Ecco la lettera comparsa lo scorso 13 luglio su The Ethicist, una rubrica del New York Times, che potrebbe essere stata scritta dal marito di Paula Broadwell, l'amante di David Petraeus. Il quotidiano, tra l'altro, ha voluto comunque smentire l'ipotesi.
"Mia moglie ha una relazione extraconiugale con un esponente del governo. Il suo ruolo è quello di gestire un progetto, i progressi del quale verranno visti in tutto il mondo come una dimostrazione della leadership degli Stati Uniti (quanto dico potrebbe sembrare un'iperbole, ma non sto esagerando). L'ho incontrato diverse volte ed è stato gentile (Dubito lui sappia che io so). Ho osservato l'intensificarsi della relazione durante l'ultimo anno, ed ho anche tratto dei vantaggi dalla generosità di lui: è impegnato in un lavoro che mi appassiona ed è assolutamente la persona giusta per l'incarico. Sono convinto che rendere pubblica la relazione creerebbe un grosso elemento di distrazione e andrebbe a impattare negativamente sull'esito di sforzi importanti. Il mio problema è: devo portare allo scoperto questa relazione e forzarne finalmente la fine? O devo soffrire in silenzio per un anno o due in attesa che si concluda un progetto che ritengo debba andare in porto? O ancora, devo ascoltare la voce del mio cuore, fuggire da tutta questa triste situazione e lasciarmi tutto alle spalle? LETTERA FIRMATA"
Chuck Klosterman, l'autore della rubrica risponde, dimostrando prudenza.
"Evita di denunciare pubblicamente la relazione. Diverso sarebbe se il progetto della persona in questione promuovesse (ipocritamente) il valore della famiglia, ma non sembra questo il caso. Il solo motivo per rendere pubblica la relazione sarebbe di umiliare lui e tua moglie, e questa non è mai una buona ragione per fare alcunché. È una questione tra te e la tua consorte. Dovresti dirle che intendi separarti, come faresti se lei andasse a letto con il postino. L'idea di soffrire in silenzio"per il bene del progetto non ha alcun senso. In che modo il divorzio (discreto) dell'amante di quest'uomo potrebbe danneggiare un’iniziativa di leadership internazionale? Probabilmente lui ne sarebbe sollevato. Il fatto che tu sia disposto ad accettare l'infedeltà di tua moglie per il bene più importante di un progetto politico è più che onorevole. Infatti, è così tanto onorevole che non sono sicuro che le tue ragioni siano vere. Una parte di me si chiede perché tu stia davvero ponendo questo interrogativo, in particolare in una rubrica che viene pubblicata sul New York Times. Il dilemma che tu poni è senz’altro intrigante, ma non mi pare di difficile soluzione. Tua moglie ha una relazione con una persona che, il caso vuole, tu rispetti. Perché quest'ultimo dettaglio dovrebbe cambiare il tuo modo di reagire all'inganno di tua moglie? Ammiri quest'uomo così tanto da non chiedere a tua moglie perché continua ad andare a letto con lui? Ho come il sospetto che tu abbia scritto questa lettera perché desideri che alcune persone in particolare leggano questa rubrica e intuiscano chi è coinvolto e cosa sta realmente succedendo di nascosto (senza effettivamente affrontare la faccenda in prima persona). Nemmeno questo è etico".