D'ora in avanti, sarà indicato semplicemente come Andrew Mountbatten-Windsor, e dovrà rinunciare ai privilegi che lo legavano all'istituzione monarchica. Inoltre dovrà lasciare la dimora di Royal Lodge a Windsor
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Re Carlo III ha dato avvio al processo per revocare i titoli al principe Andrea, il fratello minore travolto negli ultimi anni da gravi scandali, tra cui i rapporti con l'imprenditore statunitense Jeffrey Epstein, condannato per reati sessuali e morto in circostanze controverse. A rendere nota la decisione è stato Buckingham Palace, confermando che si tratta di un passo "formale" volto a ridefinire lo status del duca di York all'interno della famiglia reale. D'ora in avanti, Andrea sarà indicato semplicemente come Andrew Mountbatten-Windsor, e dovrà rinunciare ai privilegi e ai titoli che lo legavano all'istituzione monarchica. Inoltre dovrà lasciare la dimora di Royal Lodge a Windsor per trasferirsi in "alloggi privati".
Nel comunicato diffuso da Buckingham Palace, la misura è descritta come una decisione "necessaria e formale", volta a tutelare la credibilità della monarchia. Re Carlo III ha disposto che Andrea venga privato di ogni titolo e onorificenza, incluso quello di principe, e che venga riconosciuto unicamente come Andrew Mountbatten Windsor. L'intervento del vicepremier David Lammy, in qualità di Lord Cancelliere, garantirà la piena legittimità costituzionale del provvedimento, che mette nero su bianco l'estromissione di Andrea da qualsiasi ruolo di rappresentanza. La nota del Palazzo Reale sottolinea inoltre che "le censure sono ritenute necessarie, nonostante egli continui a negare le accuse a suo carico", un passaggio che conferma la volontà del sovrano di chiudere definitivamente ogni legame ufficiale con il fratello caduto in disgrazia.
Alla base della decisione restano gli scandali che negli anni hanno travolto Andrea di York. I rapporti con il defunto faccendiere Jeffrey Epstein, condannato per abusi sessuali, hanno segnato un punto di non ritorno. Al centro della vicenda, le accuse di Virginia Giuffre, che sostenne di essere stata costretta a rapporti con Andrea quando era minorenne. La donna aveva intentato una causa civile negli Stati Uniti, poi chiusa con una transazione extragiudiziale multimilionaria che aveva risparmiato al principe un processo pubblico. Negli ultimi mesi, le memorie postume di Giuffre, pubblicate con il titolo "Nobody's Girl", hanno riacceso l'attenzione sul caso, portando nuovamente il nome di Andrea al centro del dibattito internazionale. Nonostante le continue smentite, l'ex duca di York è ormai considerato una presenza scomoda per la monarchia britannica.
Il comunicato conferma anche lo sfratto di Andrea dalla storica residenza di Royal Lodge a Windsor, dove viveva da anni con l'ex moglie Sarah Ferguson. La decisione arriva dopo le polemiche legate al mancato pagamento dell'affitto per oltre vent'anni, una vicenda che aveva suscitato dure critiche nell'opinione pubblica. Andrea dovrà trasferirsi in un "alloggio privato alternativo", individuato nella tenuta reale di Sandringham, nel Norfolk. La scelta di allontanarlo fisicamente dal cuore della Corte è interpretata come un segnale chiaro della volontà del re di ridurre la visibilità di un fratello diventato ormai un fardello per l'immagine dei Windsor. La disputa immobiliare tra Andrea e la Corona ha avuto risvolti anche pratici: il principe avrebbe avanzato richieste per ottenere un nuovo alloggio alternativo.
Nel testo, Carlo III e la regina Camilla ribadiscono la loro "massima solidarietà" alle vittime e ai sopravvissuti di ogni forma di abuso. È un messaggio che va oltre il caso familiare e che intende riaffermare la posizione etica della monarchia britannica. Il provvedimento contro Andrea rappresenta così l'ultimo atto di un lungo processo di distacco iniziato già durante il regno di Elisabetta II, che aveva tolto al figlio i gradi militari e ogni incarico ufficiale. Con la revoca del titolo di principe, Carlo III chiude un capitolo segnato da scandali e disonore, nel tentativo di restituire alla Corona la sua immagine di integrità e autorevolezza.
Andrea, duca di York, è il terzogenito della regina Elisabetta II e del principe Filippo. Nato nel 1960, ha servito come ufficiale della Royal Navy e ha partecipato al conflitto delle Falkland nel 1982, guadagnandosi una certa popolarità per il suo impegno militare. Dopo il congedo, ha ricoperto vari incarichi di rappresentanza per conto della Corona, rappresentando il Regno Unito in missioni commerciali e cerimonie ufficiali. La sua immagine, tuttavia, si è progressivamente offuscata a partire dagli anni 2000, con l'emergere di scandali finanziari e soprattutto per le frequentazioni con Jeffrey Epstein. Già durante il regno di Elisabetta II era stato costretto a rinunciare agli incarichi pubblici, fino all'attuale decisione di Carlo III che ne segna l'esclusione definitiva dalla vita istituzionale della monarchia.
La revoca del titolo di principe è una misura estremamente rara nella storia della monarchia britannica. Essa comporta la perdita di ogni prerogativa reale, incluse le onorificenze, i privilegi cerimoniali e il diritto di rappresentanza ufficiale. Nel caso di Andrea, la decisione di Carlo III assume un forte valore simbolico: rappresenta la volontà del sovrano di difendere la reputazione della Corona e di riaffermare standard etici più rigorosi all'interno della Casa Reale. Il provvedimento serve anche a segnare una linea di discontinuità rispetto al passato, indicando che nessun membro della famiglia Windsor è al di sopra delle regole morali e istituzionali. In questo senso, la scelta di Carlo rafforza l'immagine di una monarchia moderna, più attenta alla trasparenza e alla responsabilità pubblica.