DOPO I RECENTI ATTACCHI

Emergenza orsi in Giappone, il governo schiera l'esercito per proteggere i villaggi

Dall’inizio di aprile oltre cento persone sono rimaste ferite e almeno dodici sono morte in tutto il Paese

05 Nov 2025 - 14:24

In Giappone il governo ha schierato l'esercito nella prefettura di Akita per cercare di contenere l'emergenza legata agli attacchi degli orsi, sempre più frequenti nelle aree abitate. Si tratta di un intervento straordinario deciso dal ministero della Difesa in accordo con le autorità locali, dopo mesi di segnalazioni e incidenti spesso mortali. Gli animali, alla ricerca di cibo prima del letargo invernale, sono stati avvistati nei pressi di scuole, stazioni e abitazioni, seminando paura tra i residenti. Dall’inizio di aprile oltre cento persone sono rimaste ferite e almeno dodici sono morte in tutto il Paese, secondo i dati del Ministero dell’Ambiente.

L’intervento dei militari e le misure di sicurezza

 Il dispiegamento dei militari è stato ufficializzato con un accordo tra il ministero della Difesa e la prefettura di Akita. I soldati non useranno armi da fuoco, ma collaboreranno con i cacciatori locali nella predisposizione di trappole, nel trasporto degli animali catturati e nella rimozione delle carcasse. "Ogni giorno gli orsi entrano nelle aree residenziali e la loro presenza si sta espandendo. Le contromisure sono ormai una questione urgente", ha dichiarato il vice capo di gabinetto Fumitoshi Sato. L'operazione è partita nella città di Kazuno, una zona montuosa del nord di Akita, dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi attacchi.

Akita, la regione più colpita dagli attacchi

 La prefettura di Akita, che conta circa 880mila abitanti, è la più colpita del Paese. Da maggio oltre 50 persone sono state aggredite, quattro delle quali hanno perso la vita. Le autorità locali hanno segnalato numerosi casi di orsi avvistati nei giardini o nei pressi di frutteti. Un’anziana donna è stata trovata senza vita in seguito a un’aggressione mentre cercava funghi nei boschi di Yuzawa, mentre un'altra è stata uccisa in un campo alla periferia di Akita. Le immagini di due orsi arrampicati su un albero di cachi in un giardino privato hanno fatto il giro delle tv locali.

Le cause dell’emergenza: spopolamento e cambiamenti ambientali

 Secondo gli esperti, l’aumento degli incontri tra orsi e persone è legato a fattori demografici e ambientali. L'abbandono dei terreni agricoli e il declino della popolazione rurale hanno trasformato ampie aree in habitat favorevoli agli animali. Orti e frutteti non curati attirano gli orsi alla ricerca di cibo, soprattutto in autunno, quando la disponibilità di castagne e ghiande diminuisce nei boschi. "Gli orsi non sono una specie in pericolo e il loro numero è in crescita. Per ridurre gli incidenti è necessario un controllo più efficace della popolazione", hanno spiegato gli ecologi interpellati dai media giapponesi.

Le testimonianze dei residenti e le difficoltà delle autorità locali

 La paura tra gli abitanti è ormai quotidiana. A Kazuno, un agricoltore ha raccontato che gli orsi hanno distrutto oltre 200 mele pronte per la raccolta. "Il mio cuore è spezzato", ha dichiarato alla televisione NHK. Le amministrazioni locali denunciano la carenza di personale per fronteggiare la situazione. "Siamo disperati, mancano risorse e uomini per intervenire ogni giorno", ha ammesso il governatore di Akita, Kenta Suzuki. Il ministro della Difesa, Shinjiro Koizumi, ha ricordato che la missione dei militari resta limitata al supporto logistico: "Il nostro compito principale è la difesa nazionale, ma agiamo per garantire la sicurezza dei cittadini".

Le prossime mosse del governo giapponese

 Il governo ha inoltre istituito una task force nazionale incaricata di elaborare, entro metà novembre, un piano organico per affrontare la questione. Tra le misure allo studio figurano il censimento delle popolazioni di orsi, l'uso di dispositivi di allerta per le comunità rurali e la formazione di "cacciatori governativi" specializzati. Le autorità intendono inoltre rivedere le regole di caccia e potenziare la comunicazione tra amministrazioni locali e cittadini. L'obiettivo è evitare che la crisi di Akita si ripeta in altre regioni settentrionali del Paese.

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