Le autorità attivano i sistemi anti-drone dopo vari avvistamenti nell’area aeroportuale. Polizia e Marechaussee sul posto per verifiche.
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Il traffico aereo all'aeroporto di Eindhoven, nei Paesi Bassi, è stato sospeso dopo l'avvistamento di diversi droni nelle vicinanze dello scalo. La decisione riguarda sia i voli civili sia le operazioni militari, a testimonianza della delicatezza della situazione e dell'esigenza di tutelare la sicurezza delle attività aeroportuali. Secondo quanto comunicato dal portavoce Ruben Brekelmans, le autorità hanno attivato i sistemi anti-drone predisposti per contrastare eventuali intrusioni non autorizzate nello spazio aereo, mentre sul posto sono intervenute la polizia e la Royal Netherlands Marechaussee per coordinare i controlli e verificare l'origine degli avvistamenti. Le operazioni di indagine sono tuttora in corso e ulteriori provvedimenti saranno adottati in base agli sviluppi.
La sospensione del traffico aereo rappresenta il primo intervento messo in atto dalle autorità aeroportuali, chiamate a valutare in tempi rapidi il livello di rischio per le operazioni di volo. La direzione dello scalo ha confermato che gli avvistamenti multipli hanno reso necessario l'attivarsi immediato dei protocolli di sicurezza previsti per le interferenze con droni, risorsa tecnologica sempre più diffusa ma potenzialmente pericolosa in prossimità di piste e rotte di avvicinamento. L'area è stata messa sotto osservazione continua, mentre la gestione dello scalo ha seguito le procedure operative destinate a evitare interferenze tra velivoli e mezzi non autorizzati.
La presenza della Royal Netherlands Marechaussee (le unità militari con competenze di polizia) e delle unità di polizia locale conferma che il fenomeno è trattato come una possibile minaccia all'integrità del traffico aereo. Le forze dell'ordine hanno isolato le zone più sensibili del perimetro aeroportuale, monitorando l'evoluzione dei movimenti segnalati e supportando le verifiche tecniche condotte dagli operatori specializzati. Il portavoce dell'aeroporto ha dichiarato che i sistemi anti-drone sono pronti a essere impiegati qualora le analisi individuino un rischio concreto, precisando che ogni intervento sarà effettuato nel rispetto delle normative vigenti. La priorità resta garantire condizioni di operatività pienamente sicure prima di autorizzare la ripresa dei voli.
L'avvistamento di droni nelle vicinanze delle piste costituisce un rischio concreto per la navigazione aerea e rientra in una serie di episodi che, negli ultimi mesi, hanno interessato diversi scali europei. In Belgio, il traffico aereo all'aeroporto di Bruxelles era stato sospeso dopo la presenza di un drone nell'area di volo, con conseguente interruzione temporanea delle operazioni. Un secondo episodio aveva coinvolto sia Bruxelles sia l'aeroporto di Liegi, costringendo le autorità locali alla chiusura completa degli scali in attesa delle verifiche di sicurezza. Situazioni analoghe si erano registrate anche a Oslo, dove lo spazio aereo dell'aeroporto era stato chiuso e successivamente riaperto dopo il rilevamento di un drone nelle vicinanze. Questi casi dimostrano come l'interferenza di velivoli radiocomandati rappresenti un fenomeno in crescita, che richiede interventi immediati e un costante aggiornamento dei protocolli di sicurezza europei.
Cresce ancora l'allarme rispetto alle cosiddette "operazioni di guerra ibrida", nelle quali episodi come l’avvistamento non autorizzato di droni possono assumere rilievo strategico. Aumentano le incursioni via drone, sabotaggi e attività di agenti infiltrati che interessano più Paesi dell'Unione europea e che presentano un modus operandi ricorrente: testare la capacità di reazione delle difese occidentali e instillare un clima di insicurezza. E i sospetti ricadono sempre sulla Russia.