L'ex presidente ha pubblicato sulla stampa ufficiale una dura critica al discorso televisivo che il presidente Usa ha rivolto all'opinione pubblica locale dal Grande Teatro de L'Avana
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Fidel Castro non ci sta. A pochi giorni dalla storica visita a Cuba di Barack Obama, l'ex presidente ha pubblicato sulla stampa ufficiale, l'unica legalmente accessibile a Cuba, una dura critica al discorso televisivo che il presidente Usa ha rivolto all'opinione pubblica locale dal Grande Teatro de L'Avana. L'articolo è intitolato "Fratello Obama", ma si chiude con un commento ben poco fraterno: "Non abbiamo bisogno che l'impero ci regali niente".
L'anziano leader, che compirà 90 anni ad agosto, definisce "mieloso" il discorso di Obama e osserva ironicamente: "Si suppone che ognuno di noi avrebbe potuto essere vittima di un infarto nel sentire queste parole del presidente Usa".
"Non abbiamo bisogno che l'impero ci regali niente" - In quanto alle parole del presidente Usa sul futuro di Cuba, Fidel è categorico: "Nessuno si illuda - scrive - che il popolo di questo nobile e disinteressato Paese rinuncerà alla gloria e ai diritti, alla ricchezza spirituale che ha guadagnato con lo sviluppo dell'educazione, la scienza e la cultura".
"Siamo capaci di produrre gli alimenti e le ricchezze materiali di cui abbiamo bisogno, grazie allo sforzo del nostro popolo: non abbiamo bisogno che l'impero ci regali niente", sottolinea con forza l'ex presidente cubano.
La critica al Líder Maximo: "Nostro problema è la corruzione" - La storica visita a Cuba di Obama ha innescato un vivace dibattito nelle edizioni online della stampa cubana, e sebbene in calce all'articolo di Fidel si leggano solo commenti ammirativi, in altri spazi il tono cambia sensibilmente.
E' così che, sotto a un articolo pubblicato da Juventud Rebelde, organo ufficiale dell'Unione dei Giovani Comunisti, sul discorso di Obama, c'è chi osa segnalare che "la fonte principale dell'attuale diseguaglianza a Cuba è la corruzione, non le forme di produzione non statale" o che "i motivi per i quali ci continuano a spiegare che il nostro socialismo è un sistema superiore sembrano presi da un manuale marxista, e non hanno alcun nesso con la realtà".