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Gaza, i primi quattro italiani lasciano la Striscia | Colpito ancora il campo profughi a Jabalia, l'Onu: "Raid potrebbe costituire un crimine di guerra"

Netanyahu: "È la guerra più giusta, avanti fino alla vittoria". Gli Usa: "Un ampio cessate il fuoco non è la risposta giusta"

02 Nov 2023 - 11:18
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Prosegue la guerra in Medio Oriente. Quattro italiani, volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, sono giunti in Egitto attraversando il Valico di Rafah, aperto per consentire l'evacuazione di stranieri e feriti. Il racconto di uno di loro: "Sono provato, ma sto bene. Il nostro ruolo è di stare al fianco della popolazione, ma le condizioni drammatiche sul campo non ci consentono di lavorare". Nuovo raid israeliano sul campo profughi di Jabalia, nel sud della Striscia di Gaza: decine di morti e feriti. Un funzionario di Hamas: "Ripeteremo il 7 ottobre ancora e ancora". Netanyahu: "È la guerra più giusta, avanti fino alla vittoria". Per gli Usa, un ampio cessate il fuoco "non è la risposta giusta".


L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha affermato che il bombardamento da parte di Israele del campo profughi palestinese a Jabalia, nella Striscia di Gaza, potrebbe costituire un crimine di guerra. "Dato l'elevato numero di vittime civili e l'entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra", ha scritto l'agenzia Onu su X.


Il capo degli affari umanitari dell'Onu, Martin Griffiths, ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalia che ha provocato decine di morti, descrivendolo come "l'ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza". Nella Striscia "i combattimenti sono entrati in una fase ancora più terrificante, con conseguenze umanitarie sempre più spaventose". Griffiths ha deplorato il fatto che "il mondo sembra incapace, addirittura riluttante, ad agire per porre fine a questa guerra".


"Sono provato, ma sto bene. Il nostro ruolo è di stare al fianco della popolazione, ma le condizioni drammatiche sul campo non ci consentono di lavorare". È quanto ha detto Jacopo Intini, uno degli italiani da poco usciti dalla Striscia di Gaza, parlando a Sergio Cipolla, il presidente della Ong "Ciss" di Palermo. Con Intini ha lasciato Gaza anche la moglie, Amala Khayan, anche lei operatrice dell'organizzazione. "Stanno bene, la loro uscita da Gaza è coincisa col bombardamento del campo di Jabalia, che per noi è una importante sede di lavoro", ha affermato Cipolla.


"Ogni guerra è una sconfitta, non si risolve nulla con la guerra". Lo ha detto Papa Francesco, aggiungendo: "Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione. Gli israeliani andare a prendere quegli ostaggi, a salvarli. Nella guerra uno schiaffo provoca l'altro. Uno forte e l'altro più forte ancora e così si va avanti. La guerra è una sconfitta. Io l'ho sentita come una sconfitta in più. Due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L'accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale".


"Purtroppo l'antisemitismo rimane nascosto. Lo si vede, giovani per esempio, di qua e di là che fanno qualche cosa". È quanto afferma Papa Francesco, sottolineando che "è vero che in questo caso è molto grande, ma c'è qualcosa sempre di antisemitismo e non è sempre sufficiente vedere l'Olocausto che hanno fatto nella seconda guerra mondiale, questi 6 milioni uccisi, schiavizzati e non è passato. Purtroppo, non è passato. Non saprà spiegarlo e non ho spiegazioni è un dato di fatto che io lo vedo e non mi piace".


L'esercito e le forze di sicurezza israeliani hanno reso noto di avere ucciso il capo dell'unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. Un jet da combattimento dell'Idf ha colpito il fondamentalista Muhammad Asar.


Un ampio cessate il fuoco generale adesso a Gaza "non è la giusta risposta". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americano, John Kirby.


Gli Usa non sostengono una dislocazione permanente di abitanti di Gaza fuori della Striscia. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza americana, John Kirby.


Sono usciti dalla Striscia di Gaza i primi cittadini statunitensi. Ci attendiamo che altri escano nei prossimi giorni, non smetteremo di lavorare fino a quando gli americani non saranno fuori dal territorio", ha affermato il presidente Joe Biden.


