L'India attacca il Pakistan, raid su diverse città
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Scambi di colpi di artiglieria pesante tra le due potenze nucleari, con diverse vittime (tra cui due bimbe) da entrambe le parti. Quasi 200 voli interni annullati nel nordovest dell'India, chiusi dieci aeroporti
L'India ha condotto attacchi missilistici contro tre città in Pakistan (Kotli, Bahawalpur e Muzaffarabad). Le forze armate indiane hanno spiegato di aver lanciato "l'Operazione Sindoor" per colpire nove basi terroristiche, che "sono state distrutte". Il premier Shehbaz Sharif ha parlato di "attacchi vigliacchi": "Il nostro Paese ha tutto il diritto di rispondere con la forza a questo atto di guerra". E subito è partita la rappresaglia, con scambi di colpi di artiglieria pesante. Islamabad ha autorizzato il suo esercito a rispondere all'attacco. E adesso si teme un'escalation militare tra le due potenze nucleari (ecco perché si combatte nel Kashmir). Il bilancio dei raid indiani è salito ad almeno 26 morti, tra cui due bimbe. Otto le vittime causate dalla risposta del Pakistan. Iran preoccupato, invita alla moderazione.
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Due bambine di tre anni sono morte nei raid aerei indiani in Pakistan. Lo ha reso noto il portavoce dell'esercito pakistano, il tenente generale Ahmed Chaudhry. Nel complesso, negli attacchi aerei indiani in sei località del Pakistan e negli scontri a fuoco tra i due eserciti in Kashmir hanno perso la vita almeno 26 civili e 46 persone sono rimaste ferite. Chaudhry ha affermato che l'attacco più sanguinoso ha ucciso 13 civili, "tra cui due bambine di tre anni", in una moschea a Bahawalpur, nel Punjab pakistano, che secondo l'intelligence indiana era collegata ai gruppi armati del Kashmir.
L'esercito pakistano ha affermato che gli attacchi lanciati dall'India nelle prime ore di oggi hanno danneggiato una centrale idroelettrica sul proprio lato del confine con il Kashmir. "L'India ha anche preso di mira il progetto idroelettrico di Neelum Jhelum", ha dichiarato il portavoce militare, aggiungendo che è stata danneggiata parte della struttura della diga. "Quali norme internazionali, leggi e consuetudini di guerra consentono di prendere di mira riserve idriche, dighe e impianti idroelettrici di un altro Paese?", si è chiesto.
"Giustizia è fatta": così l'esercito indiano, in un video postato su X dopo gli attacchi missilistici della notte su nove siti "terroristici" in territorio pachistano. "L'azione - ha informato l'esercito indiano in un comunicato - è stata concentrata, misurata e priva di intenzioni di escalation. Nessuna struttura militare è stata presa di mira".
Bahawalpur si trova nella provincia del Punjab, nel sud-est del Paese, mentre Kotli e Muzaffarabad sono situate nella parte del Kashmir amministrata dal Pakistan. Secondo un portavoce militare, i caccia dell'aeronautica pakistana si sono immediatamente levati in volo e gli attacchi sono stati lanciati dallo spazio aereo indiano: "Non è stato permesso ai velivoli di Nuova Delhi di penetrare nello spazio aereo del Pakistan".
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif ha affermato che le forze armate del Paese sono state "autorizzate a intraprendere azioni corrispondenti" in seguito agli attacchi dell'India. Lo riportano i media internazionali. "In conformità con l'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, il Pakistan si riserva il diritto di rispondere, per legittima difesa, nel momento, nel luogo e nel modo che riterrà più opportuno, per vendicare la perdita di vite innocenti di pachistani e la palese violazione della sua sovranità", ha aggiunto una dichiarazione dell'ufficio del primo ministro.
Almeno otto persone hanno perso la vita e 35 sono rimaste ferite a seguito dei bombardamenti d'artiglieria sferrati dall'esercito pachistano oltre il confine nel Kashmir, secondo quanto riferito dalle autorità locali di polizia citate dai media indiani. Il Pakistan ha sferrato attacchi di rappresaglia in risposta ai bombardamenti effettuati sul suo territorio nelle prime ore di oggi dalle forze aeree indiane.
Il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato di essere "molto preoccupato per le operazioni militari indiane lungo la Linea di Controllo e il confine internazionale". "Il mondo non può permettersi uno scontro militare tra India e Pakistan", ha aggiunto, ricordando come Guterres "invita entrambi i Paesi a dare prova di moderazione militare".
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha esortato India e Pakistan a "disinnescare" la situazione di crisi tra i due Paesi. Lo ha riferito la Casa Bianca in una nota.
La Cina esprime rammarico e preoccupazione per gli attacchi indiani di questa mattina contro il Pakistan, esortando le parti a mostrare "moderazione" in risposta alla grave escalation con colpi di artiglieria pesante lungo la linea di frontiera contesa. Pechino, che confina con entrambi i Paesi ed è uno stretto alleato del Pakistan, ha detto di esprimere "rammarico per l'azione militare dell'India" e di essere "preoccupata per gli attuali sviluppi". India e Pakistan "sono vicini che non possono essere separati, e sono anche vicini della Cina", ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri in una nota.
Preoccupazione è stata espressa anche dall'Iran, che ha invitato le parti alla moderazione per evitare un'ulteriore escalation. E' quanto afferma il portavoce del ministero degli Esteri Esmail Baghaei, secondo quanto riferisce Mehr.
Quasi duecento voli interni sono stati cancellati nel nordovest dell'India, con vari aeroporti chiusi, tra cui quello di Srinagar, la capitale del Kashmir indiano, a seguito degli attacchi missilistici della notte in territorio pachistano. All'aeroporto di New Delhi sono stati annullati almeno 20 voli di varie compagnie, mentre due voli internazionali destinati ad Amritsar sono stati fatti atterrare nella capitale.
Tra i due Paesi la tensione è altissima dopo all'attentato del 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir amministrato dall'India, in cui hanno perso la vita 26 persone, per lo più turisti. Nuova Delhi ha ipotizzato un coinvolgimento del Pakistan nell'azione, che ha respinto con forza le accuse chiedendo un'inchiesta indipendente.