del suo popolo e dei suoi diritti legittimi rappresenta un palese attacco al diritto internazionale e un incoraggiamento alla continuazione della guerra genocida contro il nostro popolo, che spinge ulteriormente la regione sull'orlo dell'abisso", ha attaccato in una nota il presidente Abu Mazen.

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