Covid, la variante Delta fa paura: a fine agosto in Ue causerà il 90% dei casi | Nuovo picco in Gb: oltre 16mila contagi
Draghi: "Dobbiamo tenere alta l'attenzione". A preoccupare sono i focolai segnalati ormai in molte Regioni italiane
Si impennano i casi di infezione dovuti alla variante Delta del coronavirus, vista per la prima volta in India a ottobre. Si parla già di una crescita esponenziale e le previsioni del Centro europeo per il controllo delle malattie la confermano, indicando che in estate la Delta potrà veicolare il 90% dei contagi in Europa. E' perciò destinata a diventare dominante, come accaduto in Gran Bretagna, sostituendosi alla variante ora più diffusa, l'Alfa.
La Gran Bretagna ha registrato un nuovo picco di contagi, 16.135 in 24 ore; il 60% della popolazione vaccinata ha permesso però di ridurre ricoveri e decessi. Dati che hanno già messo in allarme la Germania, dove la cancelliera Angela Merkel auspica in tutti i Paesi dell'Unione europea la quarantena per chi arriva dalla Gran Bretagna. E Israele ha deciso di rinviare dal primo luglio al primo agosto l'ingresso nel Paese dei turisti vaccinati.
In Italia, nonostante i numeri dell'epidemia siano al momento decisamente bassi, la minaccia della variante Delta comincia a pesare. "Non è un liberi tutti", ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi. "Dobbiamo tenere alta l'attenzione", ha aggiunto. A preoccupare sono i focolai segnalati ormai in molte Regioni e per questo il premier ha esortato a "procedere nella campagna vaccinale con la massima intensita'".
Un'accelerazione necessaria quella sui vaccini perché, nonostante i dati indichino che proteggono dalle forme gravi di Covid-19 ed evitano i decessi, non riescono a frenare i contagi. Il virus continua perciò a circolare e in questo modo aumentano le probabilità che possa accumulare mutazioni che portino a varianti capaci di trasmettersi in modo ancora più efficace o di eludere i vaccini.
La Lombardia segnala che variante Delta a giugno è salita al 3,2% ed è la Campania, al momento, a registrare il maggior numero di casi, con 83 nel Vesuviano e 44 a Torre del Greco; dalla Sardegna si segnalano 15 casi nel Sassarese e 3 nel Teramano. Almeno cinque, al momento, i casi emersi in Abruzzo. Nel Teramano, all'origine del focolaio, che interessa un gruppo di giovani, ci sarebbe la partecipazione a una festa che si è svolta in un locale della costa.
Si aggiungono a quelli segnalati dalla banca dati genetica internazionale Gisaid in Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneti, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia, Sicilia e Lazio. Quest'ultima Regione ha deciso di anticipare i richiami delle vaccinazioni con AstraZeneca per garantire, con due dosi di vaccino, una migliore protezione contro la variante Delta. E' ormai chiaro che c'è una corsa contro il tempo perché i dati finora disponibili indicano una crescita di tipo esponenziale e le sequenze depositate sono ancora molto poche.
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