DOPO LE NUOVE RIVELAZIONI

Epstein, il fratello accusa: "Trump ha mentito e Jeffrey è stato ucciso"

Mark Epstein torna a contestare la versione ufficiale sulla morte del finanziere: "Non fu un suicidio, spero e credo che i nuovi documenti possano essere utili a capire cosa è successo"

13 Nov 2025 - 07:52
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Mark Epstein torna a respingere l'ipotesi del suicidio del fratello Jeffrey, morto in carcere mentre era in attesa di processo. Intervistato da Repubblica, l'uomo spiega che i nuovi documenti resi pubblici nelle ultime ore potrebbero aiutare a "chiarire le circostanze dell'omicidio", mettendo nuovamente in discussione le conclusioni ufficiali del dipartimento della Giustizia americano. "Mio fratello non aveva alcuna intenzione di togliersi la vita", ha ribadito. Poi, sui contenuti delle nuove mail e i riferimenti ai rapporti del finanziere con Donald Trump, tuona: "Non mi sorprendono minimamente. Sono solo la conferma che Trump è un bugiardo, quando dice che non conosceva e non frequentava mio fratello".

Le rivelazioni nelle nuove mail pubblicate

 Mark Epstein spiega di non essere stato coinvolto nella ricerca e nella pubblicazione delle mail diffuse nelle ultime ore: "Non sapevo che sarebbero uscite, non sono stato coinvolto nella loro ricerca e nella loro pubblicazione". Pur non entrando nei dettagli dei contenuti, Epstein considera i documenti potenzialmente utili per chiarire alcuni punti ancora irrisolti: "Spero e credo che queste nuove informazioni possano essere utili a chiarire le circostanze dell'omicidio di mio fratello". Epstein ribadisce di non essere interessato al merito delle accuse rivolte al fratello, ormai deceduto, ma ritiene che ogni elemento utile a ricostruire contatti, rapporti e dinamiche precedenti alla morte possa contribuire a definire un quadro più completo. “Quello che mi interessa molto è chiarire le circostanze relative al suo omicidio”, afferma.

"Epstein ucciso per quello che sapeva"

 Il dipartimento della Giustizia e l’Fbi hanno confermato nei mesi scorsi la tesi del suicidio, dopo aver visionato i filmati delle telecamere del carcere. Una ricostruzione che Mark Epstein non ha mai accettato: "No, non l'ho mai creduto", afferma quando gli viene chiesto se ritenga plausibile il gesto estremo. "Mio fratello non aveva alcuna intenzione di togliersi la vita, voleva difendersi per scagionarsi, e io resto convinto che sia stato ucciso". Quanto ai contenuti dei documenti, l'uomo sottolinea che Jeffrey gli aveva riferito di possedere informazioni compromettenti su figure di rilievo, compreso Donald Trump, all'epoca dei fatti ancora un privato cittadino: "In varie occasioni mi aveva detto di avere informazioni compromettenti su varie persone". Un elemento che, dice, potrebbe indicare l'esistenza di un movente. Quando gli viene chiesto se ritenga che Jeffrey possa essere stato ucciso per ciò che sapeva, il fratello conferma secco: "Sì, esattamente".

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