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Covid, Ema: seconda dose booster per gli over 60 se i casi aumentano | Ipotesi vaccino annuale come per l'influenza

Secondo Marco Cavaleri il vaccino diventerebbe necessario non solo per le persone vulnerabili. Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali: contagi 100 volte superiori a quelli di un anno fa

rieti vaccino quarta dose
Ansa

"Se i tassi di infezione aumentassero ulteriormente, anche le persone tra i 60 ei 79 anni, oltre alle persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età, dovrebbero ricevere una seconda dose booster di vaccino contro il Covid".

Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia per i vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali. La raccomandazione di aprile per le persone con più di 80 anni, ha aggiunto, "resta valida: dovrebbero ricevere un secondo vaccino di richiamo".

 

Ipotesi vaccino annuale - Cavaleri, a proposito di vaccini, ha poi aggiunto che "a seconda dei dati che riceviamo, potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini per l'influenza, che non richiede la presentazione dei dati clinici prima dell'approvazione dell'aggiornamento annuale". Gli esperti, dunque, stanno discutendo l'ipotesi di un vaccino anti-Covid annuale come per l'influenza. In ogni caso, ha detto, "avremo bisogno di un'evidenza reale per comprendere l'impatto che l'aggiornamento dei vaccini ha sulla protezione delle persone dal contagio e dall'evoluzione grave della malattia in autunno e in inverno, e quanto tempo potrebbe durare" la copertura. 

 

 

Contagi rispetto a un anno fa - Per quanto riguarda l'aumento dei casi, si segnala un numero di contagi cento volte superiore rispetto alla stessa settimana di luglio dello scorso anno che si riflette anche sul fronte ospedaliero, visto che le persone ricoverate oggi sono quattro volte di più di un anno fa. Cresce dunque la pressione della nuova ondata sulle strutture sanitarie, al punto che "in tutta Italia esplodono i pronto soccorso a causa del Covid". L'allarme è lanciato da Enrico Coscioni, il presidente dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

 

L'appello alle Regioni - A tal proposito il ministero della Salute con una circolare, ha sollecitato le Regioni nelle prossime settimane ad "adeguare l'ampliamento dei posti letto di Area Medica e in Terapia Intensiva dedicati al Covid" e prevedere "la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti da malattia da SARS-CoV-2 in relazione alle specifiche necessita' assistenziali, con particolare riferimento alle categorie più fragili".

 

Nuovi vaccini "modificati" a settembre - Dal canto suo l'Ema ha annunciato di essere al lavoro per l'approvazione "a settembre" dei nuovi vaccini modificati: "I dati preliminari degli studi clinici indicano che i vaccini mRNA adattati che incorporano un ceppo di Omicron possono aumentare ed estendere la protezione, se usati come booster", ha spiegato ancora Marco Cavaleri. 

 

 

La crescita dei ricoveri - Sull'ipotesi di una seconda dose booster per gli over 60, si tratta di un orientamento su cui anche le istituzioni italiane stanno riflettendo. Intanto in Italia l'Agenas nella sua analisi rileva una crescita di un punto in 24 ore della percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area non critica occupati da pazienti Covid, arrivando al 13%. Resta stabile al 4%, dopo l'aumento segnalato ieri, la percentuale delle terapie intensive occupate. Entrambi i parametri erano al 2%, esattamente un anno fa.

 

I dati Gimbe - Il virus prosegue dunque la sua corsa, trascinandosi dietro non solo la crescita di pazienti ospedalizzati e in intensiva ma anche i deceduti. Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, dal 29 giugno al 5 luglio, i ricoveri con sintomi sono stati 8.003 rispetto a 6.035 della settimana precedente, cioè il 32,6% in più, e le terapie intensive 323 rispetto a 237, con un amento del 36,3%. A crescere del 18% sono anche i decessi: 464 rispetto a 392.

 

"Reali motivi di preoccupazione" - Per il presidente Gimbe Nino Cartabellotta "esistono reali motivi di preoccupazione" anche perché "l'occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane". Sempre nell'arco di 7 giorni i casi in Italia sono stati quasi 600mila (595.349), in crescita del 55%, un incremento diffuso in tutte le Regioni. "L'aumento settimanale per la terza settimana consecutiva supera il 50%, con un tempo di raddoppio di 10 giorni", ha spiegato Cartabellotta.

 

Europa occidentale in rosso scuro - L' Europa occidentale torna così tutta in rosso scuro nella nuova mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc): solo Vallonia (Belgio), parte dell'Irlanda, della Slovenia e della Croazia sono in un rosso più chiaro. I nuovi positivi si moltiplicano infatti anche negli altri Paesi: dal 27 giugno al 3 luglio ne sono stati segnalati oltre 4,6 milioni nel mondo, di questi 2,4 milioni solo in Europa. I decessi sono stati 8.100, in calo del 12%, secondo il nuovo bollettino settimanale dell'Oms.
 

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