"Dobbiamo dare una lezione a Israele e lo faremo ancora e ancora. L'attacco alluvione di Al-Aqsa del 7 ottobre è solo il primo e ce ne saranno un secondo, un terzo, un quarto". Lo ha dichiarato il funzionario di Hamas, Ghazi Hamad, parlando a un'emittente libanese. Secondo il fondamentalista, Israele "è un Paese che non ha posto sulla nostra terra, dobbiamo cancellarlo.


"Siamo alle porte di Gaza City". Lo ha detto il generale Itzik Cohen, comandante della 162esima divisione dell'esercito israeliano, aggiungendo che le forze armate sono ora "nel profondo della Striscia". Hamas "ha scelto questa guerra, noi non abbiamo scelto questo conflitto". Cinque giorni fa, ha spiegato il generale, la divisione ha ricevuto una "missione importante: andate e finite in maniera definitiva i terroristi".


"Ho parlato con i connazionali e con il funzionario dell'ambasciata al Cairo che li sta assistendo. Stanno tutti bene". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo: "Continuiamo a lavorare adesso per gli altri italiani e congiunti che sono ancora nella Striscia. Contiamo di farli uscire con le prossime aperture, programmate da domani e per i prossimi giorni".


Almeno 320 persone con passaporto straniero hanno lasciato Gaza per l'Egitto attraverso il valico di Rafah. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziana e funzionari palestinesi.


Quattro italiani, volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, che nelle scorse settimane erano già localizzati presso la base Unrwa a Rafah, hanno attraversato il valico e sono ora in Egitto, assistiti da personale dell'Ambasciata d'Italia al Cairo. "Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia", ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.


L'esercito israeliano è al lavoro per scoprire "la rete sotterranea di tunnel di Hamas e far uscire i terroristi". Lo ha detto il ministro della Difesa, Yoav Gallant, secondo cui "sono stati raggiunti importanti risultati" e che si sta "colpendo i terroristi a ogni livello, dagli operativi ai comandanti".


La Giordania ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Tel Aviv e ha informato Israele di non rimandare il suo omologo ad Amman.


Per il rilascio degli ostaggi è necessario "un cessate il fuoco" a Gaza. Lo ha detto Ismail Haniyeh, capo di Hamas, aggiungendo di aver informato in questo senso i mediatori dei negoziati. Secondo Haniyeh, gli ostaggi israeliani nella Striscia sono sottoposti alla "stessa morte e allo stesso trattamento" inflitti ai palestinesi.


È salito a 15 il numero dei soldati israeliani rimasti uccisi da martedì a Gaza nel corso di una vasta operazione di terra. Lo ha riferito la radio militare. La maggior parte dei caduti facevano parte della brigata Givati di fanteria.


Le sirene di allarme razzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele costringendo la popolazione a correre nei rifugi. In aria si è sentita più di una esplosione dovuta all'intercettazione dei razzi da parte dell'Iron Dome. 


"L'attentato del 7 ottobre è stata una reazione alle politiche del governo Netanyahu". Lo ha affermato il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in un discorso trasmesso da Al Jazeera. Il capo dei miliziani ha accusato Israele di commettere "barbari massacri contro civili disarmati", aggiungendo che "la loro malvagità non li salverà da una clamorosa sconfitta". Haniyeh ha poi affermato che non ci sarà stabilità regionale senza "libertà e indipendenza" per i palestinesi.





Hezbollah ha annunciato di aver ucciso o ferito in tutto 120 soldati israeliani in tre settimane di scontri armati contro Israele a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. L'esercito israeliano ha per ora riferito di 7 soldati israeliani uccisi al fronte nord con il Libano.


Il campo profughi di Jabalia a Gaza è stata di nuovo colpito da attacchi dell'aviazione israeliana. Lo riporta Haaretz, secondo cui vengono segnalati numerosi morti.


E' salito a 13 il numero dei soldati israeliani uccisi in combattimento all'interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito citato dai media.


Il ministero della Sanità nella Gaza gestita da Hamas ha reso noto che il bilancio delle vittime della guerra è salito a quota 8.796.


