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Israele, la storia di Oz Davidian, l'agricoltore che ha salvato 120 ragazzi al rave party

Per circa 20 volte ha fatto la spola tra il suo villaggio e il luogo del festival. Ogni viaggio è stato filmato. In un'occasione si è trovato davanti un miliziano che si fingeva morto.

Israele, la storia di Oz Davidian, l'agricoltore che ha salvato 120 ragazzi al rave party  - foto 1
Channel 13

Strade disseminate di corpi, macchine incendiate sotto il fuoco dei terroristi.

Sono le terrificanti immagini riprese dalle telecamere installate sull'auto di Oz Davidian, l'agricoltore israeliano che sabato 7 ottobre è riuscito a salvare almeno 120 ragazzi dall'attacco di Hamas al festival musicale Supernova al confine tra Israele e la Striscia di Gaza.

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Il drammatico racconto

 Per circa venti volte l'uomo ha fatto la spola, lungo la ventina di chilometri che separano la cittadina di Maslul – dove vive con la famiglia – e Re’im. Oz Davidian ha percorso ogni volta una strada differente per cercare di portare in salvo il maggior numero possibile di giovani scampati al massacro. Il filmato della dashcam mandato in onda da Channel 13, canale televisivo israeliano, mostra Davidian che sfreccia davanti a veicoli e corpi distrutti lungo il percorso di circa dieci miglia tra il kibbutz Re'im, Maslul e il vicino Partish mentre prende una strada diversa ogni volta. “Attenzione! Terroristi!" urla ai suoi passeggeri. A un certo punto però, Davidian ha visto due uomini chini sul corpo di un soldato.

“Ho pensato che finalmente fossero arrivati l’esercito e i paramedici per soccorrere i feriti - ha raccontato. - Mi sono fermato e ho chiesto cosa stesse succedendo. Prima ancora che mi rispondessero ho capito che potevano essere terroristi. Mi sono rivolto a lui in arabo e gli ho chiesto: ‘Sono morti?’, e lui ha risposto. All'improvviso ho avuto la certezza che era un terrorista. Lui ha capito che ero ebreo.” A quel punto, le immagini mostrano come Davidian abbia accelerato per scappare mentre i terroristi lo inseguivano e gli sparavano addosso.

Un'impresa coraggiosa

 “Miracolosamente, nessuno di loro ha colpito l'auto”, ha detto Davidian a Channel 13. “Sparavano proiettili ovunque. Non riesco a togliermi dalla testa tutta quella malvagità. Sparavano a tutto ciò che si muoveva”. Il contadino ha anche detto di aver assistito allo stupro di donne da parte di terroristi. “Uno violentava, un altro sparava, proteggeva il primo e lo guardava violentare. Si vedevano mucchi di cadaveri, uno sopra l'altro, come se fossero stati insieme e fossero stati appena massacrati e cadessero uno sopra l'altro durante la sparatoria", ha detto. A un certo punto, Davidian ha salvato un ufficiale delle forze armate israeliane di riserva che era stato al festival e lo ha guidato dove credeva che le persone si nascondessero durante il massacro.

Ha detto che quando hanno raggiunto la Route 232, hanno visto “centinaia di cadaveri ovunque, sulla strada e nei campi” e “carichi di auto, alcune bruciate, alcune con le luci lampeggianti e cadaveri con ferite da arma da fuoco all'interno delle auto”. Davidian ha anche mostrato un foglio di carta su cui lui e l'ufficiale hanno scritto i nomi di tutte le persone salvate, alle quali hanno permesso di chiamare a casa per far sapere alle loro famiglie che erano vive.

 

L'orgoglio della famiglia

 Durante la sua coraggiosa missione, la moglie e i quattro figli di Davidian hanno trovato riparo in un rifuigio. “Quando vedi centinaia di giovani morti e feriti che fuggono nei campi e terroristi che sparano in tutte le direzioni, metti tutto da parte, la paura, la famiglia, e vai a tirarli fuori”, ha detto. Sua figlia Oriah ha riassunto la sua reazione alla sua impresa dicendo: "È sempre stato il mio eroe".

 

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