G7, intesa sulla "global minimum tax" per le multinazionali: esenzioni per le big tech Usa. Musk torna ad attaccare il tycoon
I senatori statunitensi hanno votato a favore dell'apertura del dibattito sulla controversa legge di bilancio di Donald Trump, una proposta estremamente divisiva che realizzerebbe parti fondamentali dell'agenda interna del presidente degli Stati Uniti, apportando al contempo tagli massicci ai programmi di assistenza sociale. Poprio sulla legge di bilancio, Elon Musk è tornato ad attaccare Donald Trump. "Distruggerà milioni di posti di lavoro in America e causerà un immenso danno strategico al nostro Paese". Al G7 è stato raggiunto un accordo sulla tassazione globale delle multinazionali, con una vistosa esenzione per le compagnie statunitensi che rappresenta una nuova vittoria per il presidente americano. La presidenza canadese del G7 spiega che è stato trovato l'accordo per una "soluzione parallela" che in ragione della "sovranità fiscale dei Paesi" esenta le compagnie americane da alcune parti del nuovo regime fiscale, in ragione delle tasse che già pagano negli Usa. La svolta rischia di stravolgere la "global minimum tax" su cui era stato raggiunto un accordo storico nel 2021 che puntava a porre fine alle pratiche di elusione fiscale delle multinazionali: in particolare le Big Tech statunitensi. Il ministro dell'Economia Giorgetti commenta l'accordo. "È un compromesso onorevole con gli Usa".
L'economia globale "risentirà dell'impatto dell'alta incertezza ancor prima del pieno effetto dei dazi" visto che le imprese stanno ritardando gli investimenti e le famiglie aumentano il risparmio per cautelarsi. L'allarme arriva dalla Banca dei regolamenti internazionali nel suo Rapporto economico annuale. "La frenata deve ancora manifestarsi nei dati - scrive l'istituto di Basilea - ma l'alta incertezza e la fiducia in calo di consumatori e imprese segnalano chiaramente un deterioramento in arrivo per l'attività economica", con la crescita attesa in peggioramento significativo "per diversi Paesi".
"Stasera abbiamo assistito a una grande vittoria al Senato con il Great, Big, Beautiful Bill". Lo scrive su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo che il Senato Usa ha aperto il dibattito sulla legge di spesa del tycoon. In post successivi, il leader americano si è detto "molto orgoglioso del Partito repubblicano stasera", prima di rilanciare il suo slogan "Make America Great Again".
I senatori americani hanno approvato di misura la mozione per l'avvio del dibattito, con 51 voti favorevoli e 49 contrari, poche ore dopo l'annuncio del voto, con il vicepresidente J.D. Vance che si è unito ai negoziati con i refrattari del suo stesso partito. Alla fine, due senatori repubblicani si sono uniti a 47 democratici votando "no" all'apertura del dibattito.
I senatori statunitensi hanno iniziato a discutere il "grande e bellissimo" disegno di legge sulla spesa di Donald Trump, una proposta estremamente divisiva che realizzerebbe parti fondamentali dell'agenda interna del presidente degli Stati Uniti, apportando al contempo tagli massicci ai programmi di assistenza sociale. Trump spera di suggellare la sua eredità con il 'One Big Beautiful Bill', che estenderebbe i tagli fiscali del primo mandato, in scadenza, con un costo di 4,5 trilioni di dollari e rafforzerebbe la sicurezza dei confini. Il sì nonostante i dubbi di molti repubblicani.
Elon Musk torna ad attaccare in modo pesante la legge sulla spesa pubblica di Donald Trump. "Distruggerà milioni di posti di lavoro in America e causerà un immenso danno strategico al nostro Paese!", ha scritto su X l'uomo più ricco del mondo definendo il provvedimento "totalmente folle e distruttivo. Elargisce sussidi alle industrie del passato, danneggiando gravemente quelle del futuro".
L'amministrazione Trump ha annunciato la fine delle tutele per gli haitiani negli Stati Uniti sostenendo che il Paese caraibico, devastato dalla violenza, "è sufficientemente sicuro da consentire la fine del programma entro settembre". Lo riporta il New York Times. La misura fa seguito al ritiro da parte del Dipartimento per la Sicurezza interna americano del ritiro delle protezioni per centinaia di migliaia di migranti provenienti da alcuni dei luoghi più instabili e disperati del mondo, tra cui Afghanistan, Nicaragua, Cuba e Venezuela. Saranno circa 300mila gli haitiani a rischio di espulsione da settembre, a meno che il provvedimento non sia contestato in tribunale.
"L'accordo formalizzato in sede G7 sulla global minimum tax è un compromesso onorevole trovato con l'amministrazione americana che protegge le nostre imprese dalle ritorsioni automatiche originariamente previste dalla clausola 899 dell'Obba all'esame del Senato Usa. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione e favorire il dialogo". Così il ministro dell'economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Accordo al G7 sulla tassazione globale delle multinazionali, con una vistosa esenzione per le compagnie statunitensi che rappresenta una nuova vittoria per il presidente Donald Trump. La presidenza canadese del G7, in una nota, spiega che è stato trovato l'accordo per una "soluzione parallela" che in ragione della "sovranità fiscale dei Paesi" esenta le compagnie americane da alcune parti del nuovo regime fiscale, in ragione delle tasse che già pagano negli Usa. La svolta rischia di stravolgere la "global minimum tax" su cui era stato raggiunto un accordo storico nel 2021 che puntava a porre fine alle pratiche di elusione fiscale delle multinazionali: in particolare le Big Tech statunitensi.