L'esercito ha fatto sapere di aver arrestato in Cisgiordania 46 palestinesi ricercati, e che 30 di questi sono operativi di Hamas. Secondo il portavoce militare, 4 dei ricercati sono stati arrestati nel villaggio di Tubas e 11 in quello di Bidu. Dall'inizio del conflitto, sono stati arrestati circa 1.180 ricercati in Cisgiordania e di questi almeno 740 sono membri di Hamas.


"In mezzo a tante sciagure stamani è stato aperto il corridoio di Rafah e sono iniziate a uscire le prime persone, e mi auguro che oggi possano iniziare a uscire anche i primi italiani. La nostra ambasciata al Cairo è già pronta ad accogliere i nostri connazionali che usciranno". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aggiungendo che "inizieranno a entrare i tir con gli aiuti umanitari e mi auguro anche quelli inviati dallo Stato italiano che sono stati consegnati alla Mezzaluna rossa".


L'esercito israeliano stringe Gaza City dai tre lati terrestri: nord, centro e sud. Lo ha riferito la radio pubblica Kan, aggiungendo che l'accerchiamento avviene nella politica di approfondimento dell'offensiva di terra. I militari, ha precisato, sono impegnati nella ricerca di postazioni di Hamas e nelle neutralizzazione dei suoi miliziani. Il portavoce militare Daniel Hagari ha riferito che l'esercito è attestato ai bordi della città.


"I governi musulmani devono insistere sulla cessazione immediata dei crimini a Gaza" e "bloccare l'esportazione di petrolio e cibo al regime sionista". Lo ha detto il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Khamenei, affermando che "vanno fermati immediatamente i bombardamenti israeliani su Gaza". Khamenei ha aggiunto che la battaglia non è tra Gaza e Israele, ma tra la verità e la falsità e tra il potere della fede e il potere dell'arroganza.


Le prime ambulanze che trasportano feriti da Gaza sono entrate in Egitto: lo ha reso noto un funzionario egiziano.


Nel bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabaliya sarebbero morti sette ostaggi, tra cui tre stranieri. Lo afferma Hamas.


"I nostri soldati sono caduti in una guerra, nessuna delle quali è più giusta: la guerra per la nostra casa". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, commentando la morte di 12 militari nei combattimenti di ieri a Gaza. "'Sarà una guerra dura, e sarà lunga", ha osservato, nell'esprimere cordoglio alle famiglie dei caduti. "'Io prometto ai cittadini di Israele: porteremo a compimento l'opera, continueremo fino alla vittoria'", ha sottolineato.


Quasi 90 palestinesi feriti e quasi 450 persone con doppia cittadinanza e stranieri hanno lasciato Gaza questa mattina per l'Egitto attraverso il valico di Rafah dopo che le autorità egiziane ne hanno annunciato l'apertura per la prima volta al pubblico, nel 26/mo della guerra tra Israele e Hamas: lo riporta un giornalista dell'Afp sul posto.


I primi stranieri stanno lasciando Gaza per l'Egitto attraverso il valico di Rafah: lo riporta l'agenzia di stampa Afp.


Decine di commando statunitensi sono giunti in Israele negli ultimi giorni per aiutare nelle operazioni di liberazione dei 240 ostaggi catturati da Hamas e trattenuti a Gaza. Lo ha riferito la scorsa notte la televisione pubblica Kan citando fonti nel Pentagono. La emittente ha aggiunto che l'Fbi, il Dipartimento di Stato ed esperti Usa in trattative su ostaggi sono in contatto con la controparte israeliana per offrire consigli.


Israele ha rafforzato le difese al porto di Eilat dopo che negli ultimi giorni si sono ripetuti attacchi originati dal Mar Rosso, fra cui il lancio di due missili terra-terra e di alcuni droni. Quelle minacce sono state neutralizzate sul mar Rosso e "la città di Eilat non è mai stata in pericolo". Adesso, riferisce il portavoce militare, la Marina militare ha dispiegato navi lancia-missili.


E' appena atterrato a Beirut, in Libano, il generale Francesco Figliuolo, a capo del Comando operativo di vertice interforze dello Stato maggiore della difesa. Durante la sua visita, Figliuolo incontrerà i militari italiani schierati nel sud del Libano, nell'ambito della missione Onu (Unifil), e quelli della missione bilaterale in Libano (Mibil) schierati a Beirut.


