Usa, presto una moneta da un dollaro con Trump con il pugno alzato e il motto "Fight, Fight, Fight"
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Poi però precisa: "Non ho cancellato l'incontro con Xi, non so se lo vedrò". Da novembre anche controlli all'export di software. Crollano le Borse
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Sale la tensione tra Stati Uniti e Cina. Il presidente Usa Donald Trump ha accusato Pechino di "atti ostili" e ha annunciato l'imposizione di ulteriori dazi del 100%. Il tycoon ha poi ricordato che era in agenda, tra due settimane, un incontro con il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud "ma non so se lo vedrò". Nel frattempo l'amministrazione Usa ha fatto ricorso in appello contro un'ordinanza emessa dalla giudice distrettuale April Perry, che ha bloccato temporaneamente il dispiegamento della Guardia nazionale in Illinois.
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"Si è appena appreso che la Cina ha assunto una posizione straordinariamente aggressiva in materia di commercio, inviando una lettera estremamente ostile al mondo, affermando che, a partire dal primo novembre 2025, imporrà controlli sulle esportazioni su larga scala praticamente su tutti i prodotti che produce, e su alcuni nemmeno fabbricati da loro. Ciò riguarda tutti i Paesi, senza eccezioni, ed è stato ovviamente un piano da loro ideato anni fa. È assolutamente inaudito nel commercio internazionale e una vergogna morale nei rapporti con altre nazioni", ha scritto Trump su Truth annunciando che "a partire dal primo novembre 2025 (o prima, a seconda di eventuali ulteriori azioni o cambiamenti intrapresi dalla Cina), gli Stati Uniti d'America imporranno alla Cina una tariffa del 100%, in aggiunta a qualsiasi tariffa attualmente applicata. Sempre il primo novembre, imporremo controlli sulle esportazioni su qualsiasi software essenziale".
Donald Trump annuncia ulteriori dazi del 100% sulla Cina a partire dal primo di novembre. In un post sul suo social Truth, il presidente fa sapere anche che dal primo novembre imporrà controlli all'export di software essenziale. "Gli Stati Uniti imporranno dazi del 100% sulla Cina, oltre a qualsiasi tariffa che stanno attualmente pagando", ha detto Trump.
Tonfo a Wall Street con il riaccendersi dei timori di una guerra commerciale fra gli Stati Uniti e la Cina dopo che Donald Trump ha minacciato di alzare i dazi contro Pechino. Il Dow Jones ha perso l'1,90% a 45.479,60 punti, il Nasdaq il 3,56% a 22.204,43 punti mentre lo S&P ha lasciato sul terreno il 2,71% a 6.552,50 punti.
L'Ufficio Bilancio della Casa Bianca ha dichiarato che sono iniziati i licenziamenti di massa dei dipendenti federali, un tentativo di esercitare maggiore pressione sui parlamentari democratici affinché collaborino all'approvazione tempestiva della Legge di bilancio che farebbe decadere lo 'shutdown'. Lo riporta la Associated Press. Russ Vought, direttore dell'Ufficio Gestione e Bilancio, ha dichiarato sul social media X che i "RIF sono iniziati", riferendosi ai piani di riduzione del personale volti a ridurre le dimensioni del governo federale. La Casa Bianca aveva anticipato che avrebbe perseguito la tattica aggressiva dei licenziamenti poco prima dell'inizio dello shutdown federale, scattato il 1° ottobre, invitando tutte le agenzie federali a presentare i propri piani di riduzione del personale all'Ufficio Bilancio per la loro revisione.
L'amministrazione Trump ha fatto ricorso in appello contro una ordinanza emessa dalla giudice distrettuale April Perry, che ha bloccato temporaneamente il dispiegamento della Guardia nazionale in Illinois. Abigail Jackson, una portavoce della Casa Bianca, ha detto all'emittente "Nbc News" che il governo federale continuerà a premere per mobilitare le truppe a contrasto della criminalità nelle principali città del Paese.
"Avrei dovuto incontrare il presidente Xi Jinping tra due settimane, all'Apec in Corea del Sud, ma ora sembra non esserci più motivo di farlo". Lo scrive Donald Trump su Truth.
"Sto valutando un massiccio aumento dei dazi sui prodotti cinesi in arrivo negli Stati Uniti". Lo scrive Donald Trump su Truth accusando Pechino di "atti ostili". "È stata una vera sorpresa, non solo per me, ma per tutti i leader del mondo libero", aggiunge Trump riferendosi a una serie di "lettere inviate" da Pechino "a Paesi in tutto il mondo che minacciano controlli sulle esportazioni su ogni singolo elemento di produzione che abbia a che fare con le terre rare, e su qualsiasi altra cosa gli venga in mente". Trump poi aggiunge: "Nessuno ha mai visto niente del genere. Intaserebbe i mercati e renderebbe la vita difficile a praticamente tutti i Paesi del mondo, soprattutto alla Cina".