Coronavirus, le autorità utilizzano le mascherine dei medici: in Cina esplode la rabbia social
Gli utenti puntano il dito contro le istituzioni per la gestione dellʼemergenza sanitaria e per aver attinto a strumenti contro il contagio dalle donazioni agli ospedali
Esplode la rabbia in Cina per la gestione dell'epidemia da coronavirus. Una serie di immagini diffuse sui social mostrano le autorità di Wuhan procurarsi e indossare mascherine contro il contagio in dotazione a medici e lavoratori ospedalieri. La frustrazione degli utenti è amplificata dal fatto che gran parte delle maschere, come di altri strumenti, prese dagli esponenti governativi sono state donate agli ospedali per far fronte all'emergenza.
Le immagini sono circolato soprattutto sul social Weibo. Un video, in particolare, mostra alcune autorità attingere direttamente dagli scatoloni delle donazioni. Dal governo intanto fanno sapere di aver ricevuto le maschere dalla Croce rossa della provincia di Hubei, già finita sotto accusa.
Altre foto mostrano funzionari che indossano mascherine respiratorie specializzate N95 in un incontro con i medici, che a loro volta indossano mascherine chirurgiche. Una "scena" che non è passata di certo inosservata e, anzi, ha generato un'ondata di critiche sul social. "Queste forniture sono per i dottori, non per il governo", recita un commento. "Un po di dignità, l'intero Paese sta guardando", si legge in un altro.
Altri utenti sottolineano i privilegi dei funzionari rispetto alla gente comune. In tutta la Cina i cittadini faticano a comprare maschere e altri dispositivi di protezione e incolpano i funzionari di aver sostenuto per settimane che il virus era gestibile, ignorando la reale portata.
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