Il Qatar ha raggiunto un accordo con Egitto, Israele e Hamas, in coordinamento con gli Stati Uniti, per la liberazione dalla Striscia di Gaza, tramite il valico di Rafah con l'Egitto, di un numero imprecisato di ostaggi con doppia nazionalità e altri in gravi condizioni di salute. Lo riferiscono media panarabi citando fonti vicine ai negoziati in corso tra le parti.


Un ragazzo di 16 anni nel sud del Libano è stato ucciso nelle ultime ore dal fuoco israeliano. Lo riferiscono fonti mediche libanesi secondo cui il ragazzo, Muntasser Abdallah, è stato colpito a morte durante un bombardamento israeliano nella zona di Bint Jbeil, a ridosso della Linea di demarcazione tra i due Paesi.


Quattro palestinesi sono stati uccisi durante scontri con le forze israeliane avvenuti nella notte in Cisgiordania. Lo riferisce il ministero della Sanita' dell'Autorita' palestinese, precisando che 3 persone sono state uccise a Jenin e un'altra a Tulkarem.


Sono stati oltre 11mila dall'inizio della guerra gli obiettivi "delle organizzazioni terroristiche colpiti" a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. "Nel corso della notte - ha aggiunto - forze combinate hanno colpito numerosi obiettivi in tutta la Striscia, inclusi centri di comando operati e cellule terroristiche di Hamas".


L'esercito israeliano ha annunciato la morte di 9 soldati in combattimento nel nord della Striscia di Gaza. Già ieri il portavoce militare aveva annunciato la morte di due primi soldati della Brigata Givati.


Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente israeliano, Isaac Herzog, a cui ha ribadito il sostegno di Washington nel quadro della guerra contro il movimento islamista palestinese di Hamas. Il capo della diplomazia statunitense, riferisce una nota, ha affermato che Israele ha "il diritto a difendersi contro il terrorismo, in linea con le norme umanitarie internazionali", ribadendo la necessita' di limitare al massimo qualsiasi rischio per la popolazione civile nella striscia di Gaza.


La società di telecomunicazioni palestinese Paltel ha fatto sapere su X che c'è un'altra "completa interruzione di tutte le comunicazioni e dei servizi Internet con la Striscia di Gaza".


A sud della città di Gaza le truppe israeliane stanno ancora cercando di tagliare l'autostrada principale di Gaza e la strada parallela lungo la costa mediterranea. Lo riferiscono alcuni testimoni, secondo quanto riporta il Guardian. Zaki Abdel-Hay, un abitante della zona, ha detto all'Associated Press che le persone hanno paura di avventurarvisi. "La gente è molto spaventata. I carri armati israeliani sono ancora vicini", ha detto al telefono".


Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Israele venerdì, per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu e altri funzionari.


Hamas continua a usare i civili "come scudi umani" in un "modo molto crudele e brutale" e "sta costruendo intenzionalmente infrastrutture terroristiche sotto le case delle persone". Lo ha detto il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, confermando la morte di Ibrahim Biari, uno dei comandanti di Hamas.




Il Qatar ha avvertito che gli attacchi israeliani su larga scala a Gaza "minano" la sua mediazione.


La Bolivia ha annunciato di aver rotto le sue relazioni diplomatiche con Israele, "a causa dei crimini contro l'umanità commessi contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza".


"La recrudescenza del terrorismo dei coloni in Cisgiordania ha portato ad un numero altissimo di feriti e a comunità palestinesi costrette a lasciare le loro case". Lo afferma un portavoce dell'Ue, sottolineando che la situazione "potrebbe andare fuori controllo. Israele ha il dovere di proteggere i civili in Cisgiordania dalla violenza dei coloni estremisti, di perseguire i responsabili e di garantire l'intervento dell'Idf. E' un obbligo legale che deve essere rispettato. A tutto questo si aggiunge una situazione già tragica a Gaza, aumentando il rischio di una pericolosa escalation del conflitto, che deve essere evitata a tutti i costi